CASO NESTLE'-BUITONI: PREOCCUPAZIONE CONDIVISA DELLE FORZE POLITICHE IN REGIONE - Tuttoggi.info

CASO NESTLE'-BUITONI: PREOCCUPAZIONE CONDIVISA DELLE FORZE POLITICHE IN REGIONE

Redazione

CASO NESTLE'-BUITONI: PREOCCUPAZIONE CONDIVISA DELLE FORZE POLITICHE IN REGIONE

Gio, 24/01/2008 - 11:50

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“Rifondazione comunista dell'Umbria esprime forte preoccupazione per la situazione che si sta determinando nella azienda Buitoni di Sansepolcro, una delle più importanti dell'Alto Tevere e del Paese e che conta circa 480 dipendenti e che potrebbe essere affidata in gestione o ceduta”. La dichiarazione è del capogruppo in Consiglio regionale Stefano Vinti che in una nota, sottoscritta anche da Fernando Garagnoli e Enrico Flamini responsabili dello stesso partito a San Giustino e nella provincia di Perugia, esprime “alle lavoratrici, ai lavoratori, alle Rsu e alle centrali sindacali appoggio e solidarietà”. Dopo aver espresso apprezzamento per la scelta di “chiedere subito un coordinamento unitario, comprensivo dei livelli nazionali e locali, della triplice”, la nota prosegue: “ci adopereremo nelle sedi politiche ed istituzionali affinché Nestle' receda da ogni possibile scelta che metta in ginocchio l'economia di un intero territorio e ci mobiliteremo al fine di salvaguardare un patrimonio industriale, occupazionale e tradizionale quale è lo stabilimento Buitoni di San Sepolcro per il sistema agroalimentare del Paese. Crediamo che il paventato affidamento in gestione dello stabilimento, o peggio la vendita, confermi come il modello di società a cui fanno riferimento le multinazionali resti identico ovunque; l'imperativo è delocalizzare, ristrutturare il ciclo produttivo, esternalizzare i costi, estendere flessibilità e precarietà per fare profitti e dispensare dividendi, trasformando così anche il nostro territorio in una sorta di colonia industriale le cui scelte non sono finalizzate all'utilità sociale”.

Sul tema non manca la decisa presa di posizione di AN:” Dopo gli ultimi sviluppi alla azienda Buitoni di San Sepolcro e per evitare decisioni unilaterali che possano produrre pesanti conseguenze occupazionali per i lavoratori umbri, occorre dar vita in Umbria ad un tavolo istituzionale permanente che coinvolga tutte le aziende multinazionali che operano direttamente o indirettamente sul territorio umbro”. Lo propone Andrea Lignani Marchesani, consigliere regionale di An, con una interrogazione rivolta alla Giunta regionale sul futuro della azienda alimentare, oggetto di trattative di vendita o comunque di iniziative tendenti a ridimensionarne produzioni ed occupazione. Nella interrogazione Lignani Marchesani ricorda che la Nestlé di San Sepolcro conta oggi 380 dipendenti interni allo stabilimento e circa 120 soci di cooperative collegate ai processi produttivi; che molti di questi lavoratori sono cittadini umbri, residenti nell'alto Tevere, e la cui occupazione dipende dal futuro della azienda. Il consigliere giustifica la richiesta di istituzione del tavolo istituzionale per vigilare sull'operato delle multinazionali perché, ritiene che la situazione che si è venuta a creare sia “la diretta conseguenza di errate politiche aziendali, sindacali ed istituzionali, sia a livello regionale che nazionale, come dimostra ampiamente la storia, a tutti nota, di Buitoni e Perugina, acquisite da una multinazionale e precedentemente oggetto di speculazioni finanziarie cui i livelli politici nazionali non furono estranei, ma anzi addirittura complici”. Nel merito specifico della vicenda il consigliere sostiene: “Nestlè asserisce che una ipotesi di ristrutturazione della produzione possa riguardare solo la linea pastaria, da compensare al contempo con la valorizzazione del settore dolciario. Permane invece gravissimo il rischio che la multinazionale possa decidere di cedere a breve lo stabilimento (con i relativi problemi occupazionali) e che lo stesso rischio in prospettiva lo possa avere lo stabilimento di San Sisto”.


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