Bevagna, delibera 'salva bilancio' diventa caso nazionale - Tuttoggi.info

Bevagna, delibera ‘salva bilancio’ diventa caso nazionale

Claudio Bianchini

Bevagna, delibera ‘salva bilancio’ diventa caso nazionale

Il sindaco scrive ai direttori delle testate: 'pronti a risarcire gli interessi sul debito'
Ven, 04/09/2015 - 17:26

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Gentilissimi Direttori,

ringrazio tutti voi per l’attenzione dedicata  alla nostra città e all’argomento specifico della DGC 81 del 17 agosto 2015 inerente il Bilancio di previsione 2015 che invio in allegato.

Dopo aver preso visione degli articoli pubblicati nelle testate giornalistiche, ritengo necessaria una nota di chiarimento anche se in parte ho avuto modo questa mattina di parlare con molti di voi e dei vostri collaboratori.

La scelta della Giunta, è infatti un atto complesso e inedito in Italia e che, mi rendo conto, necessita di ulteriori specificazioni per essere correttamente compreso e interpretato.

Il problema del Bilancio 2015 nasce da un debito fuori bilancio legato a un contenzioso con un privato iniziato nel 1999 e che ha visto l’Ente condannato in secondo grado nel 2011.  Ad oggi il giudizio  è pendente in Cassazione (presumibilmente la sentenza si avrà non prima del 2016) e il debito attualmente ammonta a circa 200 mila euro.

Lo scorso anno, l’Amministrazione comunale, informata dai tecnici sull’obbligo di dare copertura economica a tale debito, decise di istituire uno specifico Fondo di garanzia su base triennale, in considerazione anche dei tempi presunti della sentenza definitiva.

Con una comunicazione del 29 luglio 2015, il responsabile finanziario dell’Ente dichiara l’obbligatorietà di iscrivere l’ammontare dell’intero debito nel bilancio 2015.

Il nostro bilancio, notoriamente già fortemente gravato dagli ingenti tagli dei trasferimenti governativi e dal peso del piano di rientro comunale dei debiti pregressi, non riesce a dare copertura a questo importo, neppure con le soluzioni proposte che prevedono, tra le altre cose, l’eliminazione di tutti i servizi ai cittadini (mensa e trasposto scolastici inclusi) e di quel minimo di assistenza al sociale garantita fino ad oggi, oltre che l’aumento di tutte le tasse portando tutte le aliquote al massimo, l’istituzione di nuove tasse (tassa di soggiorno), l’azzeramento totale dei costi degli amministratori, ecc…

Con la deliberazione del 17 agosto, la Giunta comunale ha dovuto scegliere tra il non chiudere il bilancio in pareggio, con tutte le conseguenze immaginabili,  e l’approvazione di uno schema di bilancio con parere negativo del tecnico responsabile.

Dopo attente valutazioni tecniche e politiche, si è scelta la seconda opzione, che vede confermata l’istituzione di un Fondo di garanzia triennale e che presenta la criticità del parere negativo del Responsabile dell’area economico-finanziaria del Comune.

La motivazione della scelta della Giunta è depositata agli atti ed è supportata da un parere tecnico legale.

Le motivazioni attengono  alla sfera istituzionale legata al ruolo politico-amministrativo della Giunta e alla sua funzione di rappresentanza dei cittadini. La tutela del pubblico interesse e dell’erario comunale sono elementi cardinali e prioritari che ci hanno fatto scegliere in tal senso, insieme alle considerazioni legate al fatto che la sentenza è pendente in Corte di Cassazione, che l’udienza presumibilmente non si terrà prima del 2016, che per un contenzioso analogo a questo, il Comune ha visto riconoscere le proprie ragioni alla Corte di appello di Roma, e che ci sembra ingiusto chiedere ai cittadini, in un solo anno, soldi per coprire un debito tecnicamente esistente, ma comunque in attesa di una sentenza definitiva.

Motivazioni plausibili dal punto di vista di chi amministra una città fatta di persone, ma tecnicamente e legittimamente contestabili da parte dei tecnici.

Il calcolo delle conseguenze e dei rischi per gli amministratori  per l’Ente, visto l’inedito, è di difficile valutazione, anche perché la normativa sembra non essere sempre chiara nella trattazione di questioni specifiche inerenti tale argomento.

Per grandi linee, ad oggi, possiamo dire che gli amministratori rischiano di dover essere chiamati a pagare personalmente gli interessi di mora derivanti dalla non iscrizione del debito nell’anno 2015 (e non l’intero ammontare di circa 200mila euro) nel caso in cui il Comune dovesse essere condannato dalla Corte di Cassazione.

Inoltre ci si pone il problema di stabilire come procedere in futuro, per l’anno in corso, nella gestione ordinaria dell’Ente, dopo che il resp. finanziario ha dato parere negativo al bilancio, che appunto è elemento vitale per il funzionamento dell’ente.

Queste, così come altre riflessioni, sono state sul tavolo della nostra Amministrazione quotidianamente per tutta l’estate e lo sono ancora ora che ci avviciniamo alla data del Consiglio Comunale nel quale si deciderà il futuro dell’Amministrazione e dell’Ente stesso.

Come nota personale, ci tengo a voler sottolineare il senso di grande responsabilità dimostrato dalla Giunta e dall’Amministrazione in questi anni di difficile gestione amministrativa del Comune e nel ringraziare tutti loro, voglio precisare che la città di Bevagna rappresenta un patrimonio di grande valore culturale, monumentale e paesaggistico e la nostra Giunta, con questo gesto non solo simbolico, intende trasmettere un messaggio di speranza e di fiducia verso un futuro che noi vediamo sicuramente migliore.

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