Sono due le regole di base da conoscere quando si va in un altro Paese: la lingua e le leggi. Regole che Allard Marx, il guru olandese della Comunicazione, sembra non conoscere proprio alla perfezione. Qualche prova, specie nell’italiano scritto, l’aveva già fornita a suo tempo. Ora rischia di mettersi in luce anche per una certa ignoranza della legge italiana. Perché Marx, intestarditosi a promuovere a tutti i costi il suo progetto per il rilancio della città, nei giorni scorsi ha fatto affiggere 3 manifesti di grandi dimensioni con sopra stampato “E’ giunta l’ora del Comune Cittadino” e il sito di riferimento nel quale scoprire il suo progetto. Che Marx sia bravo a creare claim, non c’è neanche bisogno di dirlo. Neanche un paio di giorni però e quei cartelloni sono stati oscurati. Tanto è bastato per poter tornare alla carica e affidare ad una nota stampa la sua amarezza e critica. L’olandese si chiede chi e perché ha preso la decisione di oscurare i manifesti: “non è la campagna di un partito politico, nè ha carattere politico” scrive. Poi da provocatore qual è, con un linguaggio spesso usato da politici di levatura nazionale quanto locale, spiega che nel suo sito “sono elencati alcuni degli attributi umani auspicabili in un sindaco che lavora bene per l'elettorato”. Insomma, questa volta non si parla di veline ma di chi… ce l’ha più duro. Per dirlo alla leghista maniera. Il realtà l’atroce dubbio di Allard Marx altro non risiede che nei primi due articoli della Legge 212/’56 “Norme per la disciplina della propaganda elettorale” pubblicata nella Guri n. 87 dell’11 aprile” che fa divieto assoluto all’affissione di stampati e manifesti, se non negli appositi spazi, “inerenti direttamente o indirettamente la campagna elettorale”. Ed è su questa norma che la segreteria generale del Comune ha disposto la rimozione dei cartelloni della società del creativo olandese.