Hanno fretta, a Monteleone di Spoleto, tanta fretta di conoscere l’esito dell’esposto presentato dal sindaco Nando Durastanti alla procura della repubblica di Spoleto sulla nota vicenda della biga etrusca. Tanto che l’assessore alla cultura Marisa Angelini tramuta così in ‘comunicato stampa’ un articolo del giornalista toscano Mario La Ferla, pubblicato sull’omonimo sito (clicca qui), attraverso il quale chiede di conoscere l’esito dell’azione legale promossa dal sindaco Nando Durastanti insieme agli avvocati Iolanda Caponecchi e Tito Mazzetta. O meglio sostiene che l’azione non sarebbe neanche cominciata.
L’esposto, com’è ormai noto, contiene la richiesta di accertare eventuali responsabilità in capo a Francesco Rutelli (da ieri ex Ministro dei Beni Culturali) ‘reo’, secondo il primo cittadino, di non aver attuato alcuna iniziativa idonea a richiedere la restituzione della Biga al Metropolitan Museum di New York.
La Ferla, divenuto (forse involontariamente) una sorta di addetto stampa del piccolo comune della Valnerina, incalza l’autorità giudiziaria a far presto. Ma a far cosa, se la denuncia è stata presentata poco più di un mese fa? Conoscendo i tempi della giustizia italiana, la cosa non può certo destar scandalo alcuno. Soprattutto nei confronti di un Ufficio elogiato anche dal presidente della camera penale, l’avvocato Salvatore Finocchi, quanto a velocità e puntualità nell’azione penale.
Di acqua sotto i ponti, a Monteleone, ne è passata da quando si è scoperto il furto, così come a Roma ne son passati di Ministri dei Beni Culturali. (s.c.)