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Città intelligenti d’Italia: Perugia “smart e vivibile”, Terni “in ritardo”

Hi- tech, servizi al cittadino e viabilità. Una classifica che ha messo sotto la lente di ingrandimento le performance in vari ambiti di 116 centri urbani d’Italia e che prende il nome di Smart city index 2016, la classifica realizzata dalla Ernst & Young in collaborazione con Ericsson, Tim e Indra. Perugia e Terni si confermano tra le più “sensoristiche” con un posizionamento in classifica piuttosto soddisfacente, rientrando nella media di molte città italiane. Intanto Bologna, Milano e Torino prendono il volo in fatto di tecnologie.

Ranking. Un’indagine che mette sotto la lente di ingrandimento le città italiane, impegnate in una fase di profonda trasformazione sotto il profilo dell’assetto istituzionale, urbanistico e dei servizi a rete. Gli indicatori utilizzati per l’indagine sono 470 e analizzano diversi aspetti: dalle infrastrutture di rete ai sensori che rilevano le informazioni, fino alle piattaforme impiegate per la loro elaborazione. La banda larga, i servizi digitali e lo sviluppo sostenibile delle città (ambiente, reti energetiche, mobilità alternativa) sono considerati i servizi e le infrastrutture essenziali per lo sviluppo di una smart city.
Nonostante sia ancora presente un ritardo delle città italiane rispetto alle principali città europee e mondiali, il grado di innovazione dei comuni capoluogo italiani continua a crescere. I primi classificati sono tutti al Nord: subito dopo Bologna c’è Milano che declassa Torino, quest’anno scesa al terzo posto della classifica. Roma perde invece posizioni e scivola dal 4° al 9° posto. Non sono solo i grandi centri a rientrare nel novero delle più intelligenti: sono ben ventitré le città medie che si classificano tra il 4° e il 39° posto.

Perugia, rispetto al ranking 2014, è passata dalla 38esima posizione al gradino 49, lasciando la “vetta” della prima fascia per rientrare nela seconda. Terni, invece, migliora e dal 75esimo posto di due anni fa passa al gradino numero 69. I punteggi 2016? Su una scala da 1 a 100 (il punteggio di Bologna, prima in classifica), Perugia totalizza 43,7 punti mentre Terni arriva a 32,9. Tra le favorite sorprende la scalata di Mantova che dalla 35esime posizione del 2014 ora è quarta.

A guardare il ranking, Perugia e Terni si somigliano molto: entrambe, ad esempio, rientrano tra le città in cui vi è l’uso diffuso di sensori per il monitoraggio dell’area e per la videosorveglianza, la cui installazioni e sul territorio rappresenta uno dei trend in crescita degli ultimi anni. Parliamo di Ztl ma anche dell’efficientamento dell’illuminazione pubblica. La vera mission, in questo senso, sarebbe quello di creare delle reti di sensori di diverse tipologie ma interoperabili tra di loro per raccogliere i big data della città e controllarne le infrastrutture da remoto. Il ranking 2016, inoltre, conferma la correlazione tra smartness e qualità della vita, mette in evidenza le città “smart e vivibile” in cui rientra Perugia e quelle “in ritardo” dove invece si posiziona Terni.

I valori presi in esame dall’indagine, quindi, confermerebbero le smart city di casa nostra con dati nella media nazionale. Buone, quindi, le performance in infrastrutture e reti, service delivery platform, applicazioni e servizi, smart citizen se vivibilità della città. Una curiosità: Terni appare in terza fascia per quanto riguarda l’indicatore “visione strategia” che si riferisce a variabili come la programmazione di Smart city con obiettivi in fatto di crescita digitale e semplificazione, norme e incentivi per la casa (raccolta differenziata e regolamenti edilizi) e i concetti di comunicazione, trasparenza e partecipazione.

Smart region. Il concetto di smart può essere applicato anche a territori più ampi, dalle aree vaste alle regioni. In tal senso, è importante considerare il ruolo di leva che le regioni possono svolgere sul territorio, e in particolare in quelle aree tematiche in cui le politiche regionali sono in grado di guidare tutte le città: sanità, energie rinnovabili, scuola e mobilità. Buoni i risultati dell’Umbria che alle voci energie rinnovabili, turismo e cultura (piattaforme online) e in quelle di reti energetiche rientra nella prima fascia con piu del 50% dei suoi comuni impegnati in questa direzione.