“Ho seguito alcuni interventi che si sono succeduti sulla stampa di consiglieri ed esponenti UDC di Foligno e regionali in relazione alla vicenda “busta pesante”. L'insoddisfazione che si vuol cavalcare è certamente reale. Tanta gente e alcune piccole imprese sono in difficoltà anche nel dover restituire solo il 40% del dovuto. L'intervento di troppi politici, poi, aveva illuso tutti sulla possibilità di un quasi condono tombale, dimenticando che in Umbria e nelle Marche non si è pagato solo perché si è prorogato per undici anno lo stato di emergenza e non perché esistesse una legge in proposito. A chi insiste, poco interessa se l'Unione europea sanzionerebbe lo Stato qualora concedesse di restituire il 10% alle imprese come, si diceva, venne concesso alle popolazioni di Piemonte e Sicilia. Ma oggi la realtà è nota a tutti e l'opposizione attuale non può più bluffare: quelle popolazioni non ottennero affatto la busta pesante. Furono le imprese ad avere le agevolazioni fiscali che restituirono al 10% grazie alla finanziaria 2002, norma che consentì il condono tombale. Ma l'UDC non può giocare a mettere sullo stesso piano l'azione del Governo Berlusconi e quella del Governo Prodi.
Certamente la sottoscritta, da sempre ha chiesto la risoluzione del problema nella misura più conveniente ai cittadini che non creasse tante disparità anche con chi aveva reso tutto in passato anche in Umbria. La legge finanziaria di Prodi ha stanziato una cifra sufficiente a coprire il debito fiscale dei cittadini fino al 40% e non si può far finta di non sapere che se non si fosse approvato il decreto 61 la settimana scorsa, oggi la gente delle zone terremotate dell'Umbria avrebbe dovuto restituire tutto il debito e con gli interessi !
Mentono sapendo di mentire, gli amici della nuova opposizione di centro che, anziché trovare strade per risolvere i problemi veri di chi ancora non è in grado di far fronte nemmeno a questa parte del rimborso, dopo undici anni, perchè gravati dal costo di mutui stipulati e delusi da promesse di una classe politica irresponsabile, soffiano sul fuoco.
Intervenendo nel dibattito, ho proposto di coinvolgere le Regione, per trovare una cifra (modesta, complessivamente parlando, forse meno di venti milioni di euro annui) per sostenere questo pagamento, compiendo una azione di sostegno per quelle imprese e famiglie che, non essendo ancora la ricostruzione completa, possono trovarsi in situazione di reale difficoltà. In Senato ho ricevuto apprezzamenti trasversali per questo.
Questa è la strada da perseguire. L'ho indicata in Senato e credo che sia giusto che la conoscano anche i terremotati dell' Umbria e delle Marche.”
Senatore Ada Urbani