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Festival dei 2 Mondi, prime anticipazioni | A Spoleto59 la Batsheva Dance Company

Buone notizie per la sezione danza del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel secondo fine settimana di programmazione, dal 1 al 3 luglio prossimo, sarà in scena a Spoleto una delle più celebrate compagnie israeliane di danza, la Batsheva Dance Company del coreografo Ohad Naharin. Dalle prime indiscrezioni il programma dovrebbe contemplare la nuovissima coreografia di Naharin, Three composta su 3 quadri Bellus, Humus e Secus.

In Bellus la coreografia è stata studiata in funzione delle famose Variazioni  Goldberg di J.S. Bach nell’esecuzione di Glenn Gould. Un tema ricorrente nella danza moderna, e al cui fascino non hanno saputo resistere  coreografi di grandissima fama come Jerome Robbins, Emanuel Gat ed altri ancora.

A seguire Humus con le musiche di Neroli e Brian Eno, ed infine Secus con musiche di Chari Chari, Kid 606 + Rayon (mix: Stefan Ferry), AGF, Chronomad (Wahed), Fennesz, Rajesh Roshan, Seefeel, The Beach Boys. Un mix caleidoscopico di Pop.

La Batsheva D.C. ha iniziato proprio ieri sera ( 22 gennaio ndr.) a Modena, Teatro Pavarotti, una tournèe che la porterà in giro per tutti i principali palcoscenici d’Italia, dopo i successi della settimana di programmazione all’Operà di Parigi.

Come più volte Naharin ha spiegato alla stampa, il metodo  di scrittura della sua coreografia nasce quasi sempre dalla sequenza finale del balletto, per poi ripercorrere all’inverso tutti i movimenti necessari per i ballerini, che non sono mai semplici esecutori ma coprotagonisti della scrittura. Molti i lavori del coreografo israeliano che lo hanno proiettato alla ribalta mondiale della danza, Kyr, Deca Dance, Sade21 ed anche Last Work, anche quest’ultimo in programma nella tournèe italiana.

Ohad Naharin è nato nel 1952 nel Kibbutz Mizra. Figlio di una insegnante di danza e di uno psicologo specializzato nello psicodramma, ha ballato, all’inizio della sua carriera artistica,  con i più grandi del settore, come Martha Graham e Maurice Béjart. Risale a 25 anni fa il suo incontro con la Batsheva D.C.

Il suo arrivo a Spoleto59 è una ottima notizia per un duplice ordine di motivi. Il primo è come sempre occhieggiante all’esito del botteghino, ed una compagnia come la Batsheva D.C. è comunque una garanzia di successo. Il secondo motivo invece riprende il filone delle fortunate coincidenze evocate dal direttore artistico Giorgio Ferrara e  che hanno portato al clamoroso soldout dello spettacolo di tango “fuori  programma” con Miguel Angel Zotto, lo scorso 2 gennaio. La Batsheva D.C. non è certamente una “scoperta” del Festival, come in tempi ormai andati accadeva spesso con il M° Menotti, motivo per cui i “Due Mondi” si precipitavano a Spoleto per vedere la novità.

Tuttavia occorreva prontezza di spirito, portafogli fornito e fiuto artistico per acquistare le date spoletine della Batsheva. E dunque aver portato a Spoleto i balletti  di uno dei coreografi più celebrati del momento è senza dubbio una buona notizia.

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