Corecom, 1mln e 370mila euro restituiti agli umbri dopo contenzioso con compagnie telefoniche - Tuttoggi.info

Corecom, 1mln e 370mila euro restituiti agli umbri dopo contenzioso con compagnie telefoniche

Redazione

Corecom, 1mln e 370mila euro restituiti agli umbri dopo contenzioso con compagnie telefoniche

L'audizione in Prima Commissione del presidente Marco Mazzoni | Focus su cyberbullismo e tv di comunità
Mer, 12/04/2017 - 15:31

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Nel 2016 il Corecom dell’Umbria ha restituito ai cittadini umbri un milione 370mila euro derivanti dai procedimenti di risoluzione delle controversie. Inoltre nel 2016 sono state presentate 2520 istanze”. È quanto emerso dall’audizione del presidente del Comitato regionale per le comunicazione dell’Umbria, Marco Mazzoni, che si è svolta questa mattina durante la riunione della Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi.

Mazzoni, presentando a Palazzo Cesaroni la relazione del Corecom sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale e sulla attività svolta nel 2016, ha ricordato che “la principale competenza del Comitato è la gestione del contenzioso tra i cittadini e gli operatori telefonici e delle pay Tv. Una funzione, come la maggior parte di quelle che svolgiamo, che viene delegata dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Le 2520 istanze ricevute nel 2016 significano altrettanti cittadini o imprenditori che sono entrati a Palazzo Cesaroni e che hanno avuto un primo contatto con l’Assemblea legislativa dell’Umbria. Svolgere bene il nostro servizio significa non solo far bene la nostra attività, ma anche lasciare una percezione positiva di quello che fa la Regione. E la percezione del cittadino è oggi fondamentale. Le 2520 istanze del 2016 per l’Umbria sono un numero notevole: basti pensare che la Toscana ne ha avute 6500 con una popolazione quattro volte superiore. Questo è un servizio che funziona e che dà risposte velocemente, anche grazie al nostro personale che è molto preparato. Un servizio gratuito che invito tutti a far conoscere, perché sono istanze che andrebbero fatte anche quando il contenzioso riguarda pochi euro, visto che spesso gli operatori telefonici ci giocano. Il mio principale obiettivo in questo triennio di presidenza, iniziato ad agosto scorso, è quello di portare questo servizio nelle principali città dell’Umbria con delle postazioni anche nei comuni terremotati. Attualmente abbiamo una sede a Perugia e una a Terni”.

“Uno dei progetti 2016 che si è chiuso in maniera perfetta – ha proseguito Mazzoni – è la tv di comunità. Per il 2017 lo abbiamo riproposto per continuare a promuovere la comunità, i costumi e la cultura dell’Umbria. Questa volta è finalizzato ai comuni terremotati, così da poter dare un contributo, nel nostro piccolo, ai nostri corregionali che vivono le difficoltà legate al post sisma. Inoltre abbiamo riattivato la struttura di monitoraggio dell’emittenza locale. Una delle nostre funzioni delegate dall’Agcom è il rispetto della par condicio in campagna elettorale. E per farlo serve una struttura competente. Da poco, inoltre, si è conclusa una ricerca con l’Università per gli stranieri di Perugia sull’uso dei social media e media tradizionali tra i giovani, che ha portato a risultati molto interessanti. Una delle nostre funzioni principali, infatti, è la tutela dei minori e ci siamo attivati per portare avanti uno studio sul cyberbullismo rivolto ai minori nelle scuole superiori. Abbiamo coinvolto il garante dei minori, per aiutarci ad individuare meglio gli istituti da coinvolgere. Speriamo di poter presentare i risultati entro l’anno. In questo momento tutti i Corecom d’Italia stanno rinegoziando con Agcom l’accordo quadro sulle funzioni delegate ai Corecom: una delle nuove possibili funzioni è quella relativa al controllo del cyber-bullismo. E noi stiamo cercando di lavorare in anticipo per provare ad educare. Ma per farlo è necessario prima conoscere. La nostra ricerca ha proprio l’obiettivo di definire i motivi che spingono i giovani a passare tanto tempo nei social media, per poi tornare nelle scuole con dei professionisti per poter mostrare i risultati, sopratutto ai docenti, per capire come arginare un fenomeno che sta colpendo sempre più la nostra Regione”.

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