Assemblea Pd, la road map di Leonelli / Al centro lavoro e riforme - Tuttoggi.info

Assemblea Pd, la road map di Leonelli / Al centro lavoro e riforme

Alessia Chiriatti

Assemblea Pd, la road map di Leonelli / Al centro lavoro e riforme

L'analisi dopo le amministrative verso le elezioni regionali
Mar, 24/06/2014 - 18:16

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Nuovo appuntamento per l’assemblea del Pd: questa volta ciò che è venuto fuori ieri sera è stata una road map proposta dallo stesso segretario regionale, Giacomo Leonelli, il quale saluta la sua vittoria così: “dopo giorni di polemiche approvata con 6 astensioni la mia relazione con la road map per i prossimi 5 mesi”. Un piano sul lavoro, unito a 5 riforme, decisamente al sapore renziano.

L’analisi – Si ritorna a parlare di elezioni: “Il risultato delle elezioni amministrative ha messo in luce la difficoltà di far transitare a livello locale il messaggio di speranza contenuto nel voto al PD a livello nazionale. Serve un partito capace territorialmente di esprimere al meglio la fase nuova che a livello nazionale il nostro segretario Renzi ha dimostrato di saper interpretare, guidando il PD alle europee al miglior risultato della sua storia”. il da farsi sta nel: “riorganizzazione dei circoli, sia a livello territoriale sia tematico. Non possiamo più permetterci strutture obsolete, con dibattiti anacronistici ed incapaci di essere punto di riferimento per i nostri elettori nel territori. Compatibilmente con le risorse a disposizione, promuovere una forte campagna di tesseramento. A chi ci chiede rinnovamento e una nuova classe dirigente dobbiamo chiedere un impegno diretto, per costruire progressivamente sia nei territori, che a livello provinciale e regionale la cultura e la militanza del e nel Partito Democratico, rispetto alle vecchie e antiche appartenenze. Riorganizzazione dei livelli territoriali del PD, tenuto conto della necessaria armonizzazione con le riforme istituzionali in cantiere sia a livello regionale sia nazionale, per consentire un dibattito politico sempre più a “misura di territorio” e un profilo decisionale compatibile con i costituendi assetti istituzionali. Istituzione di un confronto continuo con i nostri livelli istituzionali, in particolare attraverso una conferenza permanente dei Sindaci e una conferenza dei Parlamentari Umbri.

Una nuova fase –  La fase nuova della Regione Umbria è alle porte. Si tratta infatti di affrontare la questione, e quanto prima, per le elezioni regionali. “Costruiremo insieme la proposta politica e di governo da presentare ai cittadini. Dopo l’estate avvieremo un percorso serio di confronto dentro e fuori al partito, tenuto conto della necessità di evitare logoramenti interni e speciosi utili solo ad indebolire il PD e le sue leadership, che culminerà con un grande di momento di condivisione entro la fine dell’anno con la società umbra per la costruzione politica e programmatica del progetto Umbria 2015-2020. Una Regione semplice e veloce. 5 mesi per 5 riforme. L’efficienza dei servizi resi agli umbri si misura sulla capacità di riorganizzare un sistema amministrativo regionale semplice, snello e veloce. Innovazione e semplificazione della burocrazia per renderla amica dei cittadini e vicina alle imprese, opportunità e non ostacolo sono una sfida imprescindibile anche per il Partito Democratico dell’Umbria. Allo stesso tempo la snellezza della nostra pubblica amministrazione deve necessariamente accordarsi alle dimensioni, nonché diventare un fattore di efficienza in grado di elevare la competitività economica della nostra Regione. In questi anni è stato avviato un lavoro significativo, in particolare sulla riduzione e semplificazione della macchina organizzativa della macchina amministrativa territoriale ed in particolare regionale, sulle politiche legate all’innovazione tecnologica (dotandoci per primi a livello nazionale di un’agenda digitale e promuovendo l’infrastrutturazione del territorio regionale, così da creare le premesse per il collegamento in fibra ottica delle PA dell’Umbria) e sulla spesa razionale della Sanità (diventando punto di riferimento nazionale – Regione Benchmark): occorre completare il lavoro attraverso il completamento dei processi riformatori avviati, per presentarci più forti all’appuntamento elettorale dell’anno prossimo.
Per questo la segreteria regionale del Partito Democratico dell’Umbria intende avviare una discussione negli organismi dirigenti, nei dipartimenti e tra la società regionale sulle seguenti proposte da centrare nei prossimi mesi di legislatura regionale. Approvare una nuova legge elettorale regionale che abolisca il “listino”, confermi l’elezione diretta del Presidente, con un sistema proporzionale che preveda un premio di Governabilità attribuito con il metodo d’Hont. Ripensare le istituzioni della Repubblica, favorendo il processo di razionalizzazione dei servizi e di riduzione dei costi in ambiti gestionali più adeguati, in considerazione ed in coerenza della nuova riforma del Titolo V e della definitiva abolizione delle province, in corso di attuazione in Parlamento”.

Il lavoro – Come detto tra le altre tematiche al centro resta il lavoro: “Il lavoro resta il grande tema di discussione dell’agenda politica regionale. L’Umbria ha vissuto con qualche anno di ritardo la difficile crisi congiunturale nazionale e globale, manifestando comunque una tenuta anche nel biennio 2012/2013 delle aziende di “grandi dimensioni” e di quelle che hanno saputo orientarsi verso i mercati esteri. In particolare, anche nella nostra regione i segmenti produttivi trainanti restano quelli che investono in Ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, dall’altro rimangono inalterate ed a volte rafforzate, come dimostrano i dati positivi sull’export, le ragioni della competitività delle imprese di quei settori che come nel caso dell’agrifood e di comparti caratterizzanti il Made in Italy rappresentano un pezzo essenziale della matrice produttiva della regione. Per questo, i prossimi mesi dovremo elaborare un vero e proprio piano straordinario per l’occupazione. Non si tratterà delle solite proposte unilaterali, ma di un percorso che passa attraverso la consultazione delle parti sociali, per arrivare ad una strategia condivisa di sviluppo. L’attenzione sarà focalizzata su pochi punti, seguendo il principio di “concentrazione” delle risorse, ovvero su interventi di qualità, che puntino sul rilancio della produttività e competitività delle nostre aziende ma anche sul mantenimento e sulla creazione di nuova occupazione. Sarà poi fondamentale orientare verso queste proposte la nuova ed imminente programmazione dei Fondi Europei 2014/2020, in vista della elaborazione dei programmi operativi regionali (POR)”.

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