Basket a Spoleto, oggi il derby tra Atomika e Giromondo | Tra vecchie frizioni e regole "rigide" - Tuttoggi.info

Basket a Spoleto, oggi il derby tra Atomika e Giromondo | Tra vecchie frizioni e regole “rigide”

Redazione

Basket a Spoleto, oggi il derby tra Atomika e Giromondo | Tra vecchie frizioni e regole “rigide”

Nuova polemica tra le due società per la scelta di giocare al Palavecchio con ridotta disponibilità per il pubblico e regole anacronistiche
Sab, 11/02/2017 - 14:53

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Il basket spoletino ci “ricasca con tutte le scarpe”. Ancora una volta dopo la dolorosa scissione del 2014 che portò alla nascita di due società, la Giromondo Blu Basket e l’Atomika Basket, a Spoleto si assiste Di nuovo a una polemica che ha più a che fare con un regolamento di conti di stampo tribale che con lo sport che educa a valori come la solidarietà e l’amicizia il fair play, seppure in un contesto agonistico. Motivo del contendere la struttura sportiva cittadina dove giocare l’attesa partita di ritorno nel derby tra le due squadre entrambi militanti nel Campionato di D 2016-2017.

L’antefatto 

Entrambe le squadre, all’inizio del campionato hanno scelto una struttura cittadina in cui “domiciliare” la loro attività sportiva nel corso dell’anno. Il Palarota per l’Atomika e lo storico Palazzetto di Via Martiri della Resistenza per la Giromondo. Ognuna di queste strutture viene dunque identificata dalla Fip regionale come “casa” durante lo svolgimento del calendario rispettivamente ad ognuna delle due squadre.
All’andata il derby Atomika- Giromondo si giocò al Palarota, casa dell’Atomika, ed ora il ritorno è in previsione per il tardo pomeriggio di oggi 11 febbraio a “Casa” della Giromondo ovvero il Palavecchio.

Terremoto e capienza

Dopo le ultime scosse di gennaio, ma già a partire dall’ormai triste 24 agosto del 2016, per motivi di sicurezza la capienza del Palavecchio è stata ridotta dall’amministrazione comunale, dietro anche indicazioni precise della autorità competenti, come Vigili del Fuoco e Protezione Civile, ad un numero di spettatori non superiore alle 150 unità. Una misura necessaria vista anche l’età della struttura ed il ridotto spazio per ospitare gli spettatori che molto spesso in caso di affollate manifestazioni arrivano a sedersi, letteralmente, a bordo campo. La capienza del PalaRota invece è rimasta invariata, con una capacità quindi non inferiore ai 350 posti.

Il provvedimento comunale è stato poi comunicato nei giorni scorsi, alla società ospitante la Giromondo Blu Basket che, a quanto riporta la testata sportiva Spoletosport.it, avrebbe così commentato, “L’ingresso sarà monitorato dagli steward. Probabilmente saremo costretti a impedire l’ingresso a qualche appassionato e ce ne dispiace terribilmente ma c’è una regola da rispettare”.

Per ovviare al problema del numero ridotto dei posti disponibili ed in considerazione della massima attenzione degli sportivi spoletini del basket su questo derby, l’Atomika si è fatta promotrice ieri di una proposta che vedeva nel trasferimento del derby al PalaRota l’unica soluzione possibile per soddisfare l’altissima richiesta di ingressi per quella che sarebbe dovuta essere una vera e propria festa dello sport spoletino.

Tuttoggi ha anche sentito sulla vicenda il consigliere comunale con delega allo sport, Roberto Settimi, che sull’argomento aveva espresso tutta la sua disponibilità a trovare l’orario giusto per incastrare il derby al Palarota, nonostante gli eventi già in programma, ma ribadendo anche la necessità assoluta di rispettare le indicazioni fornite dalle autorità competenti sul limite di spettatori possibili al Palavecchio.

La regola e la guerra degli spettatori

La “regola da rispettare” a cui fa riferimento la Giromondo è anche quella del regolamento della Federazione che prevede in caso di ingressi numerati, o contingentati per qualsiasi motivo inclusi i  biglietti  a pagamento, che l’80% sia riservato alla società ospitante ed il 20% sia invece il minimo garantito alla società ospite.

Regola che per la Giromondo diventa insormontabile a quanto pare, perchè l’offerta di spostare il derby al PalaRota per dare massima apertura ai tifosi non è stata accolta. Una decisione presa anche in considerazione, pare, della “confidenza” della squadra Giromondo con il Palavecchio, luogo  fisico di tutti gli allenamenti della società. E così a vedere l’atteso match ed i suoi alti contenuti agonistici, ci saranno l’80% dei tifosi della Giromondo e il 20% di quelli dell’Atomika. A occhio e croce, sempre che alla fine siano davvero 150 i presenti, 30 “eletti” per l’Atomika e 120 per la Giromondo.

Ora fa anche un po’ sorridere sentir parlare di Steward che faranno la selezione alla porta. Immaginiamo già le discussioni e i paroloni che voleranno, senza contare che una situazione del genere si presta più a creare disordine che ordine, sopratutto quando la rigidità della regola contrasta con la ragione delle tifoserie. Ed eccitare gli animi è sempre una pessima abitudine.

Insistere sulla regola in una situazione in cui concretamente esiste una soluzione alternativa praticabilissima, ma sopratutto in un contesto dove entrambe le squadre appartengono alla stessa città, sembra evocare una sorta di accanimento terapeutico su un malato in fase terminale. E a dirla tutta non c’è dubbio che a volte il basket spoletino, non quello giocato per carità che è di altissimi contenuti, ma quello delle società che lo gestiscono ha un po’ questo aspetto rubizzo, quasi livido caratteristico di coloro che soffrono di pressione alta.

Si ha piuttosto l’idea invece che in questo momento si stia giocando, nel settore, una partita diversa che ha a che fare con la sopravvivenza del “sistema” che ha caratterizzato la gestione degli sport in questa città. Un sistema che in passato ha prodotto anche qualche problema di non piccola natura con degli atleti (CLICCA QUI) per arrivare poi all’utilizzo degli impianti, spesso considerati una sorta di piccolo impero personale dove decidere chi entra e chi esce.

Al momento non rimane che constatare come il comportamento, ormai sempre più frequente di chi dovrebbe essere un “educatore” ed un esempio per i giovani sportivi, stia invece diventando il più forte dissuasore nell’iniziare una pratica sportiva a Spoleto, il tutto con il silenzio complice di alcune federazioni che sembrano come le tre famose scimmiette di “non vedo, non sento, non parlo”. Per fortuna l’offerta non manca e questo consente alla fine di farsi una opinione propria su chi merita attenzione e chi no.

Ai due fantastici team un “in bocca al lupo” per una serata di sport ai massimi livelli agonistici e di fair play

Riproduzione riservata


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