“Apprendiamo con allarme, che si mescola ad indignazione, la notizia che sul Monte Petano (Ferentillo, Terni) è in progetto la realizzazione di un cosiddetto “parco eolico” con 14 aerogeneratori, ciascuno delle dimensioni di 120 metri. Reputiamo, e come noi una parte consistente del mondo scientifico, assolutamente inutile puntare su di un sistema di energia alternativa oltremodo dispendioso e impattante che, da qualunque prospettiva lo si voglia vedere, non produce quantitativi energetici significativi o comunque sostenibili rispetto al sacrificio e allo smembramento del paesaggio che richiede.
Non a caso numerose sono ormai le amministrazioni locali, anche in Umbria, che hanno fatto marcia indietro di fronte all'eolico. Nel 2004 il Comune di Perugia ha rinunciato ad installare due centrali da 22 torri alle porte della città, sul Monte Tezio. Lo scorso anno il Comune di Spoleto, all'unanimità, ha chiuso la porta in faccia ad ogni ipotesi di eolico a Monte Bibico. Uscendo dai confini regionali, in Basilicata il presidente della Regione Filippo Bubbico ha imposto una moratoria sulle centrali, mentre Renato Soru, presidente della Regione Sardegna e fondatore di Tiscali, ha espresso il proprio parere negativo e, contestualmente, il Consiglio nazionale di Italia Nostra ha chiesto una moratoria su tutto il territorio nazionale.
Come Federcaccia Umbra non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento per un'iniziativa, come quella del “Forum regionale dei movimenti in lotta per i beni comuni”, in programma il 16, 17 e 18 maggio a Ferentillo, contraria a tutti gli scempi ambientali compresi quelli che le pale eoliche provocherebbero sul Monte Petano.
La tutela dell'ambiente, della quale si parlerà nel nostro convegno nazionale di sabato 17 a Todi, sta a significare anche “non installare pale eoliche”. Noi puntiamo sul fotovoltaico – molto più redditizio in termini di energia rispetto all'eolico e per nulla impattante – e sulla raccolta differenziata spinta, porta a porta, che faccia raggiungere quanto prima la percentuale massima possibile di riciclo, in modo da rendere tecnicamente superfluo qualunque tipo di smaltimento per combustione.”