Categorie: Cronaca Spoleto

Buco di bilancio Spoleto, inchiesta della Corte dei conti

Dopo l’avviso di chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Spoleto, ora sulla vicenda buco di bilancio del Comune di Spoleto pesa anche l’indagine della Corte dei conti. Una inchiesta allargata, quella della magistratura contabile, dato che i soggetti interessati aumentano rispetto a quelli coinvolti nel fascicolo penale. Almeno una decina, infatti, sarebbero coloro che sono stati raggiunti da un invito a dedurre. Molte di più rispetto a quelle raggiunte a inizio dicembre dall’avviso di conclusione delle indagini ai sensi del 415 bis, vale a dire 3 dirigenti e 3 dipendenti (di cui uno in pensione) comunali.

Coinvolti politici – La novità più importante per quanto riguarda l’indagine della Corte dei conti, è che ad essere chiamati in causa ci sono questa volta anche due amministratori: l’ex sindaco Daniele Benedetti e il suo ex assessore al bilancio Paolo Proietti (che si era dimesso pochi mesi dopo l’esplosione del caso del buco di bilancio). Oltre a loro anche alcuni dirigenti (indiscrezioni riguarderebbero Angelo Cerquiglini e Antonella Quondam Girolamo) e dipendenti comunali, ma perfino alcuni ex revisori dei conti del Comune di Spoleto.

Repliche in un mese – Che la magistratura contabile indagasse sul buco di bilancio era cosa nota, tanto che la Guardia di finanza, dopo che nel 2013 era esploso il “caso”, aveva acquisito proprio su delega della Corte dei conti varia documentazione in Municipio. Chi fosse al centro dell’inchiesta che dovrà accertare se vi sia stato o meno un danno erariale, però, non era noto. Le persone interessate, che come detto sarebbero almeno una decina, avranno ora un mese di tempo per presentare le proprie deduzioni. Nel mirino ci sono,  pure questa volta, (anche perché l’indagine contabile prenderebbe le mosse da quella penale) il bilancio consuntivo 2012 e quelli precedenti, ed in particolare i residui inesigibili trascinatisi per anni, di bilancio in bilancio. Somme di denaro, nell’ipotesi dei magistrati, che sarebbero state utilizzate quindi per dare vita ai conti economici ma che in realtà sarebbero risultate in vari casi inesistenti.

(modificato alle 16.12)