Ast Terni, sindacati 'fanno uscire' treno merci diretto a Mantova / Operai pronti a restituire tessere - Tuttoggi.info

Ast Terni, sindacati ‘fanno uscire’ treno merci diretto a Mantova / Operai pronti a restituire tessere

Luca Biribanti

Ast Terni, sindacati ‘fanno uscire’ treno merci diretto a Mantova / Operai pronti a restituire tessere

Vince la linea della mobilità volontaria
Dom, 30/11/2014 - 20:49

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“Un atto di responsabilità”, come dicono i sindacati, o un passo indietro come sostengono alcuni lavoratori; fatto sta che domani mattina dagli stabilimenti Ast uscirà un treno merci diretto a Mantova e non si escludono altre uscite di manufatti dall’azienda, in vsita dell’incontro al Mise di martedì prossimo.
La decisione è stata presa dalle Rsu di fabbrica e questo non è piaciuto ad alcuni operai, che, dopo 39 giorni di sciopero e di sacrifici, avrebbero voluto partecipare alle azioni da intraprendere in assemblea. Ecco il comunicato: “In considerazione di quanto avvenuto nella giornata di venerdì e a quanto sta accadendo in queste ore, le Organizzazioni sindacali di categoria insieme alle Rsu ritengono importanti i passi in avanti effettuati al punto da essere ritenuti utili per giungere ad un’auspicabile intesa condivisa.
In vista dell’incontro di martedì, con l’auspicio che sia risolutivo, le Organizzazioni sindacali intendono, come atto di responsabilità sindacale, procedere per la giornata di lunedì mattina alla sblocco del treno merci destinato a Mantova.
Questo atto, che avviene nel giorno di ripresa lavorativa, dimostra la buona volontà dei lavoratori finalizzata a valorizzare l’attaccamento al Sito ternano per giungere ad un accordo capace di dare futuro alle produzioni.
Questo primo atto potrà essere ripetuto, anche per altri merci, in relazione allo stato di avanzamento del negoziato”.

Alcuni lavoratori sarebbero seriamente intenzionati a restituire le tessere ai sindacati per come è stata gestita la situazione su tutta la vertenza; secondo alcuni questo sarebbe un segnale di palese debolezza che metterebbe a Thyssen di acquisire un ulteriore vantaggio in sede di trattativa.

Intanto c’è il boom delle richieste di mobilità volontaria degli operai che sono sempre più allettati dalle condizioni messe a disposizione dalla dirigenza tedesca: 3 mesi di stipendio garantito, 3 anni di mobilità pagata e un bonus di uscita di circa 80mila euro.

Nei fatti, la sostanza è che già la fabbrica ha perso gran parte della sua integrità. Ora rimane da vedere quale accordo, vedremo se questa volta sarà definitivo, verrà siglato martedì prossimo.

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