Categorie: Cronaca Spoleto

Certificati di malattia ‘sospetti’ all’A.se., c’è l’esposto in Procura

Ci sarebbe più di un sospetto sui certificati di malattia presentati da almeno un paio di dipendenti dell’Azienda Servizi Spoleto a cavallo tra il 2013 e il 2014. Due casi che differiscono sia nelle modalità che nel periodo di gestione dell’azienda. Il primo si sarebbe verificato infatti quando a dirigere l’A.Se. c’era Roberto Loretoni, nel 2013, e riguarderebbe i certificati di malattia ‘ad orologeria’ di un paio di dipendenti, quasi identici cioè sotto molti aspetti: il giorno di inizio del periodo di malattia, quello di fine, persino la stessa motivazione. E a firmarli sarebbe stato sempre lo stesso medico, circostanza che ha indotto l’allora amministratore unico a compiere degli accertamenti specifici.

Visita fiscale ‘a vuoto’ – Nulla a che vedere con quanto sarebbe successo nell’agosto del 2014, che ha indotto l’attuale amministratore unico Angelo Musco alla segnalazione in Procura. In questo caso, a quanto è stato possibile apprendere, il sospetto sarebbe nato dopo che il medico fiscale incaricato di verificare il reale stato di salute di un dipendente in malattia non lo avrebbe trovato in casa. Sospetto che poi si sarebbe acuito quando un secondo medico, stavolta inviato dalla stessa azienda, avrebbe certificato l’idoneità del soggetto a tornare a lavorare. Non è dato sapere al momento se la Procura abbia già individuato delle responsabilità, ma nei giorni scorsi il legale che tutela gli interessi dell’A.Se. avrebbe sollecitato una risposta a riguardo.

Archiviata denuncia contro Loretoni – Per quanto riguarda il caso del 2013 invece, un ‘pezzo’ della vicenda giudiziaria si è già conclusa. E’ accaduto proprio pochi giorni fa, esattamente il 29 dicembre, quando durante l’udienza preliminare a carico dello stesso Roberto Loretoni il Gip ha disposto l’archiviazione poiché l’accusa a suo carico non sussiste. I due dipendenti con certificati ‘sospetti’ avevano infatti presentato una denuncia-querela nei confronti dell’allora amministratore unico A.Se. per il modo in cui sarebbero stati trattati sul lavoro. Accuse che Loretoni ha sempre respinto affermando di essersi sempre mosso all’interno dei binari che il contratto di lavoro consentiva.

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