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Duomo stracolmo per l’ultimo saluto a Lamberto, Vescovo a giovani “Prendetevi vostre responsabilità”

Dopo tantissime parole e altrettante indiscrezioni oggi è arrivato il giorno del silenzio. L’intera Città di Castello, nel giorno del lutto cittadino, si è stretta con assoluto cordoglio intorno al 16enne Lamberto Lucaccioni, che con la sua incredibile scomparsa, avvenuta al Cocoricò di Riccione dopo aver ingerito una dose fatale di ecstasy, ha sconvolto un’intera comunità e gettato nello sconforto tutta la nazione.

Già da ieri pomeriggio, nella camera ardente allestita all’interno della Cattedrale, centinaia di persone hanno portato il loro ultimo saluto a Lamberto, in un’atmosfera surreale e di pura tristezza, percepita negli occhi, nei gesti e nella disperazione di tanti parenti, amici e coetanei.

Il Funerale – Oggi pomeriggio il Duomo tifernate è diventato il centro della città, circondato dal più assoluto silenzio, dalle saracinesche abbassate e da una leggera pioggia. La navata della Cattedrale, già dalle 16.30, è stracolma di persone, alcune costrette ad ascoltare la funzione da fuori. Nelle prime file, oltre al sindaco di Città di Castello, è presente anche un assessore Comunale di Riccione, in rappresentanza del primo cittadino Renata Tosi. Vicino alla bara, sopra cui sono appoggiate una maglia della Juventus e della Madonna del Latte (rispettivamente le squadre per cui Lamberto tifava e giocava), su entrambi i lati, tre compagni di squadra “scortano” a capo chino l’amico di sempre.

Le parole del Vescovo – Ad officiare la messa è mons. Domenico Cancian, tornato da un viaggio in Veneto per l’occasione. La voce del Vescovo viene rotta più volte dall’emozione ma le sue parole sono state ben chiare: “Siamo in un momento umanamente angosciante. In questa tragedia occorre però richiamare la responsabilità umana, che chiama in causa ognuno di noi. Senza giudicare nessuno, noi adulti, media compresi, bisogna fare di più e segnalare situazioni di pericolo per evitare esperienze senza ritorno come questa. Quello che occorre fare è accompagnare i nostri figli con l’esempio, facendogli capire che ci si può divertire senza alcun rischio“. Poi Cancian si rivolge a tutti i giovani: “Prendetevi le vostre responsabilità. Nessuno può sottovalutare gli effetti disastrosi di queste sostanze. La comunità cristiana è sconcertata e solo il Signore  può darci la forza di custodire la nostra vita”.

Il saluto degli amici – La parola è poi passata ai coetanei e compagni di squadra, che hanno voluto leggere alcune lettere piene di dolore ma che hanno dimostrato l’enorme affetto per Lamberto. Tutti gli amici del 16enne hanno omaggiato “Lamby” definendolo il più “bociarone” (“chiacchierone” in dialetto tifernate), “disponibile“, “generoso“, “colui che non ha mai giudicato nessuno” e lo hanno “salutato” sicuri che la sua presenza continuerà ad essere viva in ognuno di loro.

Finita la messa i compagni di squadra in divisa hanno portato fuori la bara, seguita, a sua volta, dai genitori Livio e Donatella, entrambi molto provati. La cornice di persone fuori dalla Cattedrale ha poi salutato con un lungo applauso il feretro di Lamberto, la cui salma sarà tumulata nel cimitero monumentale di Città di Castello.

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