Bilancio Regione Umbria, il sì del Consiglio | Maggioranza chiude maxi-emendamento - Tuttoggi.info

Bilancio Regione Umbria, il sì del Consiglio | Maggioranza chiude maxi-emendamento

Alessia Chiriatti

Bilancio Regione Umbria, il sì del Consiglio | Maggioranza chiude maxi-emendamento

Accordo raggiunto a ora di pranzo | Ricci e Squarta, "consiglio bloccato da tensioni PD"
Mar, 05/04/2016 - 18:04

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Aggiornamento ore 23.15 – L’Assemblea legislativa ha alla fine approvato, con 12 voti favorevoli della maggioranza e 7 contrari dell’opposizione, il Disegno di legge “Disposizione per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Umbria (Legge di stabilità regionale 2016)”. Un’assemblea fiume, conclusasi intorno alle 22.45 e iniziata nella tarda mattinata di oggi, 5 aprile. Sono stati inoltre discussi e approvati 7 emendamenti presentati dai consiglieri di maggioranza e dalla Giunta regionale. 13 invece gli emendamenti respinti presentati dalle opposizioni. 16 emendamenti sono stati ritirati e 11 decaduti. L’Assemblea legislativa tornerà a riunirsi giovedì 7 aprile, alle ore 8.30, per il voto definitivo sulla Manovra.

In particolare, gli emendamenti approvati riguardano: l’esenzione per tre anni della tassa automobilistica per i veicoli nuovi con alimentazione ibrida, elettrica e termica, e con alimentazione a idrogeno, immatricolati per la prima volta dall’entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2017; il contributo straordinario di 35mila euro al Cesvol di Perugia per il ruolo di coordinamento di attività che coinvolgono anche il Cesvol di Terni su tutto il territorio regionale; la ripartizione di 300mila euro per il turismo, un milione e cento mila euro per l’ambiente e 600mila euro per la viabilità; 2 milioni di euro per gli enti locali in cui ci sono grandi impianti di derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico. Sono stati poi 13 i voti favorevoli per il sub-emendamento presentato da Smacchi, Barberini, Brega e Guasticchi che prevede l’incremento di 50mila euro per le manifestazioni storiche, 25mila euro per la festa dei Ceri di Gubbio, 200mila euro per la disabilità, 50mila euro per gli interventi per infanzia, minori e asili nido, 200mila per interventi per i soggetti a rischio esclusione sociale, 50mila euro per la viabilità, 50mila per l’infanzia, minori e asili nido, 50mila per lo sviluppo e la valorizzazione turismo. Il tutto spostando 75mila da turismo, 250 da sport e tempo libero, 250mila da Sviluppumbria, 50mila da Agenzia Aur, 50mila da scuola Villaumbra. Respinto invece l’emendamento presentato dal centro sul salva-banche, quello sull’innalzamento della qualità dell’aria e dell’acqua; così come l’emendamento che chiedeva l’incremento di 50 mila euro per la caccia e pesca, spostandoli da Sviluppumbria, e tra gli altri, anche l’incremento di 50 mila euro per interventi in favore degli anziani, spostandoli dagli interventi in favore degli immigrati extracomunitari.

Ore 18.04 – E’ uno dei giorni più lunghi per il consiglio regionale dell’Umbria. In aula è prevista infatti la discussione sul bilancio previsionale per il 2016. La seduta è iniziata tardi rispetto all’agenda, fissata per le 9.30, e complice anche l’arrivo alla spicciolata di giunta e consiglieri. Prima, però, un minuto di silenzio proposto dalla presidente Porzi per ricordare Vinicio Baldella, deputato e consigliere regionale dal 1970 al 1980, venuto a mancare ieri all’età di 101 anni.

Tra i banchi i primi ad arrivare sono Ricci e Nevi (centro-destra), Carbonari e Liberati (Movimento 5 Stelle), Rometti e Solinas (centro-sinistra). Tra i membri della giunta, presenti all’inizio Marini, Bartolini e Cecchini, poi comparsi anche Chianella e Paparelli. Il numero di emendamenti presentati fino a questa mattina (circa 20) e la tensione in casa Pd, con la riunione prevista per ieri e poi saltata, dovrebbe spiegare quanto accaduto durante tutta la prima parte della giornata d’assemblea: prima, dopo l’inizio dei lavori, la presidente del consiglio, Donatella Porzi, ha convocato la riunione dei capigruppo, per la discussione degli emendamenti. La minoranza ne esce scontenta, tanto che Squarta (FdI) e Fiorini (Lega Nord), avvicinatisi ai banchi del Movimento 5 Stelle dicono: “votiamo contro”. Poi a ora di pranzo, i consiglieri “in conclave” sono riusciti a trovare una quadra, convergendo tutti verso un maxi-emendamento, che dovrebbe così risolvere, pena la “fiducia” al bilancio e dunque a tutta la legislatura, l’incrinatura tra le due parti di maggioranza, con l’ala Smacchi, Barberini, Brega e Guasticchi convinta a fare un passo indietro sui suoi avamposti. Il bilancio, per essere approvato, ha infatti bisogno della maggioranza assoluta dei membri dell’assemblea, dunque di 11 voti.

Nello specifico, gli emendamenti puntano molto sul ruolo di Sviluppumbria e delle partecipate, apportano modifiche alle tabelle di spesa e comportano spostamenti delle risorse da un programma all’altro. Si tratta di 4milioni 935mila euro così divisi: 2milioni 350mila dalla legge “1/2009” che finanzia le attività di Sviluppumbria; 1milione 200mila dai fondi per il funzionamento degli organi istituzionali; 450mila dalla legge “30/2000” che finanzia le attività dell’Aur; 350mila dalla legge “13/2013”-Testo unico turismo, gestiti da Sviluppumbria; 335mila dalla legge “19/2009” sullo sport; 100mila euro dalla legge “24/2008” che finanzia le attività della Scuola Villa Umbra; 100mila euro dalle spese del personale; 50mila euro dalla legge “18/1990” interventi a favore di immigrati extracomunitari. Tutte queste risorse sono destinate a vari interventi in materia di: sicurezza, sociale, anziani, disabili, sostegno allo sviluppo, manifestazioni storiche, edilizia residenziale pubblica.

La maggioranza è parsa comunque convinta, e su questo resta compatta, che il bilancio sia solido e stabile, seppur con indicatori “prudenziali” inseriti nel documento. “Un rendiconto sempre parificato“, ha detto Smacchi nella sua relazione, sottolineando tuttavia come, per il 2016, i tagli del Governo ammontano a circa 250 milioni di euro. Così per Smacchi il bilancio, fatto di numeri, si riassume in 162 milioni affidati ai trasporti, 28 milioni all’istruzione, 20 al turismo, 30 per l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa. E ancora: 62 milioni per la tutela del territorio, 68 per lo sviluppo economico, 50 milioni alle politiche occupazionali, 49 a pesca e agricoltura, 18 per le politiche sociali e la famiglia.

Parola dunque alla “minoranza allargata”: le pacche sulle spalle non mancano, così come il via vai e le “confidenze” tra i consiglieri di tutte le frange, Mancini (Lega Nord) ha sottolineato la questione fallimentare della gestione dei rifiuti, il problema trasporti, in un’ottica, ha detto poi a Tuttoggi.info, “che guardi all’Umbria e alla sua peculiarità”. “Una crisi irreversibile che attraversa la maggioranza”, ha concluso Mancini. E se Carbonari (M5S) ha elogiato Palazzo Cesaroni per “il primato di essere gli ultimi tra le Regioni d’Italia ad aver approvato il bilancio di previsione“, nelle parole di Squarta (FdI) si legge la sintesi della posizione del centro-destra: “il consiglio è paralizzato a causa di liti all’interno del Pd. Prima i dissapori sulla sanità, poi i numerosi emendamenti sul bilancio dei consiglieri di maggioranza, tanto che sapevo che Smacchi non volesse fare il relatore di maggioranza. Fino a quando non è arrivato l’accordo durante la pausa pranzo, con il ritiro di diversi emendamenti. Il Pd deve adesso decidere se fare un passo indietro, e non portare in aula i suoi problemi che la paralizzano”.

Nodo partecipate – Negli emendamenti, come detto, oltre che nelle dichiarazioni dei consiglieri, si fa molto riferimento a Sviluppumbria, in grado di intercettare molti dei fondi regionali. Si parla infatti di circa 13 milioni di euro (7 dei quali sono fondi comunitari), senza considerare le risorse a cui accederà come beneficiario. Non meno importante il capitolo su Gepafin: nel Defr si legge che per la società finanziaria partecipata dalla Regione, nel corso del 2016, “dovrebbe realizzarsi la trasformazione in intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia. Si tratta di un obiettivo ormai alla portata di Gepafin, che sarebbe così l’unico intermediario di questo tipo in Umbria con importanti benefici per le imprese regionali in quanto – essendo le garanzie offerte da intermediari vigilati maggior mente apprezzate dal sistema bancario – attraverso Gepafin potrebbero ottenere credito con maggior facilità e a condizioni più vantaggiose. Andrà verificata l’ipotesi di cessione della partecipazione della regione in Gepafin a favore di Sviluppumbria in modo da razionalizzare la catena di controllo”.

Aeroporto – E’ poi chiarificatrice la risposta della presidente Marini dopo i numerosi interventi in Consiglio, che ha parlato di zero nuove tasse per gli umbri. Per Marini, la questione partecipate è sicuramente annosa, ma rientra a gamba tesa una volta aperto il problema del ridimensionamento, a causa del ritiro di Alitalia e di Ryanair, dell’aeroporto San Francesco. “Non si può allora ridurre il ruolo di Sviluppumbria, se è proprio quest’ultima che in tal senso avrà voce in capitolo“. A breve, inoltre, ci sarà un incontro tra la presidente e i sindaci di Assisi, Bastia e Perugia per discutere proprio delle sorti del San Francesco. “Sull’aeroporto – ha aggiunto Marini – ci sono solo investimenti pubblici. Ricordiamo inoltre che l’Umbria è una piccola regione con pochi passeggeri, sempre meno di un milione”. Marini ha poi parlato anche di sviluppo economico della regione, affermando: “se c’è un’Umbria che ha sofferto per la crisi, c’è una parte di imprese che fa da volano all’export“.

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