Mario Capanna si è dimesso stamani da presidente del Corecom dell’Umbria “per una legge regionale della Lombardia che vieta di cumulare i vitalizi percepiti come ex consigliere e parlamentare con le remunerazioni corrisposte da enti della pubblica amministrazione“: l’annuncio lo ha dato lo stesso ex leader storico del Sessantotto, in una conferenza stampa nella sede del consiglio regionale dell’Umbria.
Capanna, da quattro anni presidente del Comitato per le comunicazioni della Regione Umbria, “con un’indennità di 1.230 euro al mese“, ha tenuto a precisare, percepisce “2.300 euro mensili come ex consigliere regionale della Lombardia e 3.000 come ex parlamentare“.
“La legge regionale in questione – ha sottolineato Capanna – approvata nell’ottobre scorso in Lombardia con il sostegno di praticamente tutti i partiti, non soltanto è fatta con i piedi, perchè confonde la ‘remunerazione’, che è tipica di chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con l”indennità, che invece spetta a chi svolge un incarico a tempo, ma è anche grave perchè, come non era mai successo prima, va ad incidere sull’attività istituzionale di un’altra regione“. Capanna, riferendo che nelle sue stesse condizioni si trovano una ventina di ex consiglieri regionali della Lombardia, ha annunciato ricorso in tutte le sedi contro le disposizioni della legge lombarda, definendola “palesemente incostituzionale“.
“Ho voluto dimettermi – ha sottolineato – intanto per dare la possibilità al consiglio regionale umbro di sostituirmi, e poi per compiere un gesto di pulizia in un Paese in cui non si dimette nessuno. Ora, da libero cittadino, sarò libero di compiere la mia battaglia contro la legge ingiusta della Regione Lombardia. Se poi l’Umbria, nelle persone della presidente della giunta, Catiuscia Marini, e del presidente del consiglio regionale, Eros Brega, vorranno reagire alla condizionante legge lombarda, lo decideranno loro“.