Esplode la polemica sulle nuove pale eoliche nel territorio montano di Foligno: dopo le contestazioni sul progetto prima e sull’installazione poi, adesso c’è chi lancia l’allarme sicurezza.
Sono infatti cadude a terra le grandi eliche di una delle pale, collocata tra le località di Cassignano ed Annifo. Il fatto dovrebbe essersi verificato nella serata di domenica scorsa, a notarlo alcuni abitanti della zona che avevano notato il palo spoglio.
Sul posto sono quindi intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento folignate: nessun danno nè a cose nè a persone ma sono scattati subito gli accertamenti del caso.
Le tre eliche si trovavano ad un’altezza di circa cinquanta metri, agganciate ad un pilone metallico nel crocevia tra Annifo e Collecroce. Nessun danneggiamento al palo principale, a provocare la caduta dovrebbero essere state le forti raffiche di vento, considerando anche l’altitudine di circa 900 metri del sito montano.
Da sottolineare che l’impianto è in piena fase di collaudo, l’installazione risale infatti a fine maggio quand hanno iniziato a roteare.
L”episodio finirà direttamente in Consiglio comunale: il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Meloni, ha già presentato un’interpellanza al sindaco ed agli assessori competenti.
“Tale incresciosa situazione è al limite del credibile e si è verificata solo pochissimi giorni dopo l’inizio del suo funzionamento – si legge nell’atto – le conseguenze sarebbero potute essere drammatiche, se il crollo avesse centrato cose o persone; in quel luogo vi è un’altra pala eolica che è molto più vicina
alle abitazioni di quella crollata: deve essere salvaguardata immediatamente l’incolumità e la sicurezza degli abitanti”.
L’esponente forzista chiede “se la giunta intende immediatamente far sospendere il funzionamento dell’altra pala per verificare eventuali anomalie; la motivazione del crollom se dovuta a errore umano o per quale altramotivazione; se imateriali delle pale eoliche sono adeguati e, infine, quali provvedimenti il sindaco e la giunta comunale intendono prendere”.