di Carlo Ceraso
Woody Allen sbarca a Spoleto. Sarà infatti il “Gianni Schicchi” di Puccini, per la singolare regia del regista americano, l’opera che caratterizzerà la 52.ma edizione del Festival dei Due Mondi. Forse proprio il ‘Gianni Schicchi’ aprirà la manifestazione. E’ quanto trapela al termine di una lunga giornata che ha visto il presidente e direttore artistico Giorgio Ferrara affrontare prima il Comitato di Gestione della Fondazione e, nel pomeriggio, l’Assemblea dei Soci. Ma andiamo con ordine.
Il bilancio consuntivo…. – Comitato e Assemblea sono stati costretti a rinviare ad una prossima data l’approvazione del bilancio 2008 che, stando al comunicato stampa diramato pochi minuti fa, “evidenzia un risultato in sostanziale pareggio”. D’altra parte per legge è possibile approvare il documento contabile fino al prossimo 30 aprile. In realtà sembra che alla direzione amministrativa del Festival siano ancora in attesa di ricevere le fatture di alcune consulenze legali che, stando ai bene informati, potrebbero portare, seppur di poco, il bilancio in rosso.
…e quello preventivo – approvato invece all’unanimità il preventivo 2009 che si assesta su 4.405.000 euro. I contributi statali ammontano a 3,1 milioni di €, mentre la restante parte di 1,3 milioni arriverà dagli sponsor e dalla vendita dei biglietti.
Ferrara promosso – come recita il comunicato del festival la gornata si è conclusa con il “forte apprezzamento che Comitato e Assemblea Soci hanno espresso nei confronti della direzione artistica specie per le nuove linee di collaborazione conle istituzioni culturali d’eccellenza umbre quali il TSU, Umbria Jazz e il Teatro Lirico Sperimentale”
il Programma – domani dunque sarà il DDay di Ferrara che si presenterà al Chiostro di San Nicolò per anticipare il Programma 2009. E’ probabile che sarà proprio questa l’occasione per annunciare il “Gianni Schicchi” di Allen.
Woody Allen – non è ancora dato sapere se a Spoleto arriverà anche il noto regista di Hollywood che proprio lo scorso anno si è avvicinato alla regia lirica. Una decisione alla quale Allen è stato spinto dal tenore Placido Domingo. E che lo ha visto esordire (a dispetto dei 73 anni) proprio con l’opera del Trittico di Giacomo Puccini (che include, oltre al ‘Gianni Schicchi’, ‘Suon Angelica’ e ‘Tabarro’). In America, dove ha esordito lo scorso autunno, è stato un trionfo anche se, come riportato dalla critica internazionale, quello spettacolo ‘avrebbe scandalizzato il pubblico italiano’. Il newyorkese ha infatti impresso all’opera un taglio personalissimo, rendendo la stessa una sorta di omaggio alla commedia italiana. Il pubblico a stelle e striscie si è comuque divertito, anzi ‘sganasciato’, dinnanzi ai personaggi-macchietta calati nelle scene di Santo Loquasto (scenografo da sempre vicino ad Allen) che fanno dell’Italia degli anni ’50 un tutt’uno fra Firenze e Napoli. Un’opera quasi trasgressiva per come è abituata a vederla il pubblico italiano, se si pensa ai titoli di testa inneggianti al Prosciutto e Melone, per non parlare del testamento di Buoso Donati che finisce nascosto dentro una pentola di spaghetti e Lauretta vestita di una sottoveste alla Sofia Loren.
Fra gli interpreti dell’opera, ispirata al XXX canto dell’Inferno di Dante, ci sono Thomas Allen (Schicchi), la soprano Laura Tatulescu (Lauretta) e Samir Pirgu (Rinuccio).
Ferrara dunque per la lirica si affida ancora una volta a produzioni estere, probabilmente anche questa acquistata a caro prezzo. Certo il “Gianni Allen” o lo “Schicchi Woody”, come lo hanno ribattezzato i critici italiani, farà molto discutere e centrerà almeno l’obiettivo di far parlare molto del Festival. Visto che, comunque sia, è pur sempre una Prima europea.
