Già da qualche tempo è nell'aria la notizia dell'accorpamento della filiale delle Poste di Foligno con la sede di Perugia. A tal proposito, il primo cittadino folignate, Manlio Marini, ha già espresso tutto il suo dissenso, ma a quanto pare, anche altre voci autorevoli si oppongono a questa decisione.
“Ritengo estremamente grave la scelta fatta dall'Azienda Poste Italiane di procedere alla chiusura della filiale di Foligno”. L'affermazione è del Consigliere Comunale e Capogruppo in Provincia dell'Unione di Centro, Luciano Paci. “Una sede – ha detto il Consigliere – nata da un'attenta analisi delle esigenze territoriali. Un territorio, quello dell'area di Foligno, Spoleto e della Valnerina, molto vasto, con molti uffici della montagna e che necessita naturalmente di un consistente decentramento territoriale di servizi amministrativi per andare incontro alle esigenze della comunità locale. La filiale di Foligno è costituita da circa 50 dipendenti per i quali si profilano problemi occupazionali e questa scelta causerà loro, indubbiamente, non pochi disagi. L'Azienda non può pensare soltanto a far quadrare i propri conti, seppure questo sia comprensibile, anche perché vanta un passato di grandi tradizioni legate ad aspetti del sociale e non solo un profilo di mero profitto economico con una brutale ed elementare logica di gestione aziendale”.
“Si tratta di una scelta – ha aggiunto Paci – politicamente sbagliata e sicuramente da contestare con forza. Per questo chiedo al Sindaco che avanzi una forte protesta presso la Direzione delle Poste Italiane a Roma per fermare questa decisione che penalizzerà fortemente un'area dell'Umbria la quale, al contrario, necessita di maggiori collegamenti e di una più consistente presenza di filiali o sedi decentrate di Enti e Aziende da collocare sul posto”.
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