Ancora due mesi di vita, e poi la Fils resterà solo un ricordo da consegnare definitivamente alla storia politico sociale della città. Nell’agenda dell’amministrazione comunale, segnata in rosso, c’è già una data, è quella del 31 marzo 2018 quando la società cesserà completamente la sua attività. Il dado è tratto verrebbe da dire, se non altro adesso tutti sanno quando finirà questa lenta quanto tormentata agonia.
In queste poche settimane restanti, dovranno pertanto essere espletate tutte le procedure previste per poter assegnare i servizi già offerti dalla Fils a nuovi soggetti sul mercato. Intanto lo smantellamento ha avuto inizio, basti ricordare l’affidamento del servizio che si occupa dell’occupazione di aree e spazi pubblici, delle pubbliche affissioni e della riscossione delle imposte comunali sulla pubblicità. Un capitolo chiuso sin dal primo gennaio scorso quando l’appalto è finito in mano alla società Ica – Imposte Comunali Affini srl.
Resta da assegnare ancora la gestione di alcuni prestigiosi contenitori culturali, come Palazzo Candiotti, l’Auditorium Santa Caterina e l’Auditorium San Domenico, anche se al primo bando nessuno ha risposto. L’amministrazione comunale è corsa quindi ai ripari predisponendo un nuovo atto di indirizzo con tariffe ad hoc. I tre edifici storici potranno essere assegnati in gestione per una durata quadriennale ed un costo che si aggira sui 360mila euro complessivi.
I lavoratori della Fils minacciano una protesta eclatante nel corso della prossima seduta del Consiglio comunale, convocata per martedì 30 gennaio, un gesto che vuole richiamare l’attenzione della politica e della società cittadina, senza escludere persino la possibilità di occupare l’aula consiliare. Una piccola ‘buona notizia’ comunque c’è: sono stati infatti regolati gli arretrati di tredicesima e mensilità di novembre.