Categorie: Dolce vita Spoleto

EVENTI FINE ANNO 2009: A SPOLETO TUTTO PRONTO…PER ANDARE A CANESTRO! ATTESA PER IL QUINTETTO BASE. CI VORREBBE UN PIVOT (Foto – C'è un sosia)

di Carlo Vantaggioli

In perfetto stile Marchionne, quando si tratta di chiudere Termini Imerese, il Sindaco Daniele Benedetti, con maglioncino blu regolamentare, si siede al tavolo della conferenza stampa di presentazione degli Eventi di fine anno 2009-2010, e taglia via le speranze di un programma che sia scoppiettante, per non dire attrattivo. La crisi c'è e si fa sentire, e allora l'imperativo è raschiare il fondo del barile e avanti march.

Tuttavia un paio di colpi da “maestro”, ovviamente Cerami, saltano fuori a dare fiato ad un insieme di offerte culturali e di spettacolo molto low profile. La prima che si fa sicuramente notare e di cui già si discute in città tra il bene e il male, è l'istallazione, intitolata “Luci d'Artista” (a Torino le fanno da 12 anni), ideata e offerta alla città dall'artista Giovanni Albanese, presente alla conferenza stampa e piacevole conversatore. Sulla qualità di Albanese e sulla sua fama e reputazione (migliaia le voci su Google), ci mette la mano persino il mitico ABO, Achille Bonito Oliva, che ne traccia una ritratto d'artista persino invitante. Sul tavolo della conferenza, a bella posta, ci sono due cataloghi che ne riassumono il lavoro recente. Se non fosse che, per Spoleto, invitato in fase d'emergenza dal M° Cerami, Albanese ha pensato ad una istallazione luminosa che prevede come base di sostegno novanta canestri da basket. Letteralmente!

Immaginatevi la fervida immaginazione degli spoletini che, abituati dal 1958 alle stravaganze artistiche, pensano già al quintetto base che si scontrerà sotto a quattro canesti, quattro, messi in fila, anche a gruppi di due (guarda le foto di TO®) ad altezze variabili tra i 4 e 5 metri sui palazzi e le vie più in vista della città. E subito da giorni in città circola la ricerca affanosa del pivot che potrà svettare a canestro oltre la canonica misura di 3,05. Cercasi disperatamente Domenico Zampolini e Roberto Brunamonti, ma va bene anche Enrico Pettinari e Dodo Cappelletti. Albanese però gela il sarcasmo e dice ”in corso Garibaldi hanno già capito il senso dell'istallazione luminosa ed hanno fatto canestro con una pallina… ed io lo trovo esattamente corrispondente allo scopo artistico della cosa. Il canestro infatti è chiuso in fondo ed è come per i nostri sogni, a volte escono, a volte no”. Ecco fatto, salvata capra e cavoli. Sperando che a qualcuno non venga in mente altro utilizzo, vista appunto la suddetta artistica stravaganza abituale dello spoletino.

Ma bene o male, purchè se ne parli, Cerami e Albanese hanno fatto centro. Pardon, canestro. Per inciso nella versione notturna l'istallazione ha un aspetto decisamente affascinante e oltretutto rimarrà a Spoleto a disposizione dell'Amministrazione.

Il secondo colpo da Maestro, Cerami lo spara con uno di quei nomi che ti lasciano di stucco. Da farti domandare “ma come gli è venuto in mente?”, ovvero Shel Shapiro, paroliere di Mina, Patty Pravo, Mia Martini e Ornella Vanoni, nonchè leader dei The Rokes negli anni '60, quelli di “C'è una strana espressione nei tuoi occhi”, e di “Che colpa abbiamo noi”. Concertone dunque in Piazza della Libertà per tutte le età e tutti i gusti. Cerami la sa lunga, sa che la popolazione invecchia, i nonni imbiancano e forse la generazione di mezza età ama un tipaccio avventuroso come Shel che sembra un filibustiere delle isole Tortuga in libera uscita. Anche se qui a Spoleto alla figura di Shapiro c’eravamo ormai abituati grazie al suo sosia, Fausto Stocchi, l’ex leader della Cgil.

A seguire una promettente Settimana del Teatro Dialettale, finalmente traslocata al Chiostro di San Nicolò e non più nella “Caverna” del Teatrino delle 6, e uno spettacolo di Enrico Brignano in cartellone del Teatro Comico, catapultato ad hoc negli Eventi di fine anno e i cui i biglietti, manco a dirlo, sono già esauriti. Senza lode ne infamia il danzereccio appuntamento de “I ggiovani” a Piazza Garibaldi con un trio di Dj dal nome dadaista “Badabing Badaboom”. E tanghete…verrebbe da dire! Ma che si potrebbe obiettare “ar valoroso popolo” che anima i loro “dancefloor”, così lo cita la cartella stampa del Comune.

E fermiamoci qui! Il resto è una lista di vernissage, di artisti emergenti, concerti di gruppi locali, tavole rotonde, recite di scolaresche e processi agli orsi polari. Qualcosa che si può vedere in qualsiasi città durante il corso dell'anno e che definirlo “evento” appare un po' avventato. Le parole sono pietre, pare. Tuttavia la premessa era “ soldi finiti…”, ergo niente cammello. A questo punto, parafrasando il Don Giovanni di Mozart, dopo l'aria de “madamina il catalogo è questo”, a TO® vien da chiedere: “scusi Signor Sindaco, ma il Convitato di pietra, ovvero il costo dell'operazione, insomma qual'è ?”.

E Benedetti-Marchionne risponde: “non abbiamo fatto il bando di gara, viste le ristrettezze ed il valore decisamente inferiore alla consueta spesa degli anni precedenti. Non so dire quanti soldi abbiamo impiegato”. E ancora. Ma il coordinamento logistico è stato curato dal Comune? “Ci siamo fatti aiutare dal Direttore tecnico del Festival, Ottorino Neri”.

Ecco, appunto. E il dirigente? No, mica per altro, forse però si poteva fare a meno di esternalizzare il servizio, magari con una economia di gestione, visto che il dottor Sandro Frontalini, oltre ad essere dirigente del settore cultura è, neanche a farlo apposta, Responsabile per la logistica del Festival dei 2 Mondi.

Dicevano i Rokes “…e se non siamo come voi, una ragione forse c'è, e se non la sapete voi…ma che colpa abbiamo noi“.

Buone feste e non tirate da tre punti… che si rompe l'istallazione.

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