della prof.ssa Roberta Galassi (*)
Vorrei apportare al dibattito un ulteriore elemento di riflessione, che trae origine dalla specificità dell'Istituto che rappresento, l'Istituto d'Arte “Leoncillo Leonardi”. Io ritengo che la Scuola, in generale, non debba solo vivere nel cambiamento, assecondarlo e seguirlo con proposte educative motivate e significative, ma che debba e, soprattutto, possa, vivere il cambiamento, farsi promotrice di indicazioni di sviluppo per il tessuto sociale, di innovazione e di miglioramento della qualità della vita.
È indubbio che la Scuola spoletina possieda queste caratteristiche, e che talune sue realtà presentino tratti di specificità interessanti e da valorizzare, specie se si tratta di unicità, a livello non solo territoriale, ma anche provinciale e regionale, se non addirittura nazionale.
Credo che possiamo partire dalla constatazione di una vocazione della nostra regione, e, in particolare, del nostro territorio, a puntare sull'arte quale esperienza essenziale del vivere quotidiano.
Ritengo che puntare con forza su tale patrimonio potrebbe potenziare l'attrattività della nostra regione e la sua capacità di aggregare investimenti qualificati. Spoleto, in particolare, è stata, negli anni centrali dello scorso secolo, un polo di elaborazione culturale a cui si è guardato con interesse da più parti, sia a livello nazionale che internazionale.
Ora, questo ruolo si è affievolito, e attende senz'altro un rilancio, anche considerando la scarsa incisività di investimenti in settori quali l'industria o il settore agricolo. Aver contato su un'economia fondata essenzialmente sui servizi alla persona si sta dimostrando, credo, poco significativo se tale scelta non si accompagna alla costruzione di un tessuto sociale e imprenditoriale capace di esprimere valori e ricchezze propri e originali.
In questo senso, ritengo che tornare a puntare sulla qualità dell'elaborazione artistica, sulla produzione teatrale e musicale, e sull'artigianato di alto profilo, potrebbe costituire una scelta strategica, da sostenere con investimenti e scelte mirate. In questo orizzonte, esistono realtà scolastiche che, nate per sostenere la crescita di Spoleto in questi ambiti, potrebbero tornare a ricoprire tale ruolo, contribuendo a creare maestranze specializzate capaci di impegnarsi in loco, e di trovare in loco un'utile collocazione professionale.
Mi riferisco al potenziamento di settori di studio collegati direttamente alle professioni del teatro, ma mi riferisco anche al potenziamento di percorsi di apprendimento profondamente legati a professioni artistiche qualificate, come la lavorazione del gioiello, che Spoleto conosce fin dal ‘400. Allo stesso modo, sottolineo che la formazione che noi diamo è propedeutica per intraprendere la formazione specifica e quindi la professione di restauratore, per la quale oggi è necessaria la laurea, campo in cui Spoleto vanta eccellenze da anni, come la COBEC o la TECNIRECO.
In questa prospettiva, occorre a mio avviso lavorare in un'ottica di sinergia interistituzionale, a livello locale, in primo luogo, sostenendo e potenziando strutture collaborative tra la scuola, le agenzie formative, Istituzioni artistico-culturali di grande prestigio, quali la Fondazione Festival, il Teatro Stabile dell'Umbria, il Lirico Sperimentale, o le Imprese e le loro Associazioni, quali la CONFARTIGIANATO, la Sistema Museo, puntando alla creazioni di un vero e proprio Polo Artistico, mirato non solo alla conoscenza, ma anche alla produzione e all'accoglimento di commesse esterne al territorio.
Altra prospettiva deve senz'altro essere quella dell'apertura ad altre realtà regionali e nazionali, come i diversi altri poli artistici dell'Umbria, o realtà più specifiche, come il Centro Sperimentale Cinematografico di Terni.
Agire in questa direzione implica l'assunzione di un impegno che non può riguardare solo la Scuola, o, in particolare, solo l'Istituto d'Arte, ma fare propria una prospettiva atta a far convergere sull'obiettivo una pluralità di forze, da quelle delle Imprese, a quelle della programmazione culturale della città, da quella del potenziamento della ricettività a quella della salvaguardia delle forme di collegamento attraverso le reti di trasporto pubblico.Credo, tuttavia, che i risultati raggiungibili potrebbero essere notevoli e che potrebbero consistere in un positivo e importante ri-orientamento del futuro destino del territorio.
(*) dirigente scolastico dell'Istituto Statale d'Arte “Leoncillo Leonardi” di Spoleto
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