Case popolari, Cecchetti risponde a polemiche "Anche Gagliardi approvò regolamento" - Tuttoggi.info

Case popolari, Cecchetti risponde a polemiche “Anche Gagliardi approvò regolamento”

Davide Baccarini

Case popolari, Cecchetti risponde a polemiche “Anche Gagliardi approvò regolamento”

Il vicesindaco di Gubbio chiarisce la situazione dopo le critiche del consigliere riguardanti le graduatorie di accesso agli alloggi
Mar, 07/07/2015 - 11:09

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Il vicesindaco di Gubbio, Rita Cecchetti, ha risposto, con una nota ufficiale, alle polemiche scatenate nei giorni scorsi dal Consigliere comunale Francesco Gagliardi (Centrodestra eugubino) il quale, dopo la pubblicazione delle graduatorie per l’accesso alle case popolari, aveva fatto presente una “eccessiva” percentuale di stranieri rispetto alla scarsa disponibilità di alloggi.

“In merito a quanto dichiarato da Francesco Gagliardi sulle graduatorie per l’accesso alle case popolari, – ha dichiarato Cecchetti – è importante sottolineare che, il 2 settembre 2014, il consigliere ha approvato in 3^ Commissione, da lui presieduta, il regolamento comunale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale. Pertanto, avrebbe dovuto ricordarsi che il regolamento comunale è un atto dovuto, a prescindere dalla disponibilità o meno degli alloggi”.

Il vicesindaco ha poi aggiunto: “Con questo regolamento, la cui scadenza era il 30 settembre 2014, i comuni umbri, dopo 4 anni, hanno potuto pubblicare il loro nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi. Su un punteggio complessivo di 34 punti, 30 sono attribuiti dal regolamento regionale e solo 4 da quello comunale. Durante la discussione, i componenti della 3^ Commissione hanno deciso di modificare quanto proposto dalla Giunta attribuendo solo 0,5 punti invece che 1 a chi risiedeva da più di 10 anni nel Comune di Gubbio. Sono stati attribuiti invece fino a 2,5 punti per il nucleo familiare che nei 24 mesi precedenti l’assegnazione del bando avesse perduto l’unica fonte di reddito. La commissione (compreso dunque Gagliardi) ha approvato il regolamento all’unanimità. Successivamente lo ha fatto anche il Consiglio Comunale nella seduta dell’8 settembre 2014, con 22 voti favorevoli e 2 astenuti (e nessuno dei due era il consigliere Gagliardi). La graduatoria per l’accesso alle case popolari si genera in modo automatico, tramite un programma di software regionale, in base a criteri che tengono conto della scarsità di reddito, della numerosità dei familiari, con particolare riferimento ai minori e ai disabili e del fatto che non si possiedano immobili adeguati per viverci. E’ importante infatti ricordare che la Regione ha adottato criteri che privilegiano situazioni di disagio sociale ed economico. Su 177 aventi diritto, i cittadini italiani sono il 60% e non il 54% come affermato dal Consigliere Gagliardi, mentre il 40% sono cittadini stranieri, di cui 5% di provenienza comunitaria e 35% extracomunitaria. Tale dato mette in evidenza che una parte notevole delle persone straniere che sono venute qui molto tempo fa, nella maggior parte dei casi per trovare lavoro in periodi migliori dell’attuale, si trova ora in una situazione economica molto difficile che consente loro di entrare in graduatoria”.

La Cecchetti ha poi chiarito anche il “caso alloggi”.“Dei 283 alloggi presenti nel Comune di Gubbio, tutti gestiti dall’Ater, attualmente solo 15 sono liberi, ma da ristrutturare. L’ Ater si è già impegnata a ripristinare 9 alloggi. Tali lavori partiranno in autunno e saranno presumibilmente conclusi prima dell’estate 2016, con un impegno di spesa pari a 140.000 euro. La Polizia Municipale ha iniziato, per la prima volta in assoluto, da marzo 2015, una serie di controlli per verificare l’esistenza delle condizioni di revoca del diritto di abitazione degli alloggi assegnati. I vigili hanno già verificato 21 alloggi, riferendo anche sul loro stato di manutenzione. Dai primi controlli emerge che tutte le abitazioni risultano occupate”.

Infine il vicesindaco ha voluto ricordare due aspetti importanti sul versante delle politiche abitative:  il primo è che entro l’anno, con un buon margine di certezza, saranno disponibili le Case di Via Madonna dei Perugini; l’altro è che la Regione ha confermato la disponibilità di 1 milione e 340 mila euro per la costruzione di alloggi popolari, come previsto dall’ex PUC 2, che rischiavano di non essere più disponibili dopo le note vicende del Commissariamento del Comune.

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