Nelle prime ore di questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale Perugia hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Perugia, relativa alla custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di origini marocchine, all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un connazionale e due tunisini ed al divieto di dimora in Umbria di un terzo uomo del Marocco, tutti e 5 componenti di una rete di spaccio operante tra Umbertide ed il capoluogo umbro.
L’operazione odierna è l’epilogo di una complessa indagine, diretta dalla Procura di Perugia ed eseguita dalla Guardia di Finanza, attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione, pedinamento e controllo, nonché mirati riscontri di vari episodi di spaccio, che avevano già portato all’arresto in flagranza di un uomo di origini marocchine e di un italo-libanese ed al sequestro sia di hashish e cocaina, per un quantitativo complessivo di circa kg 2.5, sia di oltre 2.000 euro in contanti.
In particolare, gli specialisti nel settore antidroga delle Fiamme Gialle hanno registrato diversi episodi di incontri tra gli indagati, previ accordi telefonici dai dialoghi criptati, per la cessione di droga (“bianca” per la cocaina e “biscotto” per il panetto di hashish) da destinare allo spaccio. In un caso, per evitare contatti diretti, la sostanza veniva lasciata tra i rovi sotto ad un cavalcavia di Parlesca, per essere recuperata poco dopo dall’acquirente.
Di particolare importanza sono stati i controlli effettuati nei confronti dei clienti finali – tutti italiani di media età, e, principalmente, piccoli commercianti – subito dopo l’incontro con i pusher, che hanno consentito di appurare l’avvenuta vendita di droga.