Un’altra azienda fiore all’occhiello di Foligno, miete successi a livello nazionale, questa volta sugli scudi sale la storica ditta Tardioli Alfredo, da generazioni nel settore della lavorazione dei metalli ferrosi.
Il riconoscimento arriva direttamente dalla Confindustria nell’ambito del concorso nazionale ‘Mimprendo’ promosso dai Giovani imprenditori dell’associazione di categoria. L’iniziativa è volta a mettere in comunicazione il mondo delle imprese con quello universitario. Un progetto, giunto alla terza edizione, che offre l’opportunità a laureandi, laureati e dottorandi, di mettersi alla prova sviluppando progetti insieme alle imprese.
L’azienda folignate Tardioli Alfredo, specializzata nella lavorazione, trattamento e commercializzazione di metalli ferrosi e non ferrosi, si è piazzata, per l’appunto, al secondo posto su 33 progetti complessivi progetti presentati da altrettante imprese italiane e soltanto otto ammessi alla fase finale.
I progetti sono stati successivamente pubblicizzati su una piattaforma informatica in modo che studenti universitari potessero selezionare un progetto e candidarsi per svilupparlo. All’imprenditore è quindi toccato il compito di selezionare i migliori candidati per comporre la squadra capace di portare a termine, entro sei mesi, il progetto.
Il progetto selezionato dalla Tardioli Alfredo s.r.l. si chiama “Orzo”, a cura degli studenti Sergio Maria Sementini e Damiano Carissimi, laureandi in Ingegneria Ambientale ed Economia. Il Progetto O.R.Z.O. ovvero ‘Obiettivo Rifiuti Zero per l’Ottimizzazione economica ed ambientale’ nasce dalla volontà di ottimizzare il ciclo produttivo legato alla lavorazione del materiale proveniente dalla raccolta dei rifiuti urbana.
La soluzione presentata dal team, rappresenta un’innovazione di processo e di prodotto, ed è costituita dall’implementazione di un nuovo impianto industriale, che consente di trasformare gli attuali oneri di smaltimento in vere opportunità di business. Al termine del processo di trasformazione rimane infatti un residuo inerte secco, privo di inquinanti, un gas di sintesi e un olio di pirolisi, tutti riutilizzabili nella filiera per produrre energia elettrica. L’impianto così progettato valorizza l’intero materiale di scarto, creando un beneficio in termini economici ed ambientali per l’azienda.
“È stata una grande opportunità – ha raccontato Cinzia Tardioli, socio dell’azienda – ed un grande privilegio collaborare con un team di ragazzi proveniente dal mondo universitario che, con forte motivazione e dedizione, ha contribuito operosamente e con innovatività alla risoluzione di un’importante problematica per la nostra azienda. Abbiamo ottenuto un rilevante riconoscimento che ci onora e ci incoraggia a creare sempre nuove opportunità di sviluppo e contatto con il mondo universitario. Onestamente posso dire che è stata una crescita reciproca e che il mondo imprenditoriale deve continuare ad investire in progetti universitari che assicurano il progresso e lo sviluppo di entrambe le categorie”.