FALLIMENTO MINERVA: GLI EMULI DI CROZZA....MA ANCHE NO! - Tuttoggi.info

FALLIMENTO MINERVA: GLI EMULI DI CROZZA….MA ANCHE NO!

Redazione

FALLIMENTO MINERVA: GLI EMULI DI CROZZA….MA ANCHE NO!

Lun, 07/01/2008 - 22:32

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Se non fosse che ci sono a casa una ottantina di lavoratori, che insieme ai cinquanta dell’indotto fanno 130 famiglie a rischio del posto di lavoro, ci sarebbe davvero da sorridere. Invece è tutto drammaticamente reale. Perchè la conferenza stampa convocata d’urgenza per questa mattina da Fiom, Film e Uilm non ha portato alcuna novità di rilievo. E il bello è che lo hanno detto in apertura dei lavori gli stessi Conti, Giannini e Pierotti (nella foto).

Sembravano quasi voler emulare il più simpatico (decisamente) Crozza quando fa la caricatura di Veltroni. Se fosse stato un copione del comico genovese sarebbe stato scritto più o meno così “non si pensi che vogliamo perdere e farvi perdere una mattinata….ma anche sì. Perchè serenamente, pacatamente abbiamo scoperto una cosa incredibile….ma anche credibile: non c’è nessuna novità! A noi gli imprenditori stanno anticipatici, ma anche simpatici. E nessuno pensi, pacatamente, serenamente, che stiamo dalla loro parte, ma anche sì”.

Fin qui la parte tragicomica, degna della miglior satira.

La realtà non è stata molto diversa, perchè i tre rappresentanti dei lavoratori hanno spiegato che l’incontro serviva a fugare le “false notizie” comparse sulla stampa in questi giorni. Quali siano non lo hanno però chiarito.

La prima “perla” la introduce Francesco Giannini della Fiom: “non abbiamo novità – esordisce – però questo incontro lo abbiamo voluto per fare il punto della situazione, perchè tutte queste notizie ci mettono in qualche difficoltà. Abbiamo difficoltà a contattare tutti i lavoratori perchè sono a casa in cassa integrazione, però li teniamo costantemente informati”. Prego, come?

E’ la volta di Umbro Conti (Uilm): “sia chiaro che qualora riparta, la Industrie Minerva va prima messa in sicurezza”. Scontata la domanda di una cronista “vuol dire che fino al 17 ottobre scorso non si è lavorato in sicurezza?” E qui il coro di sei, sette operai della I.M. che seguivano la conferenza “E’ così! Lavoravamo a volte in situazioni assurde”. “Beh, diciamo – riprende di corsa la parola Conti – che il sindacato ha portato avanti delle grandi iniziative sul fronte della sicurezza sul lavoro anche se in verità non abbiamo ottenuto molti risultati”. Un autogol, alla faccia dell’anno appena passato dedicato a far rispettare la legge 626. Insomma a detta del sindacato l’azienda non è a norma e nessuno avrebbe fatto in tutti questi anni i dovuti controlli.

Pierotti invece passa ad elogiare l’impegno del presidente Antonini della Banca Popolare di Spoleto che ha concesso il prestito d’onore agli operai ad un tasso agevolato del 5%: “è una azienda quotata in borsa e non si poteva pretendere di più, anzi la disponibilità che abbiamo incontrato ci è stata negata da altre parti. Speriamo ora che Comune o Provincia o Regione possano accollarsi questi oneri. Lavoreremo perchè gli operai possano esser sgravati di tale peso”.

E’ vero, non c’è nulla di nuovo. Anche i “quattro pilastri” su cui il sindacato non intende mollare sono già noti: mantenimento dei liveli occupazionali, piano di investimento certo e documentabile per la sicurezza e l’ammodernamento della struttura, divieto di delocalizzare l’azienda e frammentare le linee di lavorazione (bus e movimento terra).

Battono molto invece sul tema dei ‘marchi’ tanto da averne parlato al curatore fallimentare. “questa vicenda non è ancora definitivamente chiusa, perchè è in corso un’iniziativa legale della vecchia proprietà”.

Confermano invece quanto anticipato da Tuttoggi.info e cioè che “una decina di dipendenti (i più specializzati, n.d.r.) sono stati assunti da aziende del comprensorio”.

Poi quella che per loro, e non solo, sembra la vera spina nel fianco, la nascita della nuova “Minerva Spoleto” del duo Gervasi-Cassoli. Non ci girano tanto intorno nel dire che non hanno “fiducia nelle capacità finanziarie di questa cordata e neanche in quelle produttive”.Appare evidente un certo sbilanciamento per gli altri due pretendenti (Luzzi e Menci), anche se tutti auspicano un polo unico. Pierotti è l’unico che si spinge oltre, tanto da confermare che fra colleghi non si è poi così d’accordo: “voglio sottolineare che la Film auspica un polo della meccanica su gomma a Spoleto ma all’interno della stessa I.M. al fine di evitare ogni appetito sul sito di Santo Chiodo”. Patapumfete! W Pierotti. Almeno stavolta qualcuno ha parlato chiaro e forte.Questa la cronaca di una mattinata pressochè persa, senza spunti di rilievo. I confederali invitano Sviluppumbria e Gepafin a far la loro parte e denunciano di non esser stati invitati al Consiglio Comunale Aperto del 16 gennaio (anche se a margine della conferenza uno dei tre si lascia sfuggire che comunque non desiderano che vengano invitate le segreterie regionali e comprensoriali). Ma nulla di più.

Nel pomeriggio una ventina di dipendenti ha incontrato, davanti ai cancelli, il capogruppo diessino Amedeo Marcelli per avere gli aggionamenti sulla delicata vicenda.

La fabbrica rimane chiusa. Gli ultimi raggi di sole fanno capolino e l’ex Industrie Minerva sprofonda nel buio, illuminata appena dal chiarore dei lampioni dell’illuminazione pubblica. Qualcuno all’interno della I.M. è al lavoro. Sembra si tratti della ragioniera Manuela Albertella, scelta quale nuovo consulente del lavoro. Che sia anche assessore al Comune di Spoleto è una quisquiglia, anche perchè non vi sarebbe incompatibilità. Ma la notizia, ove trovi conferme ufficiali, è destinata a suscitare qualche imbarazzo all’interno del costituendo piddì spoletino.

Ma anche no….pacatamente….serenamente

(C.C.)


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