Il Consiglio comunale di Foligno ha affrontato oggi il tema della ludopatia nel corso di un’assemblea aperta all’intervento di esperti e dei rappresentanti delle associazioni. E’ intervenuto l’assessore regionale Luca Barberini sottolineando che “è la prima volta, dopo l’approvazione della legge regionale, che una tematica del genere, è al centro di un Consiglio comunale”. Per dare l’idea dell’incidenza del fenomeno in Umbria, Barberini ha ricordato che “su una popolazione complessiva di circa 900mila residenti, oltre 10mila, in pratica il 6 per cento del totale, rientra nella sfera del gioco d’azzardo patologico, in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 74 anni. Pensavano di trovarci in un contesto dove la fascia d’età fosse medio alta. Invece ci sono dati, che stiamo analizzando, che riguardano in particolare i giovani. E la tendenza è quella di un aumento progressivo di questa fascia. Per il 2015 – ha affermato Barberini – sono stati 357 gli umbri presi in carico dai servizi per gioco d’azzardo patologico”. Ha aperto i lavori del Consiglio l’intervento di Lucia Coco, psicologa e psicoterapeuta che ha ripercorso la storia e le varie situazioni legate al gioco d’azzardo con tutte le conseguenze per il giocatore sul piano economico (debiti) e familiare (separazioni).
“Non è vero – ha detto – che si nasce giocatori d’azzardo. C’è chi diventa giocatore per eccessiva offerta, c’è chi lo diventa perché emotivamente vulnerabile e chi è giocatore antisociale. Spesso crea dipendenza una grossa vincita in palio. Poi c’è la fase perdente spesso seguita dalla fase della disperazione. Ciò che spesso rinforza il gioco d’azzardo patologico – ha osservato – è la quasi vincita”.
La responsabile del Centro Regionale di Riferimento per il trattamento della dipendenza da gioco che ha sede a Foligno, Sonia Biscontini, direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl 2, ha spiegato le motivazioni alla base dell’attivazione di questo servizio, oltre alla funzione e alla relativa operatività. “Il periodo preso in analisi – ha affermato Biscontini – è quello compreso tra settembre 2015 e settembre 2016”. In questo ambito sono 46, 39 uomini e 7 donne, i soggetti presi in carico dal periodo precedente e che hanno una fascia d’età che va dai 25 agli oltre 44 anni. I soggetti, invece, ammessi nel periodo sono 27, 23 uomini e 4 donne, d’età tra i 19 e gli oltre 44 anni. Le persone, invece, dimesse e riammesse nel periodo sono state 25, 22 uomini e 3 donne; quelli dimessi negli anni precedenti e riammessi nel periodo sono state 3, tutti uomini, mentre i soggetti fisici assistiti nel periodo sono stati 76, di cui 65 uomini e 11 donne, e quelli dimessi nel periodo 29, di cui 26 uomini e 3 donne”. Nello stesso periodo di riferimento i soggetti in carico al Centro di riferimento regionale residenti in Asl 2 sono stati 53 , 44 uomini e 9 donne, ed hanno un’età che va dai 19 agli oltre 44 anni. Quelli, invece, residenti in Asl 1 sono stati 20, 18 uomini e 2 donne, mentre quelli residenti fuori regione sono stati 3, tutte donne. Dopo le relazioni è seguito il dibattito con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni e dei consiglieri comunali.