Elezioni, se Fantozzi 4.0 torna nel pallone - Tuttoggi.info

Elezioni, se Fantozzi 4.0 torna nel pallone

Massimo Sbardella

Elezioni, se Fantozzi 4.0 torna nel pallone

La campagna elettorale tra scontri social e vecchie furbizie
Dom, 18/02/2018 - 18:58

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L’immagine di quell’unico manifesto di Cesare Damiano, tra i trenta spazi rimasti vuoti sui grigi tabelloni elettorali in una frazione di Spoleto è l’emblema di questa campagna elettorale low cost. Il sistema elettorale che spinge a correre solo chi è in lizza in collegi uninominali incerti, la mancanza di risorse dei partiti (questa è la prima campagna in cui i candidati, in pratica, si pagano tutto da soli) e l’avvento delle nuove tecnologie hanno spazzato via metodi e strategie che si ripetevano quasi immutati dal dopoguerra.

Risultato: spazi delle affissioni che restano inesorabilmente grigi; cassetta delle lettere finalmente vuota; improbabili e inattese richieste di amicizia su Facebook. Dove ancora imperversano i candidati è sulle reti tv locali, a qualsiasi ora del giorno e della notte. E’ la campagna elettorale 4.0, bellezza!

In fila al mercato

Per la verità c’è un sistema tradizionale che sopravvive anche nel tempo di internet e dei social: l’incontro con gli elettori-consumatori al mercato. Politici che mai si sono recati a comprare zucchine e scarpe da venditori ambulanti, da qualche settimana compaiono di prima mattina in ogni mercato in qualsiasi città di loro competenza. Tutti, indistintamente. Vecchi e giovani, di destra e di sinistra, difensori del sistema o antisistema, europeisti e sovranistri, populisti e governativi. Tranquilli, tra due settimane potremo tornare a fare la spesa in pace, preoccupandoci solo se i pomodori sono maturi o no.

A Carnevale travestiti da… Romizi

Nel collegio Perugia-Trasimeno per la Camera, lo scontro Leonelli-Prisco appare un gioco a chi si avvicina più a Romizi, l’Uomo vincente. Prisco si fa fotografare ovunque col suo sindaco; ci manca solo che li facciano vestire uguali, come fanno i papà con i gemelli. Ma anche Leonelli, per intercettare i voti perugini moderati, è costretto a traverstirsi un po’ da Romizi: toni moderati, sguardo rassicurante, quel po’ di timidezza che fa simpatia.

Duello social

“Portiamo il buon governo di Perugia” è del resto lo slogan che campeggia su uno dei siti dell’assessore del capoluogo. Due siti: quello creato apposta per le politiche 2018 e l’altro, istituzionale, che resta, perché dopo il 4 marzo non si sa. Lo spazio web Leonelli lo occupa tra il sito proprio e la vetrina messa a disposizione dal Pd regionale. E poi, il segretario Pd è attivissimo sui social.

Del resto, per questa campagna elettorale ha scelto di affidarsi ad un pool di professionisti della comunicazione. Ma anche lui si reca al mercato e nei circoli dell’impero. Un po’ Obama, un po’ Berlinguer, insomma. Anche se qualche ciambella gli riesce col buco… nell’acqua, come la visita ai pescatori del Trasimeno che ha poi innescato la disputa web con gli altri pescatori. Attenti, dunque, perché chi di social ferisce…

I miracoli Giannetakis

Duemila anni fa il miracolo era la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Oggi dei “like” su Facebook. Miracolo riuscito a metà a Paola Giannetakis, la criminologa che vuole essere il terzo incomodo nella sfida Leonelli-Romizi.

La sua pagina Facebook (non il profilo, “privato”, avverte una scritta sotto la foto che la ritrae insieme a un amico, un certo Di Maio) ha fatto in poco tempo il pieno di “mi piace”. Uomini del Kgb e dell’Ovra, che ne seguono ogni mossa, segnalano come Facebook ne abbia sfalciati un bel po’ di quei “like”, che appaiono e scompaiono manco fosse la pagina del Mago Silvan.

Lei, di rincorsa per la visibilità in un territorio che non è il suo, partcipa comunque ad iniziative pubbliche. Ma i temi battuti sono per lo più gli stessi lanciati da Di Maio, quello del profilo “privato”.

Tranquilli, è “10 Volte Meglio”

Prepara ultimi giorni di campagna elettorali scintillanti il capolista alla Camera di “10 Volte Meglio” e candidato al collegio di Perugia, Marzio Presciutti Cinti. Il gruppo politico definito “acchiappa giovani” si è costituito solo lo scorso novembre, un po’ in sordina, tra manager, imprenditori e docenti universitari. Non ha fatto fatica a raccogliere le firme necessarie per presentare la lista, ma di fronte a chi prepara la campagna elettorale da un anno gioca di rincorsa.

E’ stata una delle ultime liste a presentarsi alla stampa: con Marzio Presciutti Cinti, Alessandra Priante, Daniele Bravi (candidato anche nel collegio Terni-Spoleto) e Valentina Priorelli (Foligno-Castello). Assicurano, basandosi anche sulle proprie esperienze professionali e imprenditoriali, di sapere come creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani. E propongono di abolire l’obbligo della partita Iva per imprese e attività professionali che fatturino sotto gli 80mila euro.

Il futuro? Proietti Cinti è convinto che il neonato partito sarà una sorpresa già da queste politiche e comunque guarda già ai futuri appuntamenti elettorali. Insomma, come l’Italia, anche l’Umbria può essere “10 Volte Meglio”.

Il compagno multitask

Social-sessantottina la campagna elettorale di Andrea Mazzoni, il giovane candidato candidato a Perugia per lo schieramento di Grasso. La sua diretta Facebook dall’interno dell’auto sul cui tettino sono installate le “trombe” (gli autoparlamenti stile arrotino) è uno degli espedienti più originali tra quelli visti in questa campagna elettorale.

L’Uomo dell’Avvenire guida, arringa le folle dall’autoparlante e parla agli amici Facebook: magari non piacerà alla polizia stradale, ma qualche compagno di Mazzoni rimasto nel Pd nonostante tutto lo guarda con ammirazione e un po’ di nostalgia.

Old Style? No, Bocci Style

Si tiene lontano dai social come dalla peste il sottosegretario Gianpiero Bocci. Ed anche il suo sito internet è un compendio degli incontri “reali”, fatti sul territorio, battuto in prima persona o dagli zoccoli delle truppe cammellate. Anche sotto il comando degli ufficiali che si sono formati in Regione.

Nel quartier generale bocciano, a cominciare dagli uffici perugini della Pallotta, quelli fuori collegio, è un via-vai di gente. Passo tradizionale anche per Walter Verini, che rifugge Facebook e utilizza solo la vetrina virtuale del Pd umbro, preferendo il tradizionale “face to face” e la tv.

Ascani in salsa (piccante) grillina

Non così la conterranea Anna Ascani, attivissima sui social, dove se la prende ora con ex compagni di partito che hanno tradito, ora con Salvini, ora (soprattutto) con i grillini. Che però insegue con una mossa a sorpresa, annunciando che in caso di riconferma (scontata) terrà per sé solo la diaria assegnata ai parlamentari, devolvendo alle onlus locali lo stipendio da politico.

Un tema particolarmente a cuore all’astro nascente del renzismo umbro e italiano, quello dei compensi, che sul proprio sito, in nome della trasparenza, mostra mese per mese, per ogni singola voce, quanto le rende il seggio alla Camera e quanto spende tra versamenti al partito, alloggi e collaborazioni, donazioni.

Una strada, quella della rinuncia all’indennità da parlamentare, sulla quale invita a seguirla anche altri compagni di partito, a partire proprio dal concittadino Verini.

Signorina onorevole, si Scanzi

Comune rinuncia allo “stipendio” a parte, Ascani è sempre in guerra con i grillini. Anche per interposta persona, come nella polemica che l’ha vista duellare con Andrea Scanzi, a Foligno per la tappa del suo spettacolo “Renzusconi”. Sul biglietto compare la partita Iva di una consigliera regionale dei 5 Stelle e la Ascani ne ha chiesto ragione.

La replica dalle colonne del Fatto Quotidiano: la Società Editoriale Il Fatto produce spettacoli, non su commissione di qualche partito, ma a richiesta di qualsiasi privato, fosse anche un consigliere regionale. E ovviamente, segue la replica del “non misericordioso” Andrea Scanzi, che sulla sua pagina Facebook risponde ad “Annina”: la battuta fuori programma sulla parlamentare di Città di Castello, che tanto l’ha fatta infuriare, farà parte d’ora in poi dello spettacolo. Che Scanzi è pronto anche a portare a Città di Castello, se il locale circolo Pd glielo commissionerà. A pagamento.

Pentastellati a prova di rimborso

I grillini umbri non compaiono nel caso “rimborsopoli”. E insieme alle nuove leve in lista, possono dunque lanciarsi all’attacco nella propria campagna elettorale, un po’ social e un po’ piazza, un po’ temi locali, un po’ Di Maio. Così il senatore Stefano Lucidi, così l’onorevole Filippo Gallinella, sempre attento alle tematiche agricole.

Social ma non troppo anche la ricercatrice Francesca Tizi, sulla cui pagina ufficiale viene immortalata alla presentazione delle liste sotto lo sguardo attento e compiaciuto dell’immancabile Capo Gigi. Il cardiochirurgo Di Manici Proietti divide la propria visibilità social tra la professione e il debutto in politica. Lui non disdegna neanche i metodi tradizionali di campagna, ma i suoi manifesti sono stati staccati. Armarsi di colla e scopa, come un tempo.

Nero sugli spazi elettorali

I tradizionali spazi elettorali piacciono molto a destra. Chiedere a CasaPound, che in occasione del tour nel Perugino di Simone Di Stefano ha riempito molti tabelloni con la faccia del leader. Affissioni abusive che i messi comunali hanno subito ricoperto con vernice nera. Con sfondo grigio. Tono su tono, non si sbaglia mai.

Peggio quando si finisce con il deturpare case bianche o piloni delle strade. Sarà a Perugia il 27 febbraio per inaugurare la sede di Forza Nuova anche il leader nazionale Roberto Fiore. Lo annuncia la pagina Facebook di Forza Nuova. Che immortala anche propri manifesti elettorali e striscioni (a occhio e croce un po’ fuori dagli spazi destinati a Fn) che inneggiano all’italica precedenza in tema di casa e lavoro.

Post condivisi sul proprio profilo anche dal candidato perugino Fulvio Carlo Maiorca. Pochi “mi piace” e ancor meno condivisioni per il post di Forza Nuova Umbria che invita per il 23 marzo al corteo a Roma per celebrare la nascita del fascismo.

Foibe e neo patrioti

La destra più moderata celebra il giorno della memoria dedicato alle vittime delle foibe ed agli esuli istriani. E fa foto di gruppo davanti all’Altare della Patria a Roma. Ma con candidati come Franco Zaffini, Fratelli d’Italia pur non rinnegando la propria storia guarda avanti, proponendosi come forza in grado di governare l’Italia nel 2018, non negli anni ’40 del secolo passato. Il coordinatore umbro del partito di Giorgia Meloni si muove tra il web, la tv e le tradizionali manifestazioni per incontrare i simpatizzanti.

Efficienza po’ nonna e un po’ padana

Dalla pagina Facebook dell’altra candidata al Senato per il centrodestra, apprendiamo che la neo leghista Donatella Tesei è da poco diventata nonna. Auguri. E poi, tra un’intervista del proprio staff e una iniziativa nel territorio dell’Umbria sud, vari richiami a come si vota. Meticolosità padana: è bene non vedersi annullare i voti dei propri elettori. E poi, si sa, gli avvocati, specie se nonni, sono precisi.

I Nevi Point

Vecchi e nuovi metodi. Non tralascia nulla l’azzurro Raffaele Nevi, che sente l’aria romana dalla sua Terni. Ha aperto i suoi Info Point anche a Orvieto e Spoleto, per presidiare ogni angolo del collegio. E ai temi nazionali, Nevi aggiunge le questioni prettamente locali, aiutato in questo anche dalla lunga esperienza di consigliere regionale. Il cuore però è a Terni, dove ha trascorso anche l’appuntamento elettorale di San Valentino. Non come hanno fatto i “nemici”, in altre latitudini, che il 14 febbraio hanno scelto come nido d’amore (politico) il circolo Pd di Torgiano, con tanto di torta preparata da De Marinis.

L’Unità azzurra

Può sembrare il paradosso, ma la celebre (e tribolata) testata fondata da Antonio Gramsci sarebbe oggi più appropriata per il partito di Berlusconi che non per i vari eredi del Pci. Gli azzurri si muovono compatti dal sud al nord dell’Umbria. Chiedere all’inesauribile Fiammetta Modena e alla coordinatrice Catia Polidori, le due capolista. Romizi non possono portarselo ovunque. Per ovviare, si sta preparando una gigantografia ad altezza naturale.

Scudi, martelli e foglie

Lo scudo crociato di Noi con l’Italia, la cosiddetta quarta gamba del centrodestra, che ha tibia e perone nei capigruppo Domenico Delle Foglie e Sandra Monacelli, ha inaugurato la propria sede nel cuore di Perugia. Che rimarrà aperta anche dopo il 4 marzo, è stato spiegato, come segno “di una rinnovata presenza partitica nel tessuto cittadino del capoluogo umbro”.

Del resto, gli umbri ritroveranno sulla scheda anche falce e martello, nelle liste capeggiate da Martina Zoccolini (Camera) ed Emanuele Fanesi (Senato). Intanto, un amico dalla Spagna ci segnala che ha già votato. Sulla sua scheda c’è un solo simbolo unitario del centrodestra (Salvini-Berlusconi-Meloni il nome della formazione politica una-e-trina) e compare la foglia d’edera del Partito repubblicano italiano.

Stavolta non è la tv, ma il web a farti andare “nel pallone più completo”. Però, tranquillo compagno, camerata, amico, cittadino Fantozzi 4.0: tra due settimane sarà tutto finito.


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