Tiene la voce a bassa frequenza, forse per risparmiarsi in vista di stasera, ma le sue idee e la sua personalità sono alquanto decise. Achinoam Nini, in arte Noa, si è concessa alla stampa, nella mattinata di venerdì 29 agosto, presso la sala conferenze dell’Hotel Tiferno. Questa sera, alle 21, sarà protagonista della terza e attesissima serata del Festival delle Nazioni, già sold out da giorni e giorni.
Noa e l’Armenia – Nonostante sia israeliana, la cantante è stata invitata alla 47esima edizione dedicata all’Armenia per il sottile legame tra il suo popolo e quello dello stato euroasiatico; inoltre l’artista 45enne sarebbe stata scelta per le sue collaborazioni con il cantante armeno Charles Aznavour e per il suo grande impegno sociale volto al raggiungimento della pace.
Noa e Benigni – Noa ha esordito parlando della sua esperienza lavorativa con Roberto Benigni e Nicola Piovani, che scrisse per lei ‘Beautiful That Way’, colonna sonora de ‘La Vita è Bella’. “Una delle esperienze più importanti della mia vita, con una persona straordinaria, divertente e geniale come è Roberto. – ha dichiarato l’artista – Per non parlare della grande amicizia che ci lega con Nicola”.
Incompresa – Noa, che da anni è impegnata nella ‘battaglia’ per la pace nel suo paese, ha dichiarato che, spesso, il suo messaggio di concordia non viene colto o, addirittura, in molti non gradiscono la connessione che essa fa tra la vita artistica e quella sociale. Chi vorrebbe la divisione tra questi due ambiti, a suo dire, “non ha capito nemmeno il ruolo dell’Artista, che è quello di far luce, con i propri mezzi, sulle varie problematiche da diverse prospettive, facendole quindi cogliere anche agli altri”. La cantante ha aggiunto che si ritiene una persona libera, convinta di poter dire quello che vuole, anche a costo di non piacere alla gente.
La guerra e il ruolo dell’Artista – Noa, inevitabilmente, si è riallacciata al conflitto di Gaza, che ha sconvolto talmente tanto la sua vita da farle esclamare persino una parolaccia involontaria, distogliendo lo sguardo dagli astanti. “Sono stata spettatrice di attacchi continui proprio vicino casa, ho visto bombe e bambini in fuga oltre a sentire il suono continuo delle sirene – racconta – E’ come se il popolo ebreo e palestinese fossero costretti in uno spazio troppo piccolo per entrambi, costretti a crearsi sofferenze l’uno contro l’altro”. Dopo di che Noa, per giustificare il suo impegno musicale-sociale, aggiunge una frase di una bellezza sconcertante: “Tutti noi siamo insetti che corrono in una massa indistinta di sofferenza, il ruolo dell’artista è quello di librarsi in volo e non vedere più i confini e le differenze tra i popoli ma la ‘potenziale’ bellezza dell’essere umano”. In conferenza era presente anche Gil Dor, fedele collaboratore di Noa da ben 25 anni che ha aggiunto: “La difficoltà sta proprio nel prendere questo volo, perché alcuni artisti ‘autistici’ si rinchiudono nel loro mondo senza mai muoversi da esso. Sta a noi quindi divulgare il verbo e sperare che il pubblico lo colga”.
La musica – Noa ha ovviamente parlato anche del suo “strumento di pace”, la musica. La cantante ha ricordato il suo “mancato” concerto a Milano, annullato da un’organizzazione ebraica, che ha una sede anche nella città meneghina, a causa delle sue esternazioni recenti riguardanti il premier israelano Netanyahu. La cantante, insieme a Gil Dor, oltre a ribadire che ci sono state anche reazioni positive alle sue parole, ha sottolineato la validità di tale organizzazione, affermando però che “in tempo di guerra si tende ad essere confusi”. Noa ha parlato anche del suo ultimo concerto a Bologna, alla Festa dell’Unità, in collaborazione con la cantante e amica Mira Awad.
La serata del Festival – Infine si è parlato della grande serata che la vedrà protagonista sul palco di San Domenico a Città di Castello stasera alle 21. Anche qui la cantante di origini yemenite si esibirà in un concerto pressoché tutto in acustico lanciando il suo messaggio di pace, o meglio la sua “medicina d’amore”, come recita il titolo dell’ultimo album Love medicine. Con la complicità dell’inseparabile chitarrista Gil Dor, del giovane virtuoso del contrabbasso Adam Ben-Ezra e del percussionista Gadi Seri, anche lui partner musicale di lunga data, Noa interpreterà alcuni dei brani del nuovo lavoro registrato in studio, con il quale l’artista ha voluto esaltare i poteri curativi della musica e la sua capacità di evocare meditazione, compassione, accettazione ed emozioni. I brani sono ispirati agli artisti e alle figure che Noa e Gil hanno incontrato in questi ultimi anni, da JoaquínSabina a João Bosco, da Milton Nascimento a Giovanni Paolo II, da Gilberto Gil a Pat Metheny, da Bobby McFerrin a Charles Aznavour.
