Di Sara Minciaroni e Alessia Chiriatti
Dal tramonto all’alba. Premio oscar alla regia della lunga notte umbra, all’Istituto Piepoli. Difficile immaginare una sceneggiatura con più colpi di scena. C’è chi, per rimanere in tema cinematografico l’ha chiamata, “Pd, la grande paura”. E in effetti quando le proiezioni del noto istituto di sondaggi hanno iniziato a dare vincente la coalizione di Claudio Ricci più di un cuore si è stretto nella “rossa” Umbria. Ma il lieto fine non ha tradito il popolo di Catiuscia Marini e Giacomo Leonelli che praticamente alle prime luci del nuovo giorno ha preso contezza di non aver perso la Regione.
Dal tramonto all’alba, la notte thriller del Pd Umbria
In una notte schizofrenica, finita al fotofinish è successo tutto in pochi metri, tra la sede del consiglio regionale, la sede del Pd di piazza della Repubblica e il quartier generale di Fi all’Hotel la Rosetta, con una puntata fuori dal centro storico alla volta del comitato elettorale Marini a Madonna alta. Tutto sembra andare nella direzione di Ricci quando a dirlo sono sia Vespa su Rai Uno che Mentana a La7, arrivano dati dai Comuni e il sindaco di Assisi è avanti. L’On. Catia Polidori, coordinatrice regionale di Forza Italia, forse con prematuro entusiasmo, rilascia la prima dichiarazione euforica. Le facce a sinistra in quelle due ore sono funeree, quelle poche che si vedono. Dal comitato Marini che attendeva la candidata in partenza da Todi è arrivato persino il segnale di stop, la presidente uscente non è salita, almeno finchè i dati non hanno volto ad un diverso destino.
“Una nottata che non dimenticheremo”. Ed è proprio in questi termini che il segretario regionale Pd e neoeletto consigliere regionale Giacomo Leonelli apre oggi la sua conferenza stampa “Una nottata che molti di noi ricorderanno grazie all’animazione del dottor Piepoli che ci ha fatto passare dei minuti frizzanti – spiega Leonelli – Malgrado quelle proiezioni però non non siamo mai stati sotto nei dati reali. Non nego che abbiamo capito che ce l’avevamo fatta quando abbiamo capito la tenuta del capoluogo. Il fatto che a Perugia non ci fosse un tracollo ci ha rinfrancati e abbiamo capito che ce la stavamo facendo. Abbiamo fatto una campagna diversa giocata in un terreno impervio, abbiamo parlato di temi come Sanità, Europa e devo dire che spesso venivano pericolosamente bypassati da temi come la riforma della scuola o alcuni fatti di cronaca”.
La vittoria della nuova segreteria Pd. “Se c’è un merito che mi prendo come segretario – continua Leonelli – è quello di aver lavorato tantissimo per l’unità del partito. E’ stata una campagna strana diversa. Dobbiamo valutare la performance democratica discreta, siamo la seconda regione dopo la Toscana come percentuale del partito democratico. Avevamo una alleanza storica con i partiti di sinistra che si sono progressivamente contratti, uno scenario politico nuovo. Oggi vinci in Umbria quasi in maniera esclusiva grazie alla tenuta del Partito Democratico, che per la prima volta ha la maggioranza assoluta in consiglio regionale. Non abbiamo quindi più nemmeno alcuni alibi per non fare le cose”.
Per il Pd potrebbe scattare l’11esimo seggio, uno scranno in più quindi in base ai calcoli, che potrebbe veder entrare in consiglio Carla Casciari e quindi scalare a prima dei non eletti la candidata del Trasimeno Alessia Dorillo.
Perugia. “Dopo un anno dal ballottaggio il Pd si è ripreso Perugia”, spiega Leonelli interpretando questo dato come importante a seguito appena un anno fa del ballottaggio che ha visto perdere il sindaco Pd uscente contro il sindaco Fi Andrea Romizi.
Contro “i gufi”. “E’ stata un’annata dura – ha detto Leonelli – sentirsi dire in continuazione ‘farete la stessa fine di Perugia’, e invece lasciatemi esprimere un po’ di soddisfazione per il lavoro mio e questa giovane segreteria del rinnovamento. L’ultima frase Leonelli la spende per ringraziare la Marini, “ha giocato in mezzo a noi e non è rimasta su un piedistallo, ha cercato fortemente un dialogo con la gente comune”.
Territori non rappresentati. Spoletino Orvietano e Trasimeno per la prima volta non hanno un rappresentante in consiglio regionale. Questo è un tema che sicuramente verrà discusso nei prossimi giorni, un dato importante che meriterà analisi politiche. Intanto Leonelli, reduce dalla lunga nottata spiega: “Dovremo analizzare i dati, ma noi vogliamo superare il vecchio approccio dell’Umbria come somma di campanili. Per essere competitiva l’Umbria deve essere una Regione. Chiaro che ci sono zone meno rappresentate ma no c’è nessuno che ha preso consensi solo nella propria città”. E questo dato è incontrovertibile, schemi nuovi, riassetti, pesi politici, di così difficile lettura da sfuggire anche alle analisi statistiche dei vecchi modelli sui quali fino ad oggi si sono basati evidentemente anche gli istituti di sondaggi.
RICCI SI DIMETTE: “Dirò addio ad Assisi per venire in consiglio regionale a Perugia”
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