Categorie: Cronaca Terni Ultim'ora

Capodanno al Caos annullato, dopo interrogazione del M5S | Risponde il Caos “Siamo stanchi”

Aggiornamento ore 21.10 – Va precisato che nel consiglio comunale di oggi nessun atto è stato votato riguardo il Capodanno del Caos, questione neanche inserita all’ordine del giorno. L’interrogazione dei 5 Stelle, che non è un atto politico, risale a qualche giorno fa. Non c’è dunque nessun rapporto di causa effetto diretto tra l’annullamento dell’evento e l’interrogazione stessa. Resta il fatto però che le domande poste dai pentastellati devono aver smosso qualche meccanismo che ha determinato l’annullamento dell’evento.

—————-

Aggiornamento ore 20.30 – Pronta è arrivata la risposta del Caos: “L’evento di Capodanno al CAOS quest’anno non si farà. Questa la decisione degli organizzatori della serata. Una decisione sofferta, ma figlia di una riflessione attenta, legata alla reale natura dell’iniziativa e alla strumentalizzazione politica che ne è stata fatta. L’iniziativa dal titolo Street Art Park aveva un carattere culturale e multidisciplinare come è sempre stato nel DNA del CAOS e presentava una proposta enogastronomica di alto livello accanto a proposte artistiche, musicali, multimediali e spettacolari che si sarebbero tenute contemporaneamente negli spazi temporanei del CAOS, al Bar/Ristorante Fat e al Teatro Secci.
L’iniziativa si sarebbe tenuta nel rispetto di tutte le regole, il motivo dell’annullamento non è di natura tecnica. Il motivo dell’annullamento è che SIAMO STANCHI. Siamo stanchi che una proposta di qualità che integra cultura pop e di nicchia sia costantemente messa sotto attacco. Siamo stanchi di subire danni di immagine e diffamazione da parte di chi dovrebbe fare il bene della città e dei suoi cittadini.
Una iniziativa del genere non ha mai prodotto un utile rilevante per gli organizzatori, proprio per la sua natura di offerta artistica e non commerciale, è sempre stato, invece, un investimento sulla città a fronte di una spesa molto consistente. Una iniziativa del genere a Capodanno avrebbe prodotto economie indotte, 16 erano le aziende a vario titolo coinvolte. Una iniziativa del genere a Capodanno avrebbe dato lavoro, pulito e dichiarato, ad almeno 70 persone e 36 artisti.
Si ravvede una responsabilità politica nella direzione presa. Una pesante responsabilità che si abbatte sulla città intera. La responsabilità politica di una classe dirigente che blocca per non risolvere, una classe dirigente che lavora “contro” e non per la propria città, a cui non interessa il bene pubblico ma solo il proprio tornaconto personale. Chiediamo un incontro pubblico con la commissione cultura del comune di Terni e i capigruppo di tutti i partiti e le forze dell’ordine della città. Chiediamo che si apra urgentemente un confronto aperto sul tema cultura, intrattenimento e pubblica sicurezza nella nostra città. In modo che non si possano ripetere, per nessuno, situazioni analoghe. In modo che la città non si trasformi in un dormitorio ma resti un luogo vitale e vivo.
Detto questo gli organizzatori della manifestazione si riservano di agire nei termini di legge per i danni economici e di immagine subiti a fronte delle notizie diffamatorie diffuse. Nella certezza che tutti gli altri luoghi della città avranno provveduto a regolarizzare la loro posizione nei confronti della pubblica sicurezza. Ci auguriamo, per tutti, un 2016 di festa”.

———–

Il Capodanno al Caos non s’ha da fare, è questa la clamorosa notizia che siamo in grado di anticipare, rispetto a quanto di ufficiale verrà reso noto domani dagli organizzatori dell’evento. A stoppare la macchina organizzativa sarebbe stata l’interrogazione del M5S che ha segnalato l’inopportunità di concedere il patrocinio del Comune ad un solo locale della città. Una semplice domanda che comunque avrebbe avuto il suo effetto, visto che il logo del Comune sarebbe stato prontamente tolto dopo che il M5sS aveva sollevato la questione. I pentastellati avrebbero impedito lo svolgimento di quello che è stato definito un “cenone mascherato”; il M5S aveva avanzato forti dubbi sulla concessione da parte della Soprintendenza dei permessi necessari e sull’opportunità di conseguire in tempi utili tutti i certificati relativi alla sicurezza e alle misure antincendio. Salvo clamorose smentite o ripensamenti, al momento, la situazione è questa, e sembra piuttosto difficile che si possa trovare una mediazione per salvare l’evento.

Al momento non è possibile sapere quale delle questioni sollevate dai pentastellati abbia colto nel segno, ma di certo la situazione ha creato un bel problema all’organizzazione, costretta a fare dietro front dopo aver avviato la prevendita dei biglietti e stabilito gli eventi della serata. Ecco l’interrogazione del M5S: “È giusto concedere a diversi operatori che parteciperanno all’organizzazione dell’evento, senza nessun bando, un vantaggio in competizione, rispetto ai locali e ai ristoratori della città che esercitando l’attività per tutto l’anno vengono vessati da una tassazione scoraggiante per chiunque e aspettano questo evento per poter respirare a fine anno?”.

Ecco il commento dei pentastellati: “Anno nuovo, storia vecchia. Anche quest’anno nelle aree del Caos Museo avrà luogo un evento di capodanno, una sorta di festival dedicato alla street art, che si snoderà non solo nell’area del Bar Fat ma si svilupperà all’interno, dalla sala dell’orologio dove vi sarà l’aula dedicata alla musica house, ai locali dello Studio1, Carroponte, fino al teatro Secci.

Nonostante l’assessore avesse da tempo affermato che questo tipo di eventi non si sarebbero più tenuti all’interno della struttura, quello che stupisce, non è la contraddizione in se, in quanto siamo tristemente abituali al fatto che un assessore non mantenga la parola data, ma piuttosto ci interroghiamo se la Soprintendenza dei Beni Culturali sia stata informata e abbia rilasciato regolare nulla osta dato che, se l’afflusso di persone dovesse essere di un entità notevole, sarebbe anche da prevedere un adeguato piano di sicurezza in grado di impedire che vengano cagionati danni al museo o alle opere al suo interno.

Altri dubbi scaturiscono dal fatto che, se un locale da ballo e da spettacolo, deve rispettare numerose stringenti prescrizioni, fra le quali l’ottenimento del Certificato Prevenzione Incendi, ottemperando a rigorosi requisiti inerenti le uscite di emergenza, determinati regolamenti che normano l’affollamento e l’impiantistica, nonchè la sicurezza dei lavoratori e delle persone presenti, un idoneo contenimento dell’impatto acustico prodotto verso l’esterno, e non da ultimo i dovuti controlli per la somministrazione nei luoghi al di fuori della sede del Bar, come può un Museo avere tutte queste specifiche o essere adeguato anche solo per una notte?

Paradossale sarebbe anche il fatto che un simile evento abbia ricevuto il patrocinio del Comune, con il relativo sgravio sulle tasse di affissione.
Una questione si pone anche dal punto di vista etico e professionale. È giusto concedere a diversi operatori che parteciperanno all’organizzazione dell’evento, senza nessun bando, un vantaggio in competizione, rispetto ai locali e ai ristoratori della città che esercitando l’attività per tutto l’anno vengono vessati da una tassazione scoraggiante per chiunque e aspettano questo evento per poter respirare a fine anno?

Al fine di capire come tutto questo stia avvenendo, abbiamo presentato un’interrogazione alla Giunta, dove oltre ai chiarimenti citati, richiediamo come stabilito dal bando museale, tutti i dati degli ingressi, degli incassi e in aggiunta anche le forme contrattuali adoperate per monitorare che tutto avvenga regolarmente”.

(ultimo aggiornamento alle 21.15)