Ballottaggi, benedizioni (e maledizioni) da Perugia - Tuttoggi.info

Ballottaggi, benedizioni (e maledizioni) da Perugia

Massimo Sbardella

Ballottaggi, benedizioni (e maledizioni) da Perugia

Spoleto e Umbertide, i diktat dem e le incognite a destra
Dom, 17/06/2018 - 11:54

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L’indicazione è arrivata direttamente da Palazzo Donini: vincere a tutti i costi! Per mettere acqua fresca nel bicchiere mezzo pieno sulla tavola del Pd dopo il primo turno di voto alle amministrative, riempito dal quasi “cappotto” nei piccoli Comuni, ma segnato in negativo dalla storica batosta a Terni.

E allora, poter dire di “aver ripreso Spoleto”, visti anche i toni trionfalistici con cui è stata salutata la bella affermazione di Sandro Pasquali a Passignano, tranquillizzerebbe (anche in vista della lotta per le amministrative perugine e per le regionali) quel che resta degli stati generali del partito.

Con un’operazione che, in qualche modo, ripercorrerebbe il successo di Stefania Proietti ad Assisi: donna, aperta al movimento civico, di non assoluta fede dem, sensibile alle esigenze della comunità religiosa locale. Una mossa che si vorrebbe replicare a Spoleto, dove (come ad Assisi) si possono sfruttare le liti interne di un centrodestra che alla vigilia era troppo sicuro della vittoria.

Da qui il via libera a Spoleto prima all’appoggio alla candidata Camilla Laureti, ex assessore del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli (uomo di destra, liberale, ma che sulle macerie del terremoto aveva creato un asse con la Marini), poi all’intesa con Maria Elena Bececco, altra donna, che nella giunta Cardarelli era vice sindaco. E anche all’ombra del Ponte delle Torri, come successe ad Assisi, il centrodestra rischia di impantanarsi tra veti e vecchie ruggini.

Scenario inverso a Umbertide, altro Municipio che si gioca agli spareggi, dove i big del partito lavorano però più sottotraccia. Perché lì ogni parola detta potrebbe allontanare ancora di più, anziché avvicinarle, le posizioni di Marco Locchi e Giovanni Codovini dalla candidata dem Paola Avorio. L’ex sindaco e il professore, pur di portare “il cambiamento” (e prendersi una rivincita sul Pd) sono pronti a far entrare Carizia (e la Lega) in quello che fino a poco tempo fa era uno dei Municipi più rossi d’Italia. E se ciò dovesse accadere, come a Terni, si potrà sempre dire che la colpa è stata della classe dirigente del Pd locale.

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