Ast Terni, aveva ragione Landini / 'Penelope' Morselli tesse la tela - Tuttoggi.info

Ast Terni, aveva ragione Landini / ‘Penelope’ Morselli tesse la tela

Luca Biribanti

Ast Terni, aveva ragione Landini / ‘Penelope’ Morselli tesse la tela

Ancora un rinvio del vertice al Mise di Roma
Gio, 27/11/2014 - 10:14

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 Ore 18.30 – I commenti del Ministro Guidi e dei sindacalisti Landini e Bentivogli. “Le parti si stanno progressivamente e faticosamente avvicinando” commenta il Ministro Guidi, dopo l’incontro di ieri al Mise. Ministro che incontrerà nel pomeriggio il Presidente del Consiglio Renzi per parlare, tra le varie questioni, della vicenda di Terni.

Il segretario generale Fim-Cisl, Marco Bentivogli, parla di piccoli passi avanti riguardo i punti in discussione, sull’integrativo, la salvaguardia dei lavoratori delle ditte di appalto e gli esuberi, frenando però l’ottimismo aggiungendo  che  l’Azienda “non è molto lineare nelle sue progressioni in termini di disponibilità, fa molto spesso due passi avanti e quattro indietro”.

 “Rimangono distanze nonostante qualche passo avanti -commenta il leader Fiom Maurizio Landini-, l’azienda ha ancora in mente l’idea di abbassare il salario aziendale, vorrebbe mano libera nella riorganizzazione delle imprese di appalto e che noi firmassimo i licenziamenti. Noi su questo non ci stiamo”.

Ore 13.30 –  Il comunicato Ast: “Acciai Speciali Terni conferma – come già espresso questa mattina dal Ministro Federica Guidi e dal Sottosegretario Teresa Bellanova – che l’incontro di ieri si è svolto in un clima positivo e, riconoscendo l’impegno delle parti, ribadisce che le negoziazioni vanno avanti a oltranza.

Acciai Speciali Terni rileva che si sta lavorando intensamente per raggiungere un accordo e pertanto conferma la propria adesione ai prossimi appuntamenti già calendarizzati per domani e martedì prossimo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ribadendo il proprio impegno fattivo e collaborativo per la ricerca di soluzioni condivise.

In concomitanza con il rientro delle maestranze al lavoro, Acciai Speciali Terni ricorda che tutti coloro che fossero interessati – su base volontaria e a fronte di un incentivo all’esodo di euro 80 mila lordi – ad aderire alla procedura di mobilità attivata con lettere del 9 ottobre 2014, possono comunicare la propria adesione alla Direzione del Personale

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“Il messaggio che credo si voglia mandare è che questo mercoledì siamo pronti ad articolare la mobilitazione e crediamo si possa sostanzialmente andare verso un accordo. Ma non si puo’ fare un accordo a tutti i costi, deve essere un accordo che al suo interno ha da un lato una scelta precisa di politiche industriali. La Thyssen non vende e si continua a produrre acciaio; dall’altro, no ai licenziamenti e sì a tutele che riguardino le condizioni di lavoro delle persone”.

Queste le parole del segretario Fiom, Maurizio Landini, dello scorso 24 novembre che hanno fatto infuriare il Pd e Governo; accuse di irresponsabilità e di intromissione nei piani della politica erano fioccate dal partito di Matteo Renzi. Ma, alla fine, aveva ragione lui. Nel vertice di ieri, aggiornato all’alba di questa mattina a venerdì (domani), non si è praticamente concluso nulla di certo.

I segretari nazionali dei sindacati parlano di una Morselli “più morbida”, ma anche “altalenante” nelle sue posizioni, di accordo “più vicino”. Il punto è che l’accordo non solo non c’è stato “a tutti i costi”, proprio come sosteneva Landini, ma addirittura si parla di un possibile slittamento a martedì.

Ma intanto gli operai, dopo 35 giorni di sciopero, sono rientrati in fabbrica, come voleva l’azienda e, nei prossimi giorni, potrebbero uscire i primi manufatti per riprendere la linea distributiva.
La sensazione è che il Governo, in qualche modo, abbia voluto compiacere Thyssen, invitando gli operai a riprendere la produzione, mentre l’azienda tedesca si prende ancora del tempo, cosa che accade da oltre 4 mesi, per valutare condizioni e necessità della multinazionale.

E la ‘Penelope Morselli’ continua a tessera la sua tela; di giorno costruendo e, di sera, disfacendo; con quello di ieri, sono almeno 4 i rinvii dell’ormai famoso vertice del Mise, diventato quasi una creatura mitologica che si materializza una volta a settimana circa, perché l’ad Morselli stravolge nel corso degli incontri condizioni che, nel pomeriggio sembravano acquisite, ma che, alla sera, diventano chimere e nuvole di fumo.
In barba a Governo e sindacati.

Allo stato attuale delle cose, dunque, domani si riprenderà il confronto al Mise, che, a questo punto già si sa, almeno così sembra, verrà poi aggiornato a martedì prossimo. Già, perché, ricordate, la creatura mitologica si manifesta circa una volta a settimana; e forse martedì si avrà uno stralcio, o per dirla con alcuni operai ‘straccio’ di accordo, che faccia un minimo di luce sul futuro delle acciaierie.

A questo punto sarà interessante leggere quali siano le conclusioni di questa estenuante trattativa, e, soprattutto, in che condizioni si troveranno Governo e sindacati; cosa accadrebbe se, alla fine, gli accordi si fondassero sul famoso ‘lodo Guidi’ di ottobre? Come si giustificherebbe di fronte agli operai? Con quali motivazioni?

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