Documenti falsi e 104 per andare a Londra, arrestato dipendente del Comune di Bevagna - Tuttoggi.info

Documenti falsi e 104 per andare a Londra, arrestato dipendente del Comune di Bevagna

Alessia Chiriatti

Documenti falsi e 104 per andare a Londra, arrestato dipendente del Comune di Bevagna

Le indagini sull'abuso della legge 104 | Viaggi "sospetti" del 42enne a Londra | Frode all'amministrazione per i loculi del cimitero
Gio, 04/02/2016 - 16:01

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Un 42enne dipendente del Comune di Bevagna (impiegato, in passato, nello specifico all’Ufficio anagrafe) è finito nei guai, e si trova ora agli arresti domiciliari: ora si di lui pende un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Spoleto su richiesta della Procura competente. Per l’uomo si configura l’accusa per furto aggravato, truffa, possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsa, abuso d’ufficio, falsità in scrittura privata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. A lavorare alle indagini sono stati i Carabinieri della stazione locale, insieme al personale della Digos di Perugia.

I viaggi a Londra – E’ ai carabinieri del Comando Provinciale di Perugia che giunge la notizia sugli abusi reiterati dei benefici della legge 104 commessi reiteratamente da parte del 42enne dipendente comunale. L’uomo si serviva della conosciuta “legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” del 1992, usufruendo dei permessi per recarsi in Inghilterra per motivi non certo legati all’assistenza del familiare.

Documenti falsi – Ma non finisce qui: sul 42enne pende anche l’accusa per il furto e la fabbricazione di documenti di identità falsi dal Comune di Bevagna. La polizia di Perugia ha infatti a sua volta accertato che dal Comune del folignate mancavano dei moduli di carta d’identità, al centro di alcuni controlli condotti dalla polizia inglese. Con le indagini incrociate, le forze dell’ordine italiane e d’oltre Manica hanno scoperto che sui “nuovi” documenti d’identità (5, è stato detto questa mattina in conferenza stampa, di cui 2 realmente esistenti e 3 di fatto ormai perdute), le fotografie appartenevano alle persone che varcavano i controlli dell’aeroporto di Londra, ma che le generalità e gli altri dati anagrafici erano rubati, appartenenti a cittadini residenti a Bevagna. E’ infatti a Londra che la polizia inglese ha identificato due cittadini italiani, di origine maghrebina, in possesso di carte d’identità genuine, rilasciate proprio dal Comune di Bevagna, le cui generalità erano però sospette.

I loculi – Ulteriore capo d’imputazione contestato al dipendente comunale è una falsa richiesta di retrocessione di loculi cimiteriali a discapito di una signora anziana. L’attività d’indagine condotta dai carabinieri di Bevagna, insieme alla  Polizia Municipale della cittadina, ha permesso di scoprire anche questo reato imputato al 42enne, il quale, ricoprendo anche la carica di responsabile dei servizi cimiteriali, attraverso la falsificazione della documentazione per la restituzione di loculi, è riuscito ad appropriarsi di ingenti somme di denaro, frodando l’amministrazione comunale.

Le indagini continuano – In conferenza stampa, è stato spiegato, dal capo di gabinetto della questura di Perugia Francesco Barba e dal capo della Digos di Perugia Pierandrea Taurelli, che l’indagine è anche frutto dei continui controlli che la polizia inglese effettua giornalmente in aeroporto: a riguardo, vengono considerati di primaria importanza i collegamenti continui con l’aeroporto San Francesco di Perugia. L’allerta resta sempre alta, in particolar modo a causa degli ultimi episodi di matrice terroristica, che fanno alzare il livello di attenzione da parte delle forze dell’ordine. Quanto accaduto al dipendente di Bevagna non è comunque necessariamente connesso all’esistenza di un’organizzazione di questo tipo. Le indagini continuano, e saranno utili per scoprire eventuali e ulteriori collegamenti, oltre alle somme di denaro che eventualmente il dipendente comunale avrebbe ricevuto per la produzione dei documenti falsi.

Sulla vicenda si è pronunciata anche il sindaco di Bevagna, Analita Polticchia: “l’amministrazione comunale aveva già avviato dei procedimenti disciplinari, anche in considerazione di sospette percentuali di assenza del personale, ma abbiamo rispettato massimo riserbo, sino all’odierna ordinanza di custodia cautelare. A nome mio, della giunta comunale e dell’intera comunità di Bevagna ringrazio tutti coloro che si sono adoperati a vario titolo, in particolar modo la locale stazione dei Carabinieri, della Polizia Municipale ed il commissariato. Esprimo massima  stima e vicinanza ai dipendenti comunali che hanno sempre svolto correttamente il proprio dovere. Sin dal nostro insediamo abbiamo voluto massima legalità e trasparenza – tiene a sottolineare il  primo cittadino bevanate – dotando il Comune di un apposito codice di comportamento deontologico dei dipendenti; di un regolamento sull’orario di lavoro, di servizio e straordinario;  di controlli incrociati con le forze dell’ordine per coloro che usufruiscono di servizi, sgravi e sostegni sociali; nonché per verificare la correttezza di chi gode di permessi speciali di esonero dal lavoro. Fiore all’occhiello della legislatura è stata la sottoscrizione del Protocollo della Legalità – ricorda la Polticchia – tra i pochissimi comuni in Italia. Strumento che rende ancora più serrati ed efficaci i controlli contro infiltrazioni e comportamenti malavitosi. Proprio grazie a questi anticorpi, oggi possiamo vantare strumenti validi a tutela degli interessi dei cittadini contribuenti. Il Comune di Bevagna valuterà la possibilità di costituirsi parte civile, nel procedimento legale che sarà avviato nei confronti del dipendente comunale attualmente posto in stato di arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica”.

©Riproduzione riservata

Aggiornato ore 17.18

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