ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER L’UTILIZZO ILLECITO DI SOLDI PUBBLICI DA PARTE DEL COMUNE - Tuttoggi.info

ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER L’UTILIZZO ILLECITO DI SOLDI PUBBLICI DA PARTE DEL COMUNE

Redazione

ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER L’UTILIZZO ILLECITO DI SOLDI PUBBLICI DA PARTE DEL COMUNE

Ven, 04/07/2008 - 15:28

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Un fabbricato mai utilizzato, ma che è costato al Comune milioni di euro, prima per l'affitto della struttura, quindi per il suo acquisto. Una vicenda su cui ci si vuole veder chiaro.

E ad agire sulla vicenda è stato Raffaele Annibali, capogruppo di Alleanza Nazionale dal 1995 al 2004, che ieri mattina ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, attraverso la Guardia di Finanza. Annibali denuncia degli illeciti compiuti dalla giunta comunale, che ha affidato alla Centro Ambiente Spa la gestione di deposito dei mobili dei cittadini le cui abitazioni sono state danneggiate dal sisma del '97.

Secondo i dati presentati dallo stesso politico, il canone d'affitto della struttura, a carico del Comune nel periodo novembre 2000 e aprile 2003 era stato determinato in lire 641.525.510 (più IVA). I privati che avessero voluto usufruire del servizio avrebbero dovuto pagare 100.000 lire (al mese) per un box di 22mq e 75.000 per uno di 11mq. La spesa complessiva di 769 milioni e 875mila lire era stata così suddivisa: 359.275.000 a carico del bilancio comunale, i restanti 410.600.000 lire sarebbero andati a carico degli assegnatari. Ma le cose non sono andate proprio come previsto, infatti, le richieste dei cittadini sono state più scarse di quanto preventivato. La giunta aveva, allora, rideterminato le modalità di utilizzo del capannone (che oltre a deposito mobili, è stato utilizzato come deposito di materiale eterogeneo, come archivio e come deposito per i materiali derivanti dallo smontaggio dei container), stabilendo anche la stipula di un contratto quinquennale con decorrenza 1 luglio 2001. In questo anno (il 2001) la somma impegnata nel bilancio comunale era stata pari a 239.475.000 lire, mentre per il 2002 l'importo era di 303.500.000. La delibera che aveva stabilito l'utilizzo del capannone anche come archivio comunale, aveva aumentato il canone di locazione da corrispondere alla Centro Ambiente; nel periodo dal 1 gennaio 2003 al 31 dicembre 2003 di 8.483,33 euro al mese (da 15.473,05 a 23.956,38 euro al mese). La determina n°988 del 18 luglio 2003 aveva quindi stabilito di prorogare l'utilizzo della struttura fino al 31 dicembre 2005 “non appena stanziati i finanziamenti regionali”. Con la delibera n° 422 del 24 novembre 2004, poi, la giunta aveva prorogato la scrittura privata per l'anno 2004 ad un canone di euro 148.491,169, importo finanziato dalla Regione Umbria. Nell'atto deliberativo si precisa che “nella seduta di giunta comunale del 3 giugno 2004 il Segretario Generale ha richiesto di verificare la possibilità di intavolare trattative con il proprietario della struttura per l'acquisto, facendosi riconoscere quanto già percepito per l'utilizzo della stessa per deposito e custodia dei mobili” .Lo stesso aveva inoltre sostenuto “che gli aumenti richiesti dalla Centro Ambiente non sono giustificati”.

Il 6 luglio 2005 la Giunta aveva allora deciso di cercare una sede idonea per ospitare le attrezzature e la documentazione comunale, depositate nell'edificio della Centro Ambiente (loc.Paciana), per cui aveva richiesto alla FILS Spa di effettuare una ricerca di mercato, per individuare un immobile di circa 5.000mq da destinare a magazzino-deposito. L'Amministrazione intanto aveva prorogato il contratto d'affitto con la Centro Ambiente fino al 31 dicembre 2005. Nella relazione del luglio 2005, il Direttore Generale del Comune precisa: “all'onere dell'affitto complessivamente sostenuto nel periodo che va dal novembre 2000 al 31 dicembre 2004, per una somma complessiva di euro 771.830,49, si è fatto fronte attraverso l'utilizzo dei finanziamenti disposti dalla Legge regionale 61 del '98”. Ma gli importi evidenziati dal Direttore Generale sono discordanti con quanto deliberato dalla giunta il 30 dicembre 2002, poiché i complessivi euro 771.830,49, quantificati dal direttore, in realtà, visti gli aumenti di affitto sono da quantificare in euro 402.299,30 per il periodo novembre 2000 – dicembre 2002, euro 287.476,56 per il 2003 e altrettanti per il 2004. Da queste somme si deduce che la spesa complessiva è di 977.252,42, più i costi di adeguamento della struttura (60mila euro circa). Allo stesso importo vanno sommati i versamenti d'affitto dell'anno 2005 fino a settembre 2006 (23.956,38 euro al mese), per un ammontare totale di euro 1.486.336,40.Il notaio Luigi Napolitano, il 21 settembre 2006 redige l'atto con il quale “la Foligno Impresa Lavoro Sviluppo Spa” (società controllata interamente dal Comune), acquisisce dalla “Giombini Real Estate Srl” al prezzo di euro 2.130.000,00 lo stesso capannone utilizzato fin dal 1 novembre 2000. Il Comune, con scrittura privata affidato alla FILS la gestione del magazzino comunale.

Questa la ricostruzione dei fatti e delle cifre quindi fatta da Annibali. Il quale lamenta anche la mancata consegna della documentazione che riguarda l'individuazione del capannone, la determinazione del canone e poi dell'acquisto. Il prezzo della compravendita, stipulata dalla FILS, – secondo quanto sottolineato dal politico di centrodestra – è stato pagato a mezzo utilizzo del netto ricavato del mutuo bancario, garantito dallo stesso comune, che dovrebbe accollarsi anche le rate del prestito. “Questa struttura di fatto non è mai stata utilizzata dai cittadini, – spiega Annibali – ma neanche per gli altri usi individuati. Solo parte del materiale dell'archivio comunale vi è stato depositato, ma poteva essere tranquillamente posto in altri locali già di proprietà del comune, quindi senza bisogno di costi aggiuntivi”. Raffaele Annibali chiede dunque che la Magistratura Contabile, dopo l'effettuazione di dovute indagini, accerti l'eventuale sussistenza del danno a carico dell'erario comunale.


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