L’idea è semplice quanto bellissima. Una bacheca virtuale dove proporre iniziative, dibattiti, soluzioni ai problemi e dove cercare aiuto per la gestione della quotidianità. Tutto a misura di quartiere. Si chiama Social street e sbarca anche a Perugia, più precisamente nel Borgo Bello, una delle zone più amate della città.
Tutto ha inizio a Bologna, in via Fondazza, la strada che ha insegnato al mondo una cosa semplicissima ma oramai finita nel dimenticatoio: il vicino di casa, il dirimpettaio, non è solo qualcuno con cui litigare, ma una persona che può, se serve, dare una mano. Due anni fa, nella città delle Due torri, si è riscoperta la voglia di tornare ad incontrarsi dal vivo, mettendo via smartphone e tablet in favore di strette di mano e veri sorrisi. Un modello che può essere esportato e da cui ne nasce un sito (www.socialstreet.it) che racconta la loro esperienza e che spiega come ogni strada di ogni città po diventare via Fondazza. A Bologna nascono una decina di gruppi Facebook è il fenomeno si espande. La social street corso Cavour Perugia, pagina Facebook a cui ci si può iscrivere, chiedere od offrire un aiuto. Qualcuno che dia un’occhiata alla caldaia che va in blocco o, ad esempio, qualcun altro che faccia da aiuto compiti ai bambini dell’isolato.
Il gruppo. A mettere in pratica l’idea, Sabina Morelli che, nella pagina fb spiega così il progetto “Vi siete appena trasferiti a Perugia e non conoscete nessuno? Camminate per Corso Cavour da tanto tempo, vedete sempre le stesse facce ma non sapete chi sono i vostri vicini? Vi piacerebbe prendere un caffè con loro? Allora dovreste proprio iscrivervi a questo gruppo”.L’obiettivo è quindi quello di socializzare e risolvere, appunto, le piccole problematiche di quartiere. “Dovete cambiare il frigorifero? Perché metterlo su ebay, creare un annuncio, pagare una commissione, pagare un trasporto quando magari il vostro vicino di casa ne sta cercando proprio uno come il vostro? Avete un bambino piccolo che gioca sempre da solo e volete invece che interagisca con gli altri bambini della strada ma non sapete se ci sono famigliole nei pressi o non sapete come approcciarli? Dovreste iscrivervi a questo gruppo per iniziare a condividere”.