di Carlo Ceraso
A volte anche gli archivi parlano. Quelli elettronici, come quelli cartacei. Poco importa che siano sistemati in uno scantinato o in un porta-cd. Un virus potrebbe cancellarli per sempre. Ma la polvere di appena un anno solare, per quanto non si trovino più i domestici di una volta, non basta a seppellire le carte. Eccolo dunque il bordereau del 50.mo Festival dei Due Mondi, l’ultimo dell’era Menotti. Una sfilza di dati che rischia ora di mettere in grande imbarazzo il successore alla guida della manifestazione, quel Giorgio Ferrara che domenica scorsa aveva tracciato il ‘suo’ di bilancio, alla presenza del Comitato di Gestione, del capo di gabinetto Nastasi e della stampa nazionale e locale: “20.000 biglietti….abbiamo quadruplicato le presenze del passato”. Non solo. Un giornale nazionale, dalle colonne della pagina della cultura, aveva anche anticipato che l’ammontare dell’incasso sarebbe di 600mila euro.
L’inchiesta – I dati annunciati in conferenza stampa, in attesa che Ferrara fornisca quelli ufficiali, hanno da subito sollevato la curiosità dei più, anche di quei cronisti che il festival lo vivono da anni. Perché ad occhio la manifestazione 2008 non era tutto questo successo di pubblico che Ferrara andava annunciando. “Siamo partiti da zero” ha ininterrottamente ricordato il direttore. Ecco che la curiosità si è trasformata in una vera e propria caccia al “documento” che, per quanto non vidimato dalla Siae, può comunque esser ritenuto almeno ufficioso.
Il bordeaux 2007 – Eccoli i dati, trascritti su un documento di 153 righe dove, spettacolo per spettacolo, data per data, titolo per titolo, sono riportati i numeri degli spettatori, l’incasso da botteghino, quello dalla prevendita. A far di conto, ovvero le rispettive somme, il pensiero va a Ferrara, al quale proprio ieri la Giunta municipale aveva rinnovato tutta la propria fiducia e stima. Ebbene le presenze del 2007 risultano pari a 17.818 per un incasso totale di € 526.558,20, di cui € 52.018,5 dalla prevendita.
Gli spettacoli – Neanche a dirlo che il Concerto finale è stato il più seguito con 1.969 spettatori e un incasso di 230.498,7 euro. Seguito dal “Gian Carlo Menotti Concerto” che il 7 luglio 2007 registrò 1.094 biglietti staccati per un incasso di 29.085 euro. L’altro evento degno della fatidica quota mille fu la 1° al Teatro Romano di Andy Garcia (1.056 per € 23.731,50). L’Alonso King’s Lines Ballet, sempre al Romano, registrò nelle quattro serate 2.091 spettatori per 7.668 € di incasso. I due eventi di Garcia 1.900 spettatori (€ 72.560), Ariodante 817 (€24.297,5), Cabaret Fantastique alla Casina Ippocastano 460 (€ 77), il Cafè Chantant 181 (€ 53), Canti dall’Inferno 107 (€ 348), “in memoriam” a S. Eufemia 35 (€ 505). L’occhio si ferma sui Concerti di Mezzogiorno che il duo Ferrara-Vlad hanno spostato alle 19 del pomeriggio: 16 gli spettacoli per 1369 paganti e un incasso di € 21.515,5. E una media giornaliera (86) che supera abbondantemente i “10-20 spettatori” che Ferrara attribuiva all’anno passato. I balletti hanno fatto la loro figura con 1.835 biglietti nelle due serate del Gala, e un incasso di € 34.585. Il pubblico dei 3 Grandi processi (Caino, Casati-Stampa e George Orwell) è stato pari a 858 con un incasso di € 16.345. E ancora: I 12 cellisti dei Berliner Philhar sono stati seguiti da 488 paganti (€18.723), I Polifonici “Prophetiae Sibillarum” 29 (€ 405), JY Thibaudet 130 (€ 2.622,5), La Reverdie “Lyra Mistica” 31 (€ 31). Non andò bene per a Maria Golovin con appena 1157 biglietti in 5 rappresentazioni (€ 33.347,5). 1.228 furono i paganti per le Marionette Colla (€ 9.704), 99 per Musica Italiana del ‘900 (€ 854), appena 51 per Nietzsche Ecce Homo (€ 545,5), 21 per Orientis Partibus “O lux immensa” (€ 311,5), 761 per Samudra (€ 8.545,5), Spoleto Festival Choir 166 (€ 1.961,5), 112 per Spoleto Jazz (€ 756). Eventi con un’unica rappresentazione sono stati Thibaudet & Rossettu String Quartet (184 spettatori, € 5.712,5), Tideland (179, € 328), “Musica Trasfigurata” (19, € 219), Umbria Segreta – Amelia (48, € 875), U.S. – Ferentillo (18, € 758,5), U.S. – poreta (70, € 35), U.S. Scheggino (34, € 1.583), Yippee (58, € 181). Per la serie “un fiasco” si registrano 3 soli spettatori alla Sala Frau per The Man from Elysian Fields (€ 1,5), 2 per Monty Python and the Holy Grail ( 10), ancora 2 per Brazil (€ 20), mentre fanalino di coda è risultato il film Bob&Carol & Ted & Alice con un solo spettatore (che, pagando appena € 5, vide in solitario l’intera proiezione).
Certo il dato di 17.818 paganti tiene conto anche dei 205 ingressi (€ 1.025) alla Mostra Venanzo Crocetti, anche se per contro va ricordato, e non è poca cosa, che il Concerto Finale registrò il mancato acquisto di biglietti da parte della Banca Popolare di Spoleto (che quest’anno ne avrebbe acquistato circa 800 per una spesa intorno agli 80mila euro).
L’analisi – Nell’esaminare la lista, non sfugge che alcuni incassi dimostrano come anche ai ‘tempi’ di Francis, ma anche del M° Gian Carlo, fossero attuate quelle tecniche di vendita in saldo per cercare di riempire i teatri. C’è quindi il serio rischio, in attesa, ripetiamolo, dei dati ufficiali, che l’ultimo Festival menottiano possa aver eguagliato se non addirittura superato quello di Giorgio Ferrara. Con la differenza che il primo non ha potuto contare certo sui 4milioni e fischia di euro arrivati dal MiBac.
Quale replica? – Ora non resta che attendere la replica della Fondazione e, in primis, quella del suo Presidente che si era dichiarato così soddisfatto dei “suoi” 20mila biglietti. Certo, ad una giornalista locale, Ferrara, che aveva abbandonato di corsa la conferenza stampa di chiusura, aveva poi aggiunto “lo scorso anno ci sono state 4.000 presenze…almeno così mi dicono”. Già, ma chi lo ha detto? Possibile che in Fondazione non si sia dato uno sguardo ai dati del passato prima di far trovare il presidente al centro di un’altra, clamorosa, gaffe?
Le novità – Intanto, nonostante l’autorevole intervento del Sindaco, che avrebbe visto la benedizione anche del MiBAC, i rumors continuano. Domani pomeriggio, giovedì, si riuniranno le presidenze delle associazioni di categoria, convocate per l’occasione dai colleghi dell’AsCom. L’intenzione è quella di uscire unitariamente con un documento da inviare urgentemente al Comitato di Gestione. Ma anche la politica è in fermento. Qualche consigliere, anche di maggioranza, attende di conoscere il Bilancio di esercizio. Ma c’è chi vorrebbe dare uno sguardo al contratto che lega la Fondazione al Direttore artistico per i prossimi cinque anni. Solo per curiosità. D’altra parte dovrebbe essere un atto pubblico.
