Era partita nel marzo 2009 l'indagine che ha portato all'arresto, questa notte, di 8 giovani, tutti residenti nel comprensorio spoletino, tra i 20 ed i 30 anni: si tratta di 4 italiani e 4 albanesi, accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti. 60 sono i grammi di cocaina sequestrati, più alcuni grammi di hashish. Degli 8 arrestati, 6 si trovano ristretti in carcere, 2 (italiani) ai domiciliari. A loro si aggiungono 5 indagati (di cui 3 donne). Il giro d'affari che muoveva l'organizzazione era di circa 1 etto di cocaina alla settimana e coinvolgeva decine di compratori. Tra gli arrestati anche un agente della polizia penitenziaria, residente a Spoleto ma in servizio in una struttura del nord Italia.
Un'operazione che si è conclusa grazie al lavoro dei Carabinieri di Spoleto che si è avvalso della collaborazione dei colleghi di Foligno, Norcia, Bastia (una unità cinofila) e Cavalese: questi ultimi hanno provveduto al fermo di uno dei quattro spoletini che nella località del Trentino si stava godendo una settimana bianca.
Gli inquirenti non hanno voluto fornire le generalità degli arrestati, anche se per quanto riguarda il gruppo degli spoletini ci sarebbero fra loro anche nomi della Spoleto bene. Non è stato confermata la notizia, trapelata in mattinata, che nell'inchiesta siano finiti anche due fratelli, anche loro di Spoleto.
La struttura della gang era di tipo piramidale, come ha spiegato il Procuratore Capo Gianfranco Riggio nel corso della conferenza stampa tenutasi in tarda mattinata. Una struttura che faceva sostanzialmente capo ai 4 albanesi. “Un giro formato da diversi livelli operativi – ha aggiunto Riggio – due dei quattro stranieri erano quelli che provvedevano all'approvvigionamento dalla fonte, anche in quantità massicce. Poi c'era chi fungeva da tramite tra questi ed i livelli successivi fino ad arrivare al semplice assuntore. Che poteva divenire ben presto un nuovo spacciatore”. Con il Procuratore erano presenti anche il sostituto Casucci e il capitano dei carabinieri di Spoleto Pasquale Megna: “20 le perquisizioni che sono state eseguite e che hanno consentito di rinvenire lo stupafecente” ha detto il dottor Casucci. Che ha poi illustrato come le attività avvenissero principalmente nel corso dei week end, durante la movida spoletina. Le indagini sono ancora in corso e non si escludono ulteriori, clamorosi colpi di scena.
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