Il fatto era accaduto nella notte tra domenica e lunedì. L’auto di don Edmund Kaminski, parroco nella chiesa di San Matteo apostolo in Campitello, parcheggiata di fronte alla chiesa del prelato, era stata data alle fiamme. Nessun dubbio da parte di Vigili del fuoco e Polizia: l’incendio era di origine dolosa del rogo.
Più o meno 24 ore dopo, la Polizia di Stato conclude le indagini. Un lavoro certosino, quello che ha visto impegnati gli investigatori della Squadra Mobile ternana, diretta dal Vice Questore Aggiunto Alfredo Luzi, che hanno ascoltato numerosi testimoni, verificato le immagini di video sorveglianza all’esterno della chiesa ed effettuato accertamenti sui pregiudicati noti della zona. Ogni particolare è stato vagliato con attenzione in aggiunta al il significativo contributo dello stesso parroco, il quale, pur non avendo mai subito minacce, si è sempre prodigato in maniera fattiva alle tante richieste di denaro da parte di numerosi bisognosi.
Il parroco polacco, da 12 anni alla guida della parrocchia nella periferia della città e di recente nominato da Monsignor Giuseppe Piemontese economo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, ieri si era detto preoccupato per l’episodio, anche se non riusciva a comprenderne i motivi.
Ed è proprio grazie alla collaborazione di don Edmund e degli elementi utili alla ricostruzione dei fatti, raccolti in brevissimo tempo dagli agenti tra i commercianti della zona e bussando alle porte delle abitazioni, che il cerchio si è chiuso sull’indagato: un uomo italiano di 38 anni, di origine pugliese.
L’uomo, già agli arresti domiciliari per rapina e reati di droga, in una casa non lontana dalla parrocchia, avrebbe avuto di recente una discussione con il parroco di Campitello a causa dell’ennesima richiesta di denaro. Oltre a questo episodio, tutti gli altri indizi raccolti porterebbero al 38enne, come presunto responsabile del reato. Per l’uomo oltre alla denuncia di incendio doloso è scattata anche quella per evesione.
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