Azienda dell'Alto Tevere evade più di 8 milioni di euro e tenta di trasferirsi in Senegal - Tuttoggi.info

Azienda dell'Alto Tevere evade più di 8 milioni di euro e tenta di trasferirsi in Senegal

Redazione

Azienda dell'Alto Tevere evade più di 8 milioni di euro e tenta di trasferirsi in Senegal

Mer, 17/04/2013 - 10:58

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Maxi operazione della Guardia di Finanza della Compagnia di Perugia: nel mirino delle fiamme gialle un'importante azienda impegnata nel settore dell'autotrasporto, operante nella zona dell'Alta Valle del Tevere. Complessivamente sono state denunciate quattro persone alla Procura della Repubblica di Perugia per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale (art. 416 del c.p. in relazione agli artt.4, 5 e 10 del D.lgs. 74/2000), falsità ideologica (art. 483 c.p.), bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale (art. 216 del R.D. 267/1942), appropriazione indebita (art. 646 c.p.) e trasferimento fraudolento di valori (art. 12 quinquies della legge 356/1992).

L'evasione – Complessivamente la paziente attività dei Finanzieri ha consentito di portare alla luce quasi 8 milioni di euro di ricavi che l’impresa non ha dichiarato al fisco, 2 milioni di euro di I.V.A. evasa e circa 400 mila euro di IRAP non versata che per gli anni 2009 e 2011 hanno tecnicamente qualificato l’impresa come evasore totale avendo completamente omesso per le citate annualità le prescritte dichiarazioni dei redditi mentre per l’anno 2010 risultava presentata una dichiarazione dei redditi riportante importi irrisori.

Gli imprenditori indagati avevano anche espletato le procedure presso la Camera di Commercio di Perugia necessarie al trasferimento dell’azienda in Senegal e allo scopo avevano, contestualmente, occultato o distrutto la documentazione amministrativo – contabile della società. Questo stratagemma, predisposto per sviare ed ostacolare i controlli, evitare le pesanti sanzioni da parte dell’Erario, non corrispondere le dovute spettanze al personale dipendente (circa 20 autisti) e distrarre le disponibilità immobiliari e finanziarie dalla massa creditizia, è stato smascherato dai finanzieri attraverso approfondite indagini di polizia giudiziaria e specifici accertamenti patrimoniali e bancari che hanno portato alla scoperta di 16 rapporti di conto corrente bancario alimentati con proventi rivenienti dall’esercizio dell’attività non dichiarata al Fisco.

La frode – La complessa attività di indagine dei Finanzieri ha permesso, inoltre, di accertare che i titolari dell'azienda avevano un altro intento: volevano infatti, ancor prima di trasferire la sede legale all'estero, “spogliarsi” della titolarità delle proprie disponibilità immobiliari, con evidente pregiudizio nei confronti dei creditori, mediante la vendita di beni immobili in favore di un’altra società creata ad hoc e la costituzione di un trust, entrambi tuttavia riconducibili a persone fisiche facenti parte del ristretto ambito familiare (nuore e nipoti).

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