Fuori dal carcere grazie al teatro, #Sine Nomine al festival di Calcata - Tuttoggi.info

Fuori dal carcere grazie al teatro, #Sine Nomine al festival di Calcata

Sara Fratepietro

Fuori dal carcere grazie al teatro, #Sine Nomine al festival di Calcata

Permesso premio per fare l'attore per un detenuto | Il riscatto sociale passa per la compagnia #Sine Nomine che varca i confini del carcere di Spoleto
Mar, 05/09/2017 - 11:03

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Un riscatto sociale grazie al teatro. È quello che sta vivendo un detenuto della casa di reclusione di Maiano che, grazie alla compagnia teatrale #Sine Nomine, ha potuto godere di un permesso premio per raggiungere Calcata (Viterbo) e partecipare alla rappresentazione de Il Cantico dei Cantici.

#Sine Nomine è la compagnia teatrale ideata dall’architetto Giorgio Flamini, insegnante del liceo artistico all’interno del carcere di Spoleto, che coinvolge detenuti (ma non solo) in un percorso che vede come culmine la realizzazione di interessanti spettacoli. Diversi quelli rappresentati finora nell’ambito del Festival dei Due Mondi, che hanno portato la manifestazione – che quest’anno ha compiuto 60 anni di vita – all’interno del penitenziario spoletino, per applauditissime pièce messe in scena proprio dai reclusi. Un progetto che però è importante non solo per la sua valenza artistica, quanto per quella sociale, di reinserimento dei detenuti, di un loro riscatto.

Roberto Di Sibbio è uno di loro. Ha sbagliato nella sua vita, e per questo dovrà pagare, condannato a scontare una lunga pena. Ma dentro il carcere ha trovato una strada, quella artistica. Il teatro gli sta aprendo la strada della rinascita. Ed è così che ha potuto partecipare, insieme a Diletta Masetti e Sara Ragni  e con la direzione di Giorgio Flamini, all’Ad Arte – Calcata Teatro Cine Festival. Uno spettacolo che si è avvalso dell’aiuto regia e dei costumi di Pina Segoni, dei gioielli di Miriam Nori, delle musiche di Fabrizio de Rossi Re e di Vinnie Porfilio come reporter.

Roberto domenica, grazie alla sensibilità dell’Ufficio di sorveglianza di Spoleto, è uscito dal penitenziario per raggiungere la cittadina viterbese, dove ha messo in scena “Il Cantico dei Cantici”, l’antico poema attribuito a Re Salomone, qui proposto nella versione dello scrittore e drammaturgo Guido Ceronetti.

Dopo sei spettacoli, inseriti nel cartellone del Festival di Spoleto e allestiti all’interno della Casa di Reclusione di Maiano e dopo la doppia partecipazione alla rassegna teatro carcere “Destini incrociati” a Genova e a Pesaro, la Compagnia #Sine Nomine, grazie all’Ufficio di sorveglianza di Spoleto, ha potuto presentare un proprio spettacolo in un Festival libero. “Il Cantico dei Cantici” – viene spiegato dalla compagnia #Sine Nomine – ha ripercorso l’esigenza primaria, a cui nessuno è estraneo, dell’affettività e dell’eros in carcere; sentimenti ed emozioni di cui i detenuti sono totalmente deprivati. Come nel testo biblico, ove l’incontro, forse, non si fa mai reale ma vive nella fantasia dei protagonisti, così nella situazione affettiva dei detenuti può essere solo uno stato di ricordo. La negazione dell’eros rappresenta una pena nella pena, rimane un anelito, un sogno appunto. la Mise-en-scène è la denuncia di #SIne NOmine della necessità affettiva e di colloqui intimi, incontri senza sorveglianza visiva. La carcerazione non punisce solo il detenuto, ma soprattutto il partner e i familiari. È necessario poter favorire incontri con i propri cari,  e valutare seriamente un disegno di legge sull’affettività e la sessualità in carcere.

La compagnia ringrazia:  Grazia Manganaro, magistrato di sorveglianza; Roberta Galassi, dirigente scolastico; Luca Sardella, direttore della Casa di Reclusione di Maiano; Marco Piersigilli, comandante della polizia penitenziaria di Spoleto; tutto il personale dell’Amministrazione Penitenziaria e della segreteria didattica, il corpo di polizia penitenziaria, gli educatori, l’Ufficio di sorveglianza di Spoleto,il personale dell’Ufficio del tribunale di sorveglianza di Spoleto.

(foto di archivio: “Miracolo a Maiano”, spettacolo del 2015)

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