Gesenu e la politica, il PD si spacca e l'opposizione si compatta - Tuttoggi.info

Gesenu e la politica, il PD si spacca e l’opposizione si compatta

Redazione

Gesenu e la politica, il PD si spacca e l’opposizione si compatta

Chiesta 'Commissione di Inchiesta' da minoranza in Regione | Botta e risposta poco costruttivo in casa PD
Mer, 11/11/2015 - 15:30

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di Sara Cipriani e Sara Minciaroni

“Mentre il Partito democratico si divide e annaspa, i gruppi di opposizione all’Assemblea legislativa (della Regione Umbria ndr) impongono alla maggioranza di istituire una Commissione di inchiesta sulla tenuta del sistema di gestione dei rifiuti” inizia così la comunicazione circa il deposito della richiesta per l’istituzione della Commissione ‘straordinaria’. La domanda, presentata all’unanimità da tutti i consiglieri di opposizione nella giornata di ieri, non dovrebbe trovare opposizioni perché sottoscritta da oltre un terzo dei consiglieri umbri e ‘forza’ di fatto la Regione ad un ruolo decisamente più operativo nei confronti dell’affaire Gesenu e della gestione frammentata dei rifiuti in tutta la regione. Questione che sta mettendo alle strette sia la politica che le istituzioni, per non parlare di tutte le ricadute che la stessa ha già avuto e avrà sull’ambiente, sui servizi al cittadino ed eventualmente sulle tasse.


Volano gli stracci in casa PD

E che il Partito Democratico si sia poco costruttivamente diviso sulla questione, non ci sono dubbi. Prova ne è stata il botta e risposta a distanza, a colpi di dichiarazioni e comunicati stampa, che si è consumato tra il Sottosegretario di Stato Giampiero Bocci e il segretario regionale del PD Giacomo Leonelli, seguito a stretto giro da un’ infuocata assemblea di direzione del primo partito umbro.

Ad aprire le ‘danze’, dopo l’intervento già programmato con ordine del giorno “la discussione sulle questioni centrali dell’agenda politica della nostra Regione” è il giovane segretario regionale che bolla come “Poco corrette (le dichiarazioni del sottosegretario all’Interno, ndr) intanto perché inserite nell’ambito di un’assemblea irrituale e soprattutto perché non corrispondenti al vero. Io ho preso posizione fin da subito (sulla questione Gesenu, ndr), una posizione netta. Se l’alternativa era quella di dire, come Romizi, ‘io sto col prefetto’, la mia è stata più efficace”.

Lo stile. La risposta del sottosegretario non si fa attendere e arriva forse anche più dura di prima: “C’è un problema di stile e lo stile non ha età. O ce l’hai o non ce l’hai. Non è nemmeno la provenienza sociale che fa garanzia di stile. Se uno non ce l’ha non ci sarà nessun congresso che te lo consegnerà. Detto questo, il segretario regionale ha detto una bugia. Io l’ho chiamato 5 giorni prima di Orvieto. Mi risponde (in quell’occasione, ndr) che sono eccessivamente polemico sull’argomento legalità sul quale lo avevo invitato a riflettere meglio. Quindi io lo avevo avvertito”.

Bocci-Marini. Dalla prima fila, dove siede anche la governatrice Marini si leva un brusio mentre l’onorevole Bocci prosegue: “Invito la presidente ad ascoltare, serenamente, tanto abbiamo cinque anni per portare altri problemi”.“La vicenda Gesenu non può non interessare il partito più grande della regione. – continua il sottosegretario – Quando io ho espresso alcune considerazioni mi sono rivolto ai partiti e non al partito (quello Democratico, ndr). Solo un segretario regionale ha risposto con insulti. Non mi può dire che a distanza di 15 giorni ci aveva pensato e che stasera sottopone all’assemblea regionale un documento. Avrebbe fatto bene ad alzare subito un muro senza se e senza ma, cosa che il segretario regionale non ha fatto”.

“Non è vero”, ribatte Leonelli. “Io ho fatto un comunicato che ti deve essere sfuggito”, replica la Presidente Marini, “è sfuggito a molti”, ribatte Bocci.

Gesenu. Ma alla fine, anche se trasformata in una sorta di resa dei conti di vecchie e decisamente non sopite ruggini, la direzione regionale trova spazio per un chiarimento e un rinnovato impegno sui rifiuti e sul caso Gesenu: “rispetto alla posizione (già) assunta dalla segreteria regionale all’indomani delle prime notizie di cronaca relative alle indagini”.

“Abbiamo, inoltre, ritenuto utile – chiude il segretario – formulare sulla questione un ordine del giorno, elaborato nel solco di quanto già da me espresso e assunto all’unanimità dalla direzione”.

Il Partito Democratico presenta odg su questione rifiuti – Tuttoggi

L’affondo della destra e il richiamo del Senatore

Lo squarcio sul velo dell’apparente compattezza del partito ‘forte’ dell’Umbria, avvenuto a seguito delle frizioni tra il ‘giovane’ e il ‘potente’ del PD regionale, non è certo sfuggito al resto della politica, che, Commissioni a parte, si è messa subito in moto, rivendicando e rimarcando posizioni. “La vicenda Gesenu ha fatto ufficialmente emergere l’inadeguatezza del sistema di gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel territorio regionale anche con riferimento alla presenza di siti altamente inquinati e siti non bonificati, ai danni ambientali da essi determinati e allo spreco di risorse pubbliche” si legge sempre nel comunicato dell’opposizione in Consiglio regionale, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia intervengono sulle critiche mosse dal PD al Primo cittadino.

Le critiche a Romizi. “Le dichiarazioni sui presunti silenzi del sindaco di Perugia Andrea Romizi sulla questione Gesenu sono semplicemente ridicole. In primo luogo perché le critiche vengono da chi per anni ha collaborato fianco a fianco con il socio privato” sostengono in una nota congiunta i capigruppo Nevi e Squarta, lasciando tuttavia spazio alla collaborazione “È giunto il momento invece  che in Regione si lavori di più per aiutare il capoluogo a risorgere anche indagando a fondo su un passato ricco di zone d’ombra. Se il PD accetterà questa sfida nei prossimi giorni ci potranno essere anche momenti importanti di confronti e approfondimento serio”

Il richiamo del senatore. A sintesi dello scontro consumatosi in direzione PD interviene dalle colonne de La Nazione, anche il senatore  Nadia Ginetti, stesso colore. “Il Partito democratico è un partito pluralista che vive sul confronto e sul dialogo, purché il confronto sia su temi rilevanti per la popolazione e i tenitori e non si avviti invece su divisioni inteme per cellule troppo simili ad enclave di voti e bacini di preferenza da preservare o conquistare“. Il commento non lascia molto spazio all’interpretazione e arriva dritto al cuore della partito umbro da un suo alto rappresentante.

“Tutto questo (in merito a riforme, semplificazione, trasparenza ndr) richiede un Partito, quello del Pd, che, forza di governo, dimostri a tutti i livelli, anche a livello regionale capacità di cambiamento, coerenza e risultato, superando il sistema degli autoaccreditamenti parcellizzati, resistenti, che l’opinione pubblica e non solo le giovani generazioni hanno già giudicato e condannato, sistema di alleanze peraltro sempre dall’evoluzione incerta”.

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