Oggi durante una partita del torneo di calcio giovanissimi Antonio Boldrini di Bevagna è stata scritta un’altra triste pagina di come non ci si dovrebbe comportare in un campo da gioco e negli spalti di uno stadio. Tutto è iniziato in campo con il comportamento giudicato dai presenti, “strafottente” di alcuni ragazzini, (parliamo di classe 2005) nei confronti degli avversari (una squadra di giovani perugini contro coetanei spoletini).
In un crescendo rossiniano di inciviltà i figli in campo avrebbero “aizzato” i genitori sugli spalti che a loro volta avrebbero iniziato ad inveire contro padri e madri degli avversari della loro progenie. Una scena di isteria collettiva: insulti, grida, spintoni, mani al viso. Bambini che strillavano e iniziavano a piangere in campo, unico segno di normalità in quel delirio.
Del resto difronte ad una simile scena il “non ci resta che piangere” è un misto di rassegnazione e giudizio negativo verso certi esempi educativi. Ma tant’è finché non si prenderanno seri provvedimenti deterrenti verso certi episodi, questi continueranno a ripetersi. In questo caso l’arbitro ha sospeso per un po’ la partita “perchè così non si poteva giocare”. Noi diciamo che così non si può continuare. Ah, comunque la squadra del Ducato ha vinto contro il Perugia 2 a 1.
Aggiornato alle 16:54.