“All’asta ci sono diverse abitazioni e molte altre ne arriveranno nei prossimi mesi”. E’ l’allarme che hanno lanciato alcuni rappresentanti del Prc e Pdci di Spoleto. Per il momento lo hanno fatto in modo ufficioso, una battuta qua, una affermazione là. Ma che stanno procurando un certo allarme in città. Per il 19 dicembre Prc ha previsto un convegno sui problemi della casa, della prima abitazione e dei mutui in capo alle famiglie spoletine. Forse in quella sede saranno forniti dati ufficiali.
Per il momento però, a guardare i registri del Tribunale di Spoleto, la situazione relativa alle esecuzioni immobiliari non sembra registrare grandi scostamenti rispetto al passato. Al 25 novembre, ovvero a quanto può accertare TO®, le esecuzioni sono 83. Un incremento del +9,21% rispetto al 2007 (76) e probabilmente destinato ad aumentare di qualche unità. Un dato però che sembra in linea con quelli registrati negli ultimi 10 anni.
I dati – Il dato migliore lo si registra nel 2006 con appena 59 proprietà finite all’asta, il peggiore nel 1998 con 115. Nel 2005 sono state 73 ed ancora 76 nel 2004, 77 nel 2003, 72 nel 2002, 62 nel 2001, 74 nel 2000 e 80 nel 1999. Case, appartamenti e terreni che si trovano anche oltre i confini della città del festival, un’area che va dalla Valnerina a Montefalco, da Strettura a Trevi. Insomma quella di competenza del Tribunale di Spoleto. Insomma la crisi c’è ma, almeno per il momento, a Spoleto e dintorni gli intestatari di mutui per la prima casa sembrano riuscire a pagare le rate mensili.
Allarme ingiustificato… – Le banche locali infatti si dicono tranquille. Non c’è nessun allarme né prospettiva di dover procedere forzosamente nei confronti di clienti morosi. “Il nostro osservatorio è indiretto – dice il professor Cardarelli, presidente della Scs, la Holding che controlla la Banca Popolare di Spoleto –non abbiamo conoscenza di fenomeni di questo tipo. Anche perché la Banca Popolare è riuscita nel tempo a mantenere sempre un equilibrio restando vicina alle esigenze delle famiglie e delle imprese attuando una gestione prudente del rischio. Sotto questo punto di vista siamo un esempio di efficienza al servizio del territorio”. “Il fenomeno non è rilevante – dicono i dirigenti della Cassa di Risparmio di Spoleto -, non registriamo alcun elemento negativo nel pagamento delle rate dei mutui, tanto meno la necessità di ricorrere ad esecuzioni forzose”. Una situazione abbastanza tranquilla la traccia anche un esperto del settore creditizio come Nazzareno D’Attanasio, titolare della Maran Credit Solution: “non c’è un incremento delle insolvenze – dice a Tuttoggi.info -, né a livello locale, né generale. Una situazione in linea dunque su tutte le linee di credito con l’unica eccezione delle carte di credito revolving che hanno creato qualche problema alle famiglie che non ne hanno saputo fare un buon uso. In questi casi riscontriamo in effetti una certa difficoltà a rientrare con i pagamenti”.
…ma restano i timori – Sarà importante vedere nei prossimi mesi come i settori produttivi reagiranno alla crisi che è arrivata anche a Spoleto. L’industria spoletina accusa già qualche colpo e non è solo la fallita Industrie Minerva, che ha lasciato senza lavoro una sessantina di famiglie, a destare più di una preoccupazione fra gli analisti. Anche gli esercizi commerciali hanno cominciato ad operare i primi tagli. sia fra il personale, sia nell’offerta dei prodotti alla propria clientela. Ma non è solo il mantenimento dei livelli occupazionali a preoccupare. Un dato abbastanza preoccupante riguarda anche l’impiego di giovani neodiplomati che sempre più difficilmente trovano lavoro.
Mancato decollo – Sarà quindi importante attuare quanto prima possibile delle strategie per un rilancio dell’economia locale. Spoleto in effetti non è mai decollata sotto il profilo economico. Nessun settore, se si escludono le solite eccezioni alla ‘regola’, ha mai registrato un andamento positivo e trainante per l’economia del comprensorio. C’è quindi la necessità di recuperare e in fretta il tempo perduto. Il solo settore edilizio non può più bastare a fare da volano. Certo l’approvazione del Prg, destinato a calmierare i prezzi, potrebbe dare una ulteriore boccata di ossigeno alle imprese. Ma senza un nuovo impulso occupazionale, senza vere occasioni di sviluppo, saranno sempre di più coloro che rischieranno di non poter far fronte alle spese del mutuo. E sempre meno quelli che potranno permettersi una casa. Specie se nuova. Inutile dire che c’è già chi sta aspettando di fare qualche buon affare. All’asta, si sa, si compra meglio. Decisamente meglio, se non fosse che quasi sempre frutto di disgrazie altrui.
(Carlo Ceraso)
