Mercoledì 14 gennaio alle 11.30 nella chiesa cattedrale ci sarà il solenne pontificale presieduto dal cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto per la Congregazione dei Vescovi. Il porporato verrà accolto nel restaurato palazzo arcivescovile da mons. Riccardo Fontana. Alla celebrazione parteciperanno parte dei vescovi umbri, i sacerdoti della diocesi, le autorità civili e militari della regione, il popolo spoletino. Le celebrazioni in cattedrale avranno inizio martedì 13 gennaio, alle 18, con i primi vespri pontificali presieduti dall'arcivescovo. Alle 21 i giovani dell'arcidiocesi, sempre in duomo, riproporranno la “Passio Sancti Pontiani”. Ricco il programma di mercoledì 14 gennaio: alle 7.30 celebrazioni delle lodi all'Istituto Nazareno; alle 11 canto dell'ora terza nella basilica di S. Eufemia; alle 11.30 pontificale in duomo; alle 16 vespri pontificali in cattedrale; alle 16.30 grande fiaccolata di ringraziamento. Dalla cattedrale la “Sacra Testa” di S. Ponziano verrà riportata nella basilica a lui dedicata. Il corteo sarà aperto da cavalli e cavalieri. I canti di tutte le celebrazioni saranno eseguiti dalla Cappella Musicale del Duomo, diretta dal maestro Francesco Corrias, con all'organo il maestro Paolo Sebastiani. Nella solennità del santo Patrono la carità sarà il fulcro delle celebrazioni. Al pontificale parteciperanno delegazioni di ogni parrocchia della diocesi. Consegneranno al cardinale Re un segno concreto della vicinanza e della carità della Chiesa spoletina verso la Caritas Georgia, impegnata nel sostenere i migliaia di profughi, vittime dell'ultimo, nefasto conflitto dello scorso agosto. “Ricordando il protomartire di Spoleto, sottolinea l'arcivescovo Fontana – che proprio il 14 gennaio di tredici anni fa fece il suo ingresso a Spoleto – vorremmo essere credibili anche noi, con le nostre famiglie, le nostre parrocchie, movimenti e associazioni che saranno cattolici solo se saranno aperti a tutti, cioè universali, come lo è ancora la testimonianza del giovinetto spoletino davanti al giudice Fabiano. A questo mondo in cerca di salvezza ci riesca di indicare quale sia la via della vittoria e lo strumento della pace: allora avrà davvero senso attuale celebrare San Ponziano”.