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CREO, umanizzare le cure oncologiche con “Compagno di lettura”

Redazione

CREO, umanizzare le cure oncologiche con “Compagno di lettura”

Un faro che illumina la strada dell'AUCC da trent'anni
Mer, 11/11/2015 - 18:04

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Si è tenuta questa mattina nella sala convegni del CREO di Perugia (Centro Ricerche Emato-Oncologiche) la conferenza stampa “Il delicato processo di Umanizzazione delle cure oncologiche – Presentazione del progetto terapeutico Compagno di Lettura frutto della preziosa collaborazione tra Aucc onlus e Azienda Ospedaliera di Perugia” organizzata dall’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro di Perugia in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia.

Credere nella ricerca insistendo su progetti di umanizzazione, per rendere più efficaci le cure nei pazienti oncologici. Questo è il messaggio emerso in conferenza stampa. Ad illustrarne le finalità è stato il dottor Paolo Catanzaro, psichiatra e psicoterapeuta che coordina il servizio di psiconcologia dell’Aucc onlus che quest’anno festeggia i suoi trent’anni di attività. “La qualità della vita del paziente oncologico è di primaria importanza – afferma il dottor Catanzaro – strettamente correlata con la efficacia delle terapie. Dare dignità al paziente malato di cancro significa affermare la sua identità, rafforzando qualitativamente il percorso assistenziale. Con la lettura effettuata da un gruppo di quindici giovani tirocinanti dell’Università di Perugia, in concreto si trasferirà l’attenzione del paziente dall’angoscia della malattia e delle cure, per trasferirla agli interessi della vita corrente.”
“L’ascolto di brani da parte del paziente oncologico oggi viene articolato e diffuso, ma anche in passato era stata evidenziata l’urgenza di chi, colpito dalla malattia, ha necessità di restare ancorato alla vita – ha sottolineato nel suo intervento il dottor Vincenzo Minotti della struttura complessa di oncologia medica del Santa Maria della Misericordia. “Ricordo – continua Minotti – che Carlo Emilio Gadda, uno dei più grandi scrittori del ‘900, prima di morire sollecitò che gli venisse letto un brano tratto da I Promessi Sposi”.  Anche negli interventi delle dottoresse Amparo Valencia, psicoterapeuta dell’Aucc e Chiara Pazzagli, ricercatrice di Psicologia Dinamica dell’Università di Perugia ci si è soffermati sull’importanza “della cura dello spirito che deve andare di pari passo con quella del corpo”.
Il presidente dell’Aucc onlus Giuseppe Caforio nel ricordare la figura del fondatore dell’associazione Vittorio Menesini, recentemente scomparso, ha ricordato con un rapido excursus i progetti di ricerca e di umanizzazione promossi nel tempo. “Il nostro principale obiettivo è quello di trasmettere un messaggio positivo. L’Azienda Ospedaliera di Perugia ha sempre accolto i progetti da noi proposti, dando loro le gambe per essere realizzati. L’Aucc, già nel 1987 aveva affiancato il servizio di psiconcologia alla medicina clinica, con iniziali difficoltà nell’integrazione delle due discipline, ma poi, nel tempo sempre più condivisa ed apprezzata”.
Una testimonianza commovente di attività assistenziale è arrivata dalla caposala dell’oncologia medica Mara Picciafuoco: “Tutte le associazioni che collaborano con i pazienti oncologici sono importanti, perché cariche di entusiasmo con ricadute sia sui pazienti che sugli operatori sanitari. Quanto all’utilità della lettura posso testimoniare che i pazienti chiedevano proprio a noi infermieri di leggere loro un passo della Bibbia o un brano di un romanzo. Con un progetto strutturato si alzerà ancora di più il livello di umanizzazione sia nel reparto di degenza che nel day hospital”. A conclusione della presentazione del progetto, il direttore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Walter Orlandi si è detto soddisfatto di quanto l’Aucc ha proposto e realizzato dalla sua fondazione ad oggi: “Abbiamo fatto in modo che l’alta tecnologia dell’ospedale di Perugia viaggiasse con un’elevata umanizzazione delle cure. Cittadino al centro non è un semplice slogan da utilizzare sui social network, ma una filosofia assistenziale che i nostri operatori sanitari condividono ed attuano giorno dopo giorno”.
L’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus inizia a lavorare al processo di umanizzazione delle cure negli anni ’80 del secolo scorso. Un approccio innovativo per quegli anni, perfezionato dal costante aggiornamento di una equipe medica che studia e propone progetti terapeutici di grande innovazione. Un faro, quello dell’umanizzazione delle cure, che illumina non solo la strada dell’equipe medica Aucc ma anche quella dei volontari che ogni anno seguono corsi di formazione che consentono di acquisire gli strumenti necessari a realizzare un’assistenza amicale professionale e consapevole. Umanizzare le cure per l’Aucc onlus significa considerare la persona come individuo unico e insostituibile, simile e al tempo stesso diverso da qualsiasi altra persona che sia mai vissuta e che mai vivrà. Un processo di umanizzazione che prende il via 28 anni fa con l’Assistenza Oncologica Domiciliare e 25 anni fa con l’attivazione del servizio di Psiconcologia che accompagna la persona con discrezione e umanità nel percorso di cura per stimolare una reazione alla malattia, diminuire il rischio di abbandono del percorso terapeutico e aumentare le chance di guarigione. Un approccio, quello dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro che ad oggi è condiviso da circa 7500 soci sostenitori.

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