Beni e spazi pubblici, le decisioni "aperte" alla cittadinanza - Tuttoggi.info

Beni e spazi pubblici, le decisioni “aperte” alla cittadinanza

Cristiana Mapelli

Beni e spazi pubblici, le decisioni “aperte” alla cittadinanza

Approvato l'ordine del giorno del pentastellato Giaffreda | Fioroni "Partcipazione e ascolto mediati da professionisti"
Mer, 13/07/2016 - 21:37

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“Ci sono temi e questioni che non hanno un colore politico, quali quello del coinvolgimento dei cittadini sulle decisioni che li riguardano da vicino”. Il consigliere pentastellato Giaffreda ha così commentato l’approvazione del suo odg sulle decisioni su spazi e dei beni pubblici, affidate spesso in modo esclusivo alle scelte unilaterali dell’amministrazione che non coinvolge i cittadini, né tiene in considerazione le istanze che da essi provengono. Maggioranza unità nel voto, assente invece il Pd che ha deciso di astenersi.

In commissione. Discusso e approvato con 7 voti a favore e 2 astensioni, questo pomeriggio in IV commissione Cultura, l’odg del consigliere pentastellato Stefano Giaffreda, con il quale si impegna sindaco e giunta a porre in essere tutte le azioni necessarie affinché l’amministrazione, nel progettare, trasformare o valorizzare spazi pubblici assuma il ruolo di regista, attivatore di risorse, facilitatore di processi, fornitore delle regole del gioco in qualità di interprete e garante del pubblico interesse.  “Invece, si assiste sempre di più ad una sorta di impoverimento del concetto di spazio pubblico, che ha perso progressivamente il suo valore civico e di iniziazione sociale, per lasciare spazio alla “cultura del consumo” dello spazio, che produce nuovi spazi “pubblici artificiali”, su cui si proiettano visioni privatistiche che non hanno nessun legame con la realtà in cui vanno ad inserirsi”.
A suo avviso, dunque, il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali che riguardano beni o spazi pubblici è un ingrediente fondamentale per la creazione di interventi di trasformazione o riqualificazione (basti pensare, a titolo di mero esempio, ai progetti riguardanti la Biblioteca degli Arconi, il Cinema Turreno, il Teatro Pavone, il Mercato Coperto) che, tenendo conto del ruolo delle comunità presenti nello scenario urbano, si presentano godibili all’intera comunità. lo spazio pubblico deve essere oggetto di decisioni “aperte” alla partecipazione dei cittadini e alla valorizzazione delle diversità.

Agenda urbana. L’assessore Fioroni, intervenuto in commissione, ha sottolineato come questa amministrazione sia molto propensa all’ascolto e alla partecipazione. “Oggi non c’è una finanza strutturale europea –ha precisato- che non preveda la partecipazione. Se prendiamo ad esempio Agenda Urbana, l’investimento più significativo, pari a 12 milioni di euro, abbiamo fatto molte azioni di partecipazione, a cominciare dalla piattaforma open source in cui tutti i cittadini possono lasciare opinioni, suggerimenti e progetti, quindi momenti di confronto mediati da operatori professionisti”. Partecipazione e l’ascolto che devono essere intelligenti, ovvero devono essere mediati da professionisti in grado di indirizzarla su un discussione concreta, con interlocutori che siano consapevoli sia dei vincoli –in termini di tempi, di fondi, di normative- che dei progetti, sennò il rischio è che si scada nel populismo.

Gli strumenti. Proprio per evitare il populismo becero, come lo ha definito, Giaffreda ha sottolineato che non sono stati indicati nell’odg strumenti specifici, proprio per lasciare la scelta di uno strumento piuttosto che un altro alla valutazione concreta in base al progetto in esame, in considerazione che tali strumenti partecipativi possono essere di vario tipo e adeguati o meno a un progetto piuttosto che a un altro.” Ciò che, però, chiediamo –ha precisato- è che tali modalità vengano istituzionalizzate, sull’esempio proprio di Agenda Urbana.”


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