A Bevagna la tradizione del Venerdì Santo e della Corsa del Cristo Risorto - Tuttoggi.info

A Bevagna la tradizione del Venerdì Santo e della Corsa del Cristo Risorto

Redazione

A Bevagna la tradizione del Venerdì Santo e della Corsa del Cristo Risorto

Una tradizione di origine trecentesca, quando le vie delle città medievali erano attraversate da flagellanti, predicatori e pellegrini.
Lun, 17/04/2017 - 08:55

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Da secoli l’incedere cadenzato delle catene sul selciato unito alla luce delle fiaccole, i Crociferi incappucciati e le tre Marie che attraversano il borgo la notte del venerdì santo,  rinnovano una tradizione antica in cui si  mantiene e si rinsalda il patto di appartenenza alla comunità. Tante le testimonianze che ne attestano una origine trecentesca, quando le vie delle città medievali erano attraversate da folle di flagellanti, da predicatori e pellegrini.

Da padre in figlio, da nonno a nipote, le tuniche nere indossate dai confratelli della Buona Morte aprono e guidano  la processione. La folla lungo le vie aspetta l’arrivo del corteo, complice il buio e il silenzio rotto dal suono dei tamburi  e dalle note grevi della banda che precede il passaggio del Cristo Morto e della Madre Maria, l’atmosfera si fa suggestiva, forte l’impatto emotivo.

Alla processione partecipano molti figuranti, i centurioni romani, gli apostoli Pietro e Giovanni, il popolo, ma tra tutti spiccano le importanti figure femminili: la Veronica con il sudario e la Maddalena, con l’unguento. A Bevagna la tradizione vuole che i nomi delle ragazze che interpretano le due donne rimangano nascosti fino al momento dell’uscita della Processione.

Altra atmosfera accompagna la Corsa del Cristo risorto. La domenica di Pasqua la folla è allegra e colorata, abbandonato il buio e i suoni lugubri che accompagnano la morte, ora è la rinascita che si esprime in una corsa, breve ma intensissima. La bella statua lignea del Cristo risorto viene portata a spalla di corsa fino all’altare maggiore della chiesa di San Michele Arcangelo, al suono festoso del Gloria.

Anche quest’anno così particolare per la città e per l’Umbria tutta, si è rinnovato quel patto sociale che passa attraverso le tradizioni più antiche e che fa sentire una comunità viva e coesa, tanto più importante in un momento di così grande crisi che ci si augura volga al termine.

L’Amministrazione comunale, attraverso la presenza del Sindaco e di tanti altri amministratori, ha accompagnato i propri concittadini in questi due momenti fondamentali della settimana santa.

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