Chiusura scongiurata per gli asili nido di Perugia, arriva la proroga per gli adeguamenti. La giunta regionale interviene con un disegno di legge su proposta della presidente Catiuscia Marini nella seduta di martedì. “Per quanto riguarda gli asili nido – ha affermato la presidente Marini – abbiamo provveduto a modificare il termine che i Comuni possono concedere ai soggetti gestori dei servizi per gli eventuali adeguamenti, tenuto conto degli interventi da realizzare e fermo restando il possesso dei requisiti minimi di sicurezza, spostandolo al 31 agosto 2020.
Riapertura asili nido, il Comune chiede aiuto alla Regione
“Contemporaneamente però abbiamo anche inserito una norma che fa obbligo agli stessi Comuni, che gestiscono direttamente i servizi socio-educativi per la prima infanzia, ad individuare, entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione per il 2018 e comunque entro e non oltre il 30 giugno 2018, gli interventi da realizzare e la programmazione finanziaria degli investimenti, trasmettendo i relativi atti deliberativi alla Regione Umbria”. “In questo modo – ha proseguito la presidente – abbiamo dato risposta alle sollecitazioni che ci sono pervenute da Anci Umbria, viste anche le difficoltà causate dai recenti eventi sismici che hanno ulteriormente aggravato la situazione e reso necessario continui controlli strutturali e, ove necessari, interventi per poter rispettare i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa”.
Asili nido, bonus bebè a rischio per le famiglie di Perugia
Una proroga, secondo il Pd del Comune di Perugia, che “ha salvato, in extremis, il Comune di Perugia, il Sindaco e l’assessore al ramo Waguè da una débâcle di proporzioni considerevoli con moltissime famiglie che si sarebbero trovate nell’impossibilità di mandare i propri figli presso i nidi comunali. “Nonostante le reiterate segnalazioni – continuano dai banchi dell’opposizione – sia da parte del nostro gruppo consiliare che da parte di molti genitori nulla è stato fatto da parte del Comune e dell’assessore delegato Waguè che si sta attardando dal giorno del suo insediamento, oltre tre anni fa, in una battaglia personale contro le strutture e i servizi scolastici cercando di scardinare in più punti un impianto educativo tra i migliori in Italia per numero di iscritti, per costi e per qualità del servizio. In tutto questo, ovviamente, Andrea Romizi il temporeggiatore come su tutte le problematiche della città non fa sentire la sua voce, non prende una posizione, lascia solo che passi la nottata e che qualcun altro risolva al posto suo il problema che ha fatto in questo caso la presidente Marini”. “Speriamo in un sussulto di dignità da parte del sindaco di Perugia che, conscio del proprio ruolo, revochi le deleghe all’assessore Waguè – concludono dall’opposizione – e ponga in un ruolo chiave come questo una persona di maggiore competenza e soprattutto non accecata da un odio inveterato verso il servizio pubblico”.